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14-5-06 |
Progetto di dichiarazione finale • Il Primo Incontro dei Cubani Residenti in Europa
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Un rappresentativo gruppo di cubani residenti nei Paesi che integrano l’Unione Europea e di altri Paesi dell’Europa occidentale, abbiamo deciso di riunirci per la Prima volta nei giorni 13 e 14 maggio del 2006 a Parigi, per ratificare la nostra fedeltà alla Patria e condannare le azioni e le politiche ostili che s’esercitano contro Cuba e in primo piano il governo degli Stati Uniti, con altri governi, istituzioni e organizzazioni dell’Europa che in stretto coordinamento con le amministrazioni di Washington attentano contro la sovranità dell’Isola e il diritto del suo popolo d’essere libero di dirigere il proprio destino senza ingerenze, minacce e aggressioni dall’estero. Noi cubani riuniti in questa capitale europea, desideriamo chiarire che questi sentimenti di giustizia e rispetto verso la Patria sono i veri e predominanti nella comunità cubana residente in Europa e sono totalmente contrari alle manifestazioni e alle azioni anticubane che realizza, grazie al denaro dell’impero e dei suoi alleati, un ridotto numero d’indegni cubani che pretendono d’essere rappresentanti e leaders del pensiero di ogni cubano che non risiede a Cuba per ragioni di natura differenti. Come prima decisione manifestiamo la più forte solidarietà con i nostri compatrioti che hanno resistito in prima linea per varie generazioni alle aggressività dei governi degli Stati Uniti, che da più di 45 anni applicano e rafforzano un blocco illegale, condannato e respinto dalla quasi totalità delle nazioni del pianeta nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite; questi governi hanno cercato d’asfissiare il nostro popolo, d’impedirne lo sviluppo e di distruggere le sue indiscutibili conquiste che Cuba condivide, nonostante questa situazione, con gli altri popoli. Sono migliaia i cubani che hanno svolto aiuti internazionalisti d’innegabile ed enorme essenza umana, in 107 paesi di tutto il mondo. Esprimiamo la nostra grave preoccupazione di fronte alla crescente aggressività dell’attuale governo degli USA verso Cuba e l’incremento dei fondi e delle azioni indirizzate a fomentare la sovversione nell’Isola, generare un crisi migratoria tra i due paesi e promuovere l’isolamento della nostra Patria. Si sa, come è già stato annunciato, che si proclameranno nuove misure più severe che vogliono promuovere la destabilizzazione e la divisone tra i cubani. Ricordiamo che nel detto "Piano per la transizione democratica a Cuba", che è divenuto la piattaforma politica degli Stati Uniti verso l’Isola, con il quale si pretende d’imporre nuovamente la dominazione degli USA sulla nazione cubana, non si scarta nemmeno la variante dell’aggressione militare. Gli USA stanno cercando di sommare l’Unione Europea e i governi dei suoi Stati membri a questa politica, per stabilire quella che pretendono di definire "una politica transitoria verso Cuba". Per questo si servono di alcuni governi che rispondono più a Washington che agli interessi dei loro stessi popoli, ignorando i forti e differenti vincoli storici tra Cuba e l’Europa. Di fronte a questa realtà, questo Primo Incontro dei Cubani Residenti nei paesi dell’Unione Europea, si sente obbligato moralmente a reagire e passare a un’azione organizzata. In questo senso noi qui riuniti invitiamo tutti i cubani onesti, in qualsiasi parte del mondo s’incontrino, a dire "Presente" e ad esigere: L’interruzione di tutte le aggressioni e le pressioni che si esercitano contro Cuba, con il proposito di distruggere il suo popolo e le sue autorità. L’eliminazione del genocida e illegale blocco imposto a Cuba dagli Stati Uniti. L’impedimento della pratica di azioni terroriste che dal territorio degli Stati Uniti si organizzano contro Cuba e che sono costate migliaia di vittime e mutilati al popolo cubano, con incalcolabili perdite materiali. L’immediata liberazione dei Cinque Eroi della Repubblica di Cuba, veri combattenti antiterroristi che, nonostante la decisione della Corte d’Appello dell’Undicesimo Circuito di’Atalnta e le conclusioni del Gruppo di Lavoro sulle detenzioni arbitrarie della Commissione dei Diritti Umani della ONU, che hanno dichiarato arbitrari gli arresti e il processo, continuano ad essere detenuti negli Stati Uniti. Che l’Unione Europea e alcuni governi dei suoi Stati membri smettano d’applicare una politica verso Cuba subordinata agli Stati Uniti e che la U E elimini definitivamente le sanzioni imposte a Cuba nel giugno del 2003 e abbandoni la detta "Posizione Comune" verso la nostra Patria, che utilizza gli stessi termini degli USA nei loro propositi verso l’Isola e fissi obiettivi d’ingerenza. Che l’Unione Europea smetta d’applicare un politica di doppia morale e a doppio taglio contro Cuba nel campo dei Diritti Umani, politica che sostiene ogni volta che appoggia le risoluzioni imposte dagli USA contro Cuba a Ginevra, mentre tace e si astiene dal votare contro gli Stati Uniti su temi come la disumana situazione dei detenuti nell’illegalmente occupata base navale di Guantanamo o i voli segreti e i campi di tortura della CIA in Europa e altre parti del mondo o come quando vota contro il blocco economico, commerciale e finanziario solo perchè questo danneggia le imprese europee. Che si interrompa l’appoggio dei governi allo svolgimento di manifestazioni contrarie agli interessi della maggioranza dei cubani, organizzate da gruppi e istanze create e finanziate dai nemici di Cuba, come quella che sta svolgendo il Sr. Caleb McCarry, una specie di proconsole coloniale designato dagli Stati Uniti per portare avanti i piani di annessione dell’Isola. Che Caleb Mc Carry non sia ricevuto durante i suoi giri cospirativi per l’Europa dalle autorità e dai governi europei, considerando che si tratta d’una figura che manca di ogni legittimità e che rappresenta unicamente la politica più ostile e d’intervento degli USA verso il nostro paese. Che l’Unione Europea smetta di condizionare e utilizzare la cooperazione come uno strumento della sua attuale politica d’ingerenza verso Cuba, svilendo in questa forma l’essenza e il senso di una così nobile azione tra i popoli. Che al contrario i governi europei e degli USA sviluppino relazioni normali con Cuba, basate nel rispetto dell’indipendenza, la sovranità e l’uguaglianza tra gli Stati. In funzione degli obiettivi precedenti, i cubani riuniti a Parigi abbiamo elaborato un piano d’azione stilato e approvato in questo incontro, nel quale è stato deciso di: Dichiarare il 10 Ottobre come il Giorno di Cuba in Europa. Svolgere nel 2007 nella città di Berlino il Secondo Incontro dei Cubani residenti in questa parte del mondo (in data da stabilire). Inviare questa dichiarazione alla commissione, al Consiglio e al Parlamento della Unione Europea, ai governi dei paesi membri della Unione Europea e ai loro Parlamenti nazionali, al Governo e al Congresso degli Stati Uniti e a tutta la comunità cubana all’estero.
Parigi, 14 maggio del 2006 |
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A.N.Betancourt - Parigi 18.5.06 |
I cubani residenti in Europa condannano la politica ostile contro Cuba
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Il primo incontro dei Cubani Residenti in Europa si è concluso con una dichiarazione finale che condanna la politica ostile degli USA e dei Governi europei contro il nostro paese.
Il documento, approvato da rappresentanti provenienti da una ventina di paesi, segnala che nella comunità cubana residente in questo continente predominano i sentimenti di giustizia e di rispetto nei confronti della Patria. La maggior parte di questi cubani riconosce le sue radici e si identifica con i valori della nazione.
Il testo fa anche appello alla fine di tutte le aggressioni e pressioni contro Cuba, all’eliminazione del crudele blocco e all’instaurazione di normali rapporti tra i popoli cubano e nordamericano.
Nella dichiarazione si esige la fine degli atti terroristici, costati al popolo dell’Isola migliaia di morti e mutilati negli ultimi 45 anni.
È circolata una risoluzione che esige l’immediata liberazione dei Cinque Eroi prigionieri politici dell’impero, veri combattenti contro il terrorismo.
L’iniziativa chiede all’opinione pubblica europea di unirsi a questa giusta battaglia.
Nell’ultima sessione dell’Incontro, i delegati hanno conversato con Irma Gonzalez, figlia di René e con Camilo Rojo, figlio di Jesús Rojo, martire del crimine di Barbados.
I presenti, convocati dalla rappresentanza dei residenti in Francia ‘Radici Cubane’, si sono impegnati a mobilitare i connazionali che vivono in Europa per difendere la Patria contro le minacce e le menzogne dei nemici.
Hanno anche deciso di dichiarare il 10 ottobre, data importantissima per la nazione cubana, Giornata di Cuba in Europa; di svolgere nel 2007 a Berlino (Germania) il secondo Incontro di questo tipo e di inviare la dichiarazione approvata alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento dell’Unione Europea, nonché ai Governi dei paesi membri e ai parlamenti nazionali.
Eumelio Caballero, vice ministro degli Affari Esteri, ha sottolineato nel suo intervento finale l’importanza del fatto che i cubani, ovunque siano, reclamino la libertà dei Cinque Eroi perchè questa lotta oggi è universale.
L’evento, ha detto, rende evidente la necessità di articolare una rete internazionale in Europa dei cubani disposti a lavorare e a lottare per la loro Patria.
Caballero ha ribadito la
posizione del nostro Governo e del nostro popolo di non piegarsi alle pressioni
dell’UE, anche nel caso che questa adotti una sanzione dietro l’altra, perchè
riteniamo che
l’Unione debba porre fine al suo allineamento con gli USA contro Cuba. |