Una donna che rompe

il muro di silenzio
 


Joel Mayor Lorán 4.4.06

 

 

 

Alicia Jrapko si dedica a rompere il muro di silenzio. Ogni giorno lo scalfisce un poco. A volte i suoi trionfi scuotono l’opinione pubblica. Ma la verità ha ancora una lunga strada da percorrere di fronte a sé e Alicia ha dichiarato di essere disposta a farlo fino alla fine. Per questo motivo l’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC) le ha conferito la distinzione Felix Elmuza, come premio alla sua lotta contro la disinformazione.

 

Ha partecipato alla battaglia per la liberazione del piccolo Elián González, ha raccolto fondi per pubblicare annunci sul New York Times e sul quotidiano La Prensa sul caso dei Cinque, ha denunciato il sopruso di rinchiuderli nel "buco", ha visitato facoltà di legge e altre università per spiegare tale ingiustizia e ha portato striscioni con le loro foto in tutte le dimostrazioni di protesta alle quali ha partecipato.

 

Il gesto dell’UPEC l’ha quindi commossa e ha manifestato il suo ringraziamento. "La riceverò nel nome dei miei 27 compagni scomparsi nel 1973, provenienti dalla Scuola dell’Informazione dell’Università di Cordoba, in Argentina. Se loro sapessero della mia lotta, sarebbero molto orgogliosi di me".

 

La Jrapko vive in California da 30 anni. Insieme a suo marito Bill Hackwell fa parte della coalizione ANSWER (Agire Adesso per Fermare la Guerra e Farla Finita con il Razzismo) ed è fondatrice del Comitato Nazionale per la Libertà dei Cinque Eroi. Ha guardato la faccia terribile del neoliberismo e ha potuto confrontarla con l’opera di Cuba, quando visitò per la prima volta il paese nel 1995 con la Carovana dei Pastori per la Pace.

 

Questo spiega la sua sensibilità per le cause giuste e che abbia aiutato Gerardo Hernández ad ascoltare la voce di sua moglie attraverso un’emittente radiofonica. Si è accordata con Tania Torres, la direttrice del programma Canto senza Frontiere, per registrare Adriana, farle gli auguri per il suo compleanno e dedicarle una canzone romantica.

 

Anche il coniuge di Alicia Jrapko agisce assieme a lei per diffondere la verità, tanto che nella stessa cerimonia, svoltasi nella Biblioteca Nazionale José Martí, è stata inaugurata un’esposizione sua e del fotografo cubano Jorge Valiente, con immagini delle lotte sociali negli Stati Uniti e della vita quotidiana del nostro popolo.

 

Le foto sono state scelte da Gerardo, che ha inviato una lettera nella quale li definisce "genuini rappresentanti dei tanti fratelli e sorelle del mondo che ci onorano con la loro solidarietà".

 

In mattinata, come parte dei festeggiamenti della Giornata Mondiale per la Libertà d’Espressione, si è svolto un foro interattivo sul blocco e i suoi effetti nel sistema bibliotecario del paese. Si è tenuto anche il tradizionale colloquio "La menzogna, arma di distruzione di massa".

 

 


 

 

Esposizione"Impronta

de la Hermandad":

degna cornice per un'onorificenza meritata

 

5 maggio 2006 - PL

 

 

Poche volte la Biblioteca Nazionale Josè Martì si è vista tanto onorata come questo 3 maggio in cui, durante l'inaugurazione dell'esposizione "Impronta de la Hermandad" alla presenza dei familiari dei Cinque Eroi e di numerosi invitati, tra i quali un'importante rappresentanza di mezzi diinformazione, fu concessa la medaglia "Félix Elmuza" ad Alicia Jrapko del Comitato Nazionale dei Cinque Eroi.

Questa decorazione è concessa su proposta della Presidenza dell'Unione dei Giornalisti di Cuba a giornalisti cubani e stranieri che esercitano con il loro lavoro una missione valorosa per diffondere la verità sull'Isola caraibica.

Bill HackwellLa mostra fotografica, che starà esposta per tutto il mese di maggio nel lobby del terzo piano della Biblioteca Nazionale, offre la visione di Jorge Valiente di una società cubana captata "dalla sua compagna di viaggio£, la cmacchina fotografica, come lui stesso la definisce, nella quale troviamo manifestazioni, mobilitazioni, visi del popolo, la tenerezza di un bambino che baciano un'anziana o due bambini che mangiano un gelato, Fidel che premia gli atleti nei Giochi Panamericani del 1991 o le manifestazioni per il ritorno di Elian che hanno avuto luogo a Cuba.

Da parte sua, Bill Hackwell ci parla, mediante immagini, di una società che manifesta contro la guerra, reclama la devoluzione di Elián, si mobilita per i diritti degli immigrati o dei rifugiati del Katrina, infine, prendendo a prestito il titolo della telenovela cubana "L'altra faccia della luna", parla si una società che i governanti degli Stati Uniti s'impegnano ad occultare.

José Gómez Fresquet, Premio Nazionale di arte plastiche 2005, ha pronunciato le parole inaugurali, sottolineando il lavoro di questi artisti come simbolo di fraternità tra i due paesi, Cuba ed USA.

Adriana Pérez Corcho, moglie di Gerardo Hernández, con un'emozione che non è diminuita con gli anni, ha ringraziato, leggendo un messaggio di Gerardo dalla prigione, per il lavoro sviluppato dal Comitato di Solidarietà per i Cinque. Uno speciale ringraziamento é andato a Alicia e suo marito, uno dei fotografi esponenti, Bill Hackwell.

Questa mostra é stata propiziata dal conferimento della medaglia "Félix Elmuza" da parte di Tubal Páez, Presidente dell'UPEC, ad Alicia che ha ringraziato per il gesto e ha trasmesso ai presenti l'emozione di avere potuto parlare coi Cinque Eroi e conoscere i loro famigliari. Marcia Medina Cruzata, vice direttrice della Biblioteca Nazionale, le ha consegnato un mazzo di fiori a nome di questa istituzione.

I fotografi Bill Hackwell e Jorge Valiente, a loro volta, hanno manifestato i loro sentimenti, la loro gioia di fare questo lavoro insieme.

Per saperne di più sugli autori, aggiungiamo che Bill Hackwell è un fotografo nordamericano, amico di Cuba che ha visitato il nostro paese numerose volte, vive in San Francisco e ha lavorato come fotografo per gruppi umanitari in molte parti del mondo.

La sua carriera come fotografo documentarista é in Vietnam nel 1968, dove fece delle foto del popolo vietnamita, a partire da lì sono stati numerose le sue partecipazioni a beneficio delle cause umanitarie, come accompagnare il leader dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale nella sua marcia da Chiapas a Città Messico, per esigere i diritti del popolo indigeno.

Jorge Valiente López, fotoreporter del giornale cubano Granma, autodidatta, artista plastico, ha cominciato come laboratorista in Revolucion e Granma, ha vinto premi nazionali ed internazionali.
 


Ig-preso dalla pagina web della Biblioteca Nazionale Josè Martì