Avana 21 dicembre 2006 -  F.R.Matienzo www.granma.cu

 

 

Celebrato il 45° anniversario della

 

campagna d’Alfabetizzazione

 



Una delle più nobili e strategiche missioni intraprese dalla Rivoluzione Cubana dopo il trionfo del 1959, la Campagna d’Alfabetizzazione, è stata ricordata nella capitale dell’Isola, dove sono stati decorati decine di educatori distintisi nella loro opera.

 

La cerimonia centrale per il 45° anniversario di questa gesta si è svolta nel memoriale José Martí di Piazza della Rivoluzione.

 

Luis Ignacio Gómez, ministro dell’Educazione, ha segnalato che oltre a insegnare a leggere e a scrivere centinaia di migliaia di persone, la campagna significò un cambiamento radicale nella coscienza sociale, perchè i giovani alfabetizzatori entrarono in contatto con la miseria e con le profonde disuguaglianze lasciate dal capitalismo.

 

Ha detto inoltre che molti degli omaggiati furono protagonisti delle battaglie combattute successivamente per il conseguimento dell’ultima classe elementare, la creazione delle brigate Manuel Ascunce Domenech, la garanzia dell’insegnamento nelle scuole di campagna e lo sviluppo degli istituti pedagogici.

 

Alla fine della cerimonia ha ricordato che la Giornata dell’Educatore (22 dicembre) ha contribuito a un maggiore riconoscimento dell’insegnante, giacché è la Rivoluzione che rivendica il ruolo di questo professionista ed eleva il suo prestigio nella società.

 

Gómez ha sottolineato che in questi anni di Battaglia delle Idee gli uomini e le donne del settore hanno scritto pagine di gloria e di sacrificio e hanno dimostrato il loro irriducibile impegno politico con Fidel.

 

Il Ministro ha consegnato l’ordine Frank País di II grado a Marta Hernández Romero, direttrice d’Educazione nella capitale. Altri 21 lavoratori hanno ricevuto la distinzione Jose Tey e 47 quella “Per l’Educazione Cubana”, tutte e due conferite dal Consiglio di Stato.

 

Il sindacato di categoria ha decorato 130 affiliati con la medaglia Rafael María de Mendive e il Governo del territorio ha consegnato ad altro gruppo la targa 485° Anniversario della fondazione dell’Avana e il simbolo della Giraldilla.

 

Tra i decorati ci sono professori generali integrali, giovani maestri elementari e altri in formazione dell’insegnamento medio. Hanno ricevuto diplomi di riconoscimento direttori di scuole con 10 anni di lavoro meritorio a capo dei loro collettivi.

 

Avana 22 dicembre 2006 -  www.granma.cubaweb.cu

 

La storia dell'Educazione è frutto del trionfo della giustizia sociale per tutti


Intervento del Ministro dell'educazione, Luis I.Gomez Gutierrez nell'atto per il 45 Anniversario dell'Alfabetizzazione nell'Aula Magna della Scuola Secondario Base Sperimentale "José MARTÍ"
 

 


Compagne e compagni:

Stiamo celebrando il 45 anniversario della dichiarazione di Cuba come territorio libero dall'analfabetismo, fatto trascendente e scatenante la più profonda rivoluzione nell'ambito della cultura e dell'educazione. La storia dell'educazione, a partire dal 1959, è frutto del trionfo della giustizia sociale per tutti, per la prima volta, nella nostra storia. Questo fu la porta d'accesso in massa di un popolo al regno della conoscenza e della cultura che è la più essenziale delle emancipazioni, la possibilità di fare realtà l'asseverazione martiana che essere colto è l'unico modo di essere libero.

Ma questo atto è, innanzitutto, un incontro con la storia ed il merito rivoluzionari, un incontro col lavoro di preziosi compagni che sono stati i Ministri dell'Educazione della Cuba rivoluzionaria. Cinque personalità che fanno già parte, per sempre, della storia dell'educazione del nostro paese a partire dal 1959.

Ci sentiamo molto onorati che c'accompagnino Armando Hart Dávalos, José Llanusa Gobel, Belarmino Castilla Mas, José Ramón Fernández Álvarez e l'Asela de los Santos Tamayo.

Che cosa hanno in comune?

Tutti sono combattenti delle "trincee di pietre" e delle "trincee di idee". Tutti affrontarono a rischio delle loro vite la tirannia di Batista ed i piani dell'imperialismo contro la nostra Rivoluzione. Tutti sono uniti dalla fedeltà storica a Fidel e all'opera della Rivoluzione.

Ognuno di essi, con tenacia imbattibile, diresse il Ministero dell'Educazione, assistiti dal pensiero di Fidel, e l'energia creativa di ognuno contribuì a dare risposta ai compiti del suo tempo storico, all'avanzamento dell'opera educativa della Rivoluzione ed ad incrementare il prestigio internazionale della nostra patria.

Senza che queste parole cerchino di sintetizzare il complesso ed enorme impalcatura di compiti che ognuno di essi seppe portare avanti, dobbiamo evocare, come sommario riferimento che fu al compagno Armando Hart che corrispose la responsabilità storica di aprire la strada; di essere il primo Ministro dell'Educazione della Cuba rivoluzionaria, nel periodo dal 1959 al 1965.

Hart sarà sempre ricordato, tra un'infinità di atti essenziali, per la tecnicizzazione del Ministero dell'Educazione; per l'estensione,
in lungo ed in largo del paese, dei servizi educativi; per la creazione delle 10000 aule con la metà del bilancio e l'appoggio risoluto dei maestri; per la storica Campagna Nazionale di Alfabetizzazione; per la costituzione dei primi Maestri Volontari, i maestri popolari ed i primi impulsi ai piani di formazione emergente di maestri; per la costituzione delle Brigate "Conrado Benítez" e le conseguenti risposte del popolo in uniforme alle azioni criminali di bande controrivoluzionarie contro maestri e brigatisti; per i piani di Conseguimento e Superamento Operaio-contadino; per assumere tutti i compiti derivati dal processo di nazionalizzazione dell'insegnamento; per la creazione del Piano di Borse di studio, la sua organizzazione e direzione docente; per la creazione della Brigata di Maestri "Frank País"; per la formazione di maestri nel piano Minas-Topes-Tararà e, tra gli altri compiti strategici, per la creazione degli istituti pedagogici come parte, allora, delle 3 università del paese.

José Llanusa Gobel diresse il Ministero dell' Educazione tra gli anni 1965 e 1970. La sua gestione fu un notevole impulso allo sport scolare e allo stesso tempo diede continuità all'estensione dei servizi educativi; diede risposta alla domanda di iscrizione negli istituti pedagogici con l'introduzione dell'allora l'innovativa modalità dei corsi per incontri; sotto la sua direzione si incrementarono e svilupparono i corsi di formazione emergente del personale docente; sorse l'esperienza dalla Scuola al Campo, si materializzò l'idea dei Preuniversitari Vocazionali di Scienze Esatte e si riaffermò l'importanza dell'impegno politico-rivoluzionario degli educatori al di sopra di qualunque altro atteggiamento, che si espresse nel processo: "Più Rivoluzione nell'educazione" di gran significato politico-ideologico.

Tra gli anni 1970 e 1972, col compagno Belarmino Castilla Mas come Ministro, ebbe luogo lo storico Congresso Nazionale dell'Educazione e Cultura, evento che passò in rassegna l'opera educativa e prese accordi che tracciarono modelli di una nuova tappa. Si incorporarono all'attività educativa le esperienze docenti e di pianificazione delle nostre care Forze Armate Rivoluzionarie. Così, si mossero i primi passi del Piano di Perfezionamento del Sistema Nazionale di Educazione; furono create scuole di formazione di maestri in tutte le province; si estese l'idea del Piano delle Scuole nel Campo; si creó il Distaccamento Pedagogico "Manuel Ascunce Domenech" e, con la costituzione del Centro di Sviluppo Educativo nell'Organismo Centrale, si crearono le basi fondanti per quello che anni dopo sarà l'Istituto Centrale di Scienze Pedagogiche della stessa forma che si costituiva e si metteva in moto la Commissione Nazionale dei Piani, Programmi e Libri di Testo.

Tra gli anni 1972 e 1990, sotto la conduzione del compagno José Ramón Fernández Álvarez, si sviluppò in estensione e profondità il Piano di Perfezionamento del Sistema Nazionale di Educazione; si integrarono, per la prima volta, in un sistema unico i piani per la formazione e superamento del personale docente; gli istituti superiori pedagogici si costituirono come centri di educazione superiore indipendenti in tutte le province e si diede inizio alle lauree in educazione in tutte le specialità; si portò a termine la costruzione ed inaugurazione massiccia di scuole secondarie base, preuniversitari nel campo e centri politecnici; fu creato l'Istituto Centrale di Scienze Pedagogiche; si sviluppò un gigantesco piano editoriale di libri scolastici; le massicce campagne del sesto e nono grado elevarono sostanzialmente il livello scolare della popolazione; la bandiera dell'internazionalismo fu fermamente sostenuta dai membri del Distaccamento Pedagogico Internazionalista "Che Guevara" e dal Contingente dei Maestri Internazionalisti "Augusto César Sandino".

Dal 1986, sorsero i Congressi Internazionali di Pedagogia, dialoghi educativi di Cuba rivoluzionaria col mondo.

Asela de los Santos Tamayo, con la sua indomabile combattività rivoluzionaria e tutta la sua esperienza come organizzatrice dell'educazione nelle zone liberate dall'Esercito Ribelle e la creazione delle Scuole Militari Vocazionali Camilo Cienfuegos, diede continuità a tutto il lavoro di Perfezionamento del Sistema Nazionale di Educazione nei differenti tipi e livelli e sostenne il lavoro di investigazione pedagogica e molte delle sue idee sono riprese ai nostri giorni, prendendo in considerazione le esperienze educative delle scuole create nei fronte guerriglieri.

In questa giornata di omaggio agli educatori, questi preziosi compagni, che consideriamo nostri maestri, esprimono la continuità storica dello sviluppo della Rivoluzione, la solidità della sua opera, la difesa della cultura, della scienza, della nostra pedagogia e, al di sopra di tutto, la fedeltà ai principi e gli insegnamenti di Fidel.

Oggi, quando centinaia di migliaia di educatori sviluppano vittoriosamente la Battaglia di Idee, c'impegniamo con voi, fondatori, a dare continuità all'opera iniziata senza perdere la rotta che ci tracciòJosé Martí quando ci disse:

"Il vero oggetto dell'insegnamento è preparare l'uomo affinché possa vivere decorosamente per sé, senza perdere la grazia e generosità dello spirito e senza mettere in pericolo col suo egoismo o servitù la dignità e la forza della patria".