Le donne cubane presenti nella campagna contro la guerra • La manifestazione centrale nella Tribuna Anti Imperialista José Martí
Il giorno internazionale della donna è stato stabilito quasi 100 anni fa per esigere i diritti delle donne, durante le lotte dei più vasti settori della classe operaia; da allora e ogni anno, in questo giorno si festeggiano le conquiste e si elencano le sfide che restano.
Quest’anno – il 2006 – si sta ricordando la data con proteste contro la guerra e la Federazione delle Donne Cubane che ha circa 4 milioni di iscritte si è unita a questa volontà.
Nel Foro Sociale Mondiale che si è svolto il mese scorso in Venezuela era stata annunciata la campagna “Le donne dicono no alla guerra!” convocata da Code Pink, l’organizzazione pacifista nordamericana e dall’attivista per la pace Cindy Sheehan, il cui figlio è uno dei più di 2000 soldati nordamericani morti in Iraq dopo l’invasione degli USA e dei loro alleati.
Il gruppo si è proposto di raccogliere 100.000 firme per esigere soprattutto il ritiro delle truppe e dei combattenti stranieri dall’Iraq. che si consegneranno oggi 8 marzo alla Casa Bianca, durante una manifestazione che si svolgerà a Washington DC e in altre città degli USA. (Cindy è stata arrestata con altre attiviste...)
Il sito Web di CodePink annuncia che organizzazioni di altri paesi stanno facendo la stessa raccolta di firme e hanno pianificato azioni davanti alle ambasciate nordamericane e altri luoghi, a Berlino, in Germania, a El Cairo, in Egitto, Hyederabad in Pakistan, Lavelanet in Francia, Lismore in Australia, Londra in Inghilterra, Roma in Italia, Stoccolma in Svezia e Wellington in Nuova Zelanda, tra i tanti.
Nella Repubblica Bolivariana del Venezuela un gruppo di deputati della Assemblea Nazionale sta dirigendo la campagna di raccolta delle firme e la deputata Cilia Flores spera di raccoglierne milioni nel paese per consegnarle dopo una marcia all’ambasciata nordamericana, ha scritto il quotidiano El Universal.
A Cuba abbiamo molte conquiste da festeggiare: questo è stato un anno importante per le donne cubane, ha affermato Yolanda Ferrer, segretaria generale della FMC, citando la crescita economica, la rivoluzione energetica e la lotta per porre fine alle illegalità e la corruzione, con le altre azioni comprese nella Battaglia delle Idee.
Le cubane si sono unite alla campagna contro la guerra e la FMC ha inviato un messaggio alle organizzazioni sorelle nel mondo perché si uniscano al richiamo delle attiviste nordamericane, ha spiegato ancora la Ferrer.
In questa lotta contro l’imperialismo e la guerra dobbiamo anche reiterare la nostra condanna all’aggressione genocida permanente degli Stati Uniti contro Cuba e protestare contro il blocco, le azioni di terrorismo e l’illegale e crudele sequestro dei Cinque Eroi combattenti contro il terrorismo, oltre alla mancanza di una condanna per il criminale Posada Carriles.
Nel caso di Cuba la raccolta delle firme è iniziata con una rappresentanza seguita dalle donne in generale a decine di migliaia, che stanno firmando e rispondendo al richiamo “Le donne cubane contro il terrorismo e contro la guerra” con manifestazioni delle organizzazioni di base, in tutti i municipi dell’Isola.
Le manifestazioni già svolte e quelle che si realizzeranno l’8 Marzo, come l’atto centrale nella Tribuna Anti Imperialista José Martí, davanti alla Sezione d’Interesse degli USA, vengono filmati per inviarli per posta elettronica alle attiviste in nord america.
Inoltre si festeggerà la partecipazione delle donne nelle missioni internazionaliste che Cuba sta realizzando, portando la sua solidarietà dal Venezuela al Pakistan.
Nel settore della salute le donne internazionaliste sono il 52.1% tra i medici nelle missioni e il 57,2% di tutti i collaboratori.
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