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22 agosto 2006 - I.Moya www.granma.cubaweb.cu |
Con
frammenti di questa allocuzione — che evidenziano la presenza del tema della
discriminazione della donna identificato in maniera particolare dentro la
disuguaglianza strutturale che caratterizzava la società cubana durante la
Repubblica neocoloniale — comincia il percorso del libro
"Donne e Rivoluzione" pubblicato dalla Federazione delle Donne Cubane (FMC),
e che raccoglie, sue più di 400 pagine, le idee espresse da Fidel sul tema nei
suoi discorsi dal 1959 fino al marzo del 2005.
"Donne e Rivoluzione"
risulta un importante apporto per lo studio dal pensiero umanista, martiano e
marxista del leader della Rivoluzione cubana in un angolo che, nella mia
opinione, non è stato sufficientemente esplorato e che costituisce, tuttavia, un
aspetto ineludibile per comprendere le fondamenta di giustizia sociale sulle
quali si erige la costruzione del socialismo in Cuba.
La lettura delle pagine di
"Donne e Rivoluzione" evidenzia che un processo
tanto genuino ed autentico come quello cubano che ha dimostrato che nella sua
originalità risiede la sua forza davanti agli urti di ogni segno, è stato anche
molto creativo e singolare nella maniera in cui ha assunto il tema
dell'uguaglianza di diritti ed opportunità delle donne come parte della sua
dottrina umanista e sua concezione politica rivoluzionaria.
L'avvicinamento alle concezioni di Fidel sulla
problematica della subordinazione delle donne che offre
"Donne e Rivoluzione" permette di constatare, inoltre, l'inconsistenza di
una certa polemica che stabilisce una relazione dicotomica ed escludente tra la
partecipazione e difesa della Rivoluzione da parte delle cubane e le
rivendicazioni specifiche di genere.
La congiunzione dell'ideologia di Fidel,
l'impronta creativa e l'audacia di Vilma, combattente della clandestinità e
della Sierra che presiede la FMC
dai suoi inizi, e la decisione delle cubane propiziarono il protagonismo
dell'organizzazione nella vita del paese: "... stimiamo che la decisione di
sviluppare questo movimento femminile, di creare questa Organizzazione che
nacque il 23 agosto 1960, fu realmente una decisione azzeccata, dato che i
compiti che questa Organizzazione ha sviluppato non avrebbero potuto essere
raggiunti con altri meccanismi. Che cosa avrebbe fatto il Partito senza questa
Organizzazione di donne? Che cosa avrebbe fatto la Rivoluzione?".
In quanto al secondo, con la trasparenza che lo caratterizza enfatizza nel II Congresso della FMC: "Deve arrivare il giorno in cui abbiamo un Partito di uomini e donne, ed una direzione di uomini e donne, ed uno Stato di uomini e donne, ed un Governo di uomini e donne. E credo che tutti i compagni sono coscienti che questa è una necessità della Rivoluzione, della società e della storia".
"Donne e Rivoluzione"
è un libro al quale si ritornerà frequentemente, perché esprime la sensibilità
profonda di un uomo eccezionale, impegnato a lottare contro tutte le forme di
oppressione e discriminazione, di un rivoluzionario marxista con la visione
politica di articolare il generale e il particolare, di assumere il ruolo della
soggettività nella costruzione della società nuova.
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Avana 23 agosto 2006 - www.granma.cu |
Un libro di Fidel Castro nell’anniversario
dell’organizzazione femminile cubana
La problematica del cosiddetto sesso debole nel processo rivoluzionario costituisce l’asse centrale del libro Donne e Rivoluzione, una raccolta di discorsi del Presidente cubano Fidel Castro, presentato mercoledì in omaggio all’organizzazione femminile.
Il testo, definito essenziale e radicale, è risultato essere l’asse centrale e tematico degli interventi pronunciati mercoledì nell’atto nazionale per il 46º anniversario della Federazione delle Donne Cubane (FMC), al quale hanno partecipato un centinaio di invitati e dirigenti.
Il libro, realizzato a partire dalla selezione di discorsi del leader cubano dal gennaio 1959 al marzo 2005, costituisce un compendio della tesi del suo pensiero rispetto alla questione della donna nel processo rivoluzionario.
Esprime una concezione del mondo in cui la sua visione delle donne, così come del loro ruolo e della loro partecipazione nella società, vengono chiaramente espresse, ha valutato durante la presentazione Isabel Modal, una delle editrici del volume.
Yolanda Ferrer, Segretaria Generale della FMC, ha fatto riferimento alla mutua "relazione tra Fidel Castro e la Federazione, tra questa e la questione di genere".
Ha ricordato che lo statista fu il più entusiasta per la creazione di un’organizzazione di donne, dopo che esse stesse la proposero.
Come frutto di questa volontà, di quelle del settore e dell’appoggio statale, il 23 agosto 1960 nacque la FMC, preposta a lottare per l’uguaglianza di diritti tra gli uomini e le loro controparti.
Ferrer ha messo in risalto la lucidità di Fidel Castro fin dai primi giorni dopo la vittoria, nel segnalare e prevedere i problemi che avrebbe dovuto affrontare la Rivoluzione e quanto le donne avrebbero dovuto coinvolgersi nel processo delle conquiste.
Ha anche affermato che il Presidente è stato in ogni riunione, in ogni congresso della FMC e mantenendosi in ogni momento in relazione con il settore per orientare e guidare la maniera in cui le donne avrebbero dovuto guadagnarsi il loro spazio in ogni campo della società.
L’organizzazione mostra in questa occasione speciale il numero più alto di affiliate della sua storia e include nelle sue fila 4.111.000 donne.
I dati esibiti dalla Federazione sono impensabili per le organizzazioni similari sparse nel mondo. La FMC organizza infatti l’87% delle cubane maggiori di 14 anni.
Attualmente le attività che assumono le federate trascendono la donna e riguardano l’ambito della famiglia, dell’infanzia, dell’adolescenza e altre tematiche sociali.
L’organizzazione si distingue tra l’altro per il suo articolato movimento dalla comunità al livello nazionale e per l’alta responsabilità delle federate e quadri professionali, senza le quali sarebbe impossibile affrontare tutti i compiti assunti oggi.
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