I giornalisti cubani denunciano
la politica ostile degli Stati Uniti
15 marzo 2006 - PL -
I lavoratori della stampa cubana hanno reiterato martedì 14 nel "giorno del giornalista" la loro condanna della guerra e del terrorismo. Inoltre hanno denunciato le minacce alla sovranità dell'Isola espresse dal governo degli Stati Uniti. I professionisti cubani festeggiarono il giorno della stampa nazionale, ogni 14 marzo in ricordo della prima pubblicazione del quotidiano "Patria", avvenuta nel 1892, creato da José Martí come strumento per dirigere la guerra contro la Spagna.
Nella manifestazione realizzata nel Monte delle Bandiere, di fronte all'Ufficio d’Interesse Nordamericano all’Avana, il presidente della UPEC, Tubal Paéz, ha deplorato l'atteggiamento statunitense di combattere il terrorismo usando la guerra.
Il presidente dell'Unione dei Giornalisti di Cuba ha denunciato che l’invasione degli USA in Iraq ha provocato migliaia di morti tra la popolazione civile della nazione araba e tra le stesse truppe del Pentagono. Tubal Páez ha anche ricordato i sequestri illegali, i prigionieri senza accuse, le detenzioni forzate in nome di una presunta supposta lotta della Casa Bianca contro il terrorismo. Mentre l'umanità avanza in pieno XXIº secolo dobbiamo constatare pratiche medioevali come le vessazioni corporale e le torture degradanti, ha detto ed ha dichiarato che è tempo di chiudere il centro di detenzione di Washington nella Base navale illegalmente occupata a Guantánamo.
Il giornalista Roberto Acuto ha chiesto ai colleghi riuniti chi sono realmente i terroristi. "Non è un segreto per nessuno chi sono, chi li paga e dove di cerano", ha sostenuto questo reporter che ha ottenuto il Premio di Giornalismo José Martí, per l'operato di tutta la vita. Egli ha detto che la gran maggioranza degli atti di terrorismo commessi nel mondo contemporaneo sono responsabilità del governo degli Stati Uniti, firmati indifferentemente dai due partiti tradizionali e dai loro alleati nel mondo. Acuto ha richiamato alla memoria la guerra sporca contro il Nicaragua sandinista e l’invasione contro Cuba nella Baia dei Porci, nel 1961,contro il Guatemala di Jacobo Arbenz. Ha ricordato tragici avvenimenti come l’eliminazione del presidente cileno,Salvatore Allende, e le sequele di torture e di omicidi extragiudiziari che seguirono, il bombardamento e l’occupazione di Panama e dell'isola di Granada da parte delle truppe del Pentagono.
Le azioni di terrorismo contro cuba organizzate negli Stati Uniti da gruppi anticubani rifugiati nel territorio dell’Unione sono molto numerose e deplorevoli ed hanno provocato più di tre mila 400 vittime, è stato denunciato dai relatori. Il giornalista Frank González ha raccontato i momenti tragici relazionati all'esplosione di un aereo civile cubano con 73 persone a bordo, nel 1976, nel cielo di Barbados, quando lui era corrispondente di Prensa Latina nella zona. Il responsabile di quel criminale sabotaggio, il terrorista Luis Posada Carriles, si trova oggi negli Stati Uniti, dove conta sulla protezione ufficiale del governo. Esplosioni ed attacchi pirati si elencano tra le molte azioni che per più di 40 anni hanno danneggiato la popolazione cubana. Queste azioni sono state eseguite da gruppi di estremisti violenti pagati e stimolati da Washington", ha sostenuto González. "Alziamo la voce per denunciare la politica genocida degli Stati Uniti contro il nostro paese", ha invitato ed ha richiamato a rafforzare la volontà di tutti i cubani nella difesa della loro Rivoluzione.
Altri oratori e la manifestazione nel suo insieme, come il luogo, hanno ricordato la figura di José Martí, l'Apostolo dell'indipendenza dell'isola, iniziatore del giornalismo rivoluzionario e impegnato, al quale i professionisti cubani fanno onore oggi con il loro lavoro. Il 14 marzo del 1892 cominciò a circolare tra i cubani emigrati a New York il primo numero del quotidiano "Patria", creato e diretto da Martí. La pubblicazione aveva il proposito di diffondere il progetto politico del Partito Rivoluzionario Cubano (PRC), fondato dallo stesso Martí pochi giorni dopo, il 10 aprile dello stesso anno, a New York. Il compito più importante della vita di Martí era l’organizzazione della guerra necessaria per ottenere l'indipendenza di Cuba e con il periodico "Patria" egliriuscì a realizzare il suo sogno. |