CUBA E LA SUA LEGGE DELLE LEGGI
 

Un esercizio inedito di democrazia diretta

● Proprio quando i cubani stavano celebrando l’81º anniversario dell’inizio della Guerra Necessaria intrapresa da José Martí, arrivò il momento di proclamare la prima Costituzione Socialista

 

24 febbraio 2006 M.J.Mayoral

Una Costituzione dal contenuto così rivoluzionario e progressista non era mai stata approvata in tutto il corso della storia della nostra Patria e dell’emisfero occidentale.

 

Non conteneva una serie di obiettivi da raggiungere, ma ratificava diritti e libertà godute dai cubani che, volontariamente, avevano deciso di consolidarli giuridicamente nella nuova Legge delle Leggi della Repubblica, della quale proclamarono orgogliosamente al mondo il carattere socialista.

 

Il Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito ed oggi Generale dell’Esercito Raúl Castro, pronunciò valutazioni simili 30 anni fa, per sintetizzare l’opinione dei milioni di cittadini che nelle urne, il 15 febbraio 1976, espressero il loro SI alla Costituzione Socialista.

 

Il 24 febbraio di quello stesso anno, durante la cerimonia di proclamazione della nuova Legge Fondamentale dello Stato, Raúl sottolineò anche che questa avrebbe guidato il necessario sviluppo istituzionale del potere rivoluzionario, nonché la "partecipazione crescente e sempre più efficiente delle masse alla direzione della società".

 

La nazione stava vivendo nello stesso tempo un’emozione estrema ed il più pluralistico, analitico e fino ad allora inedito esercizio della volontà popolare.

 

Il famoso intellettuale Juan Marinello lo riflesse così nel quotidiano Granma: "Mai un testo costituzionale ha provocato un’attenzione così grande ed un così grande numero di suggerimenti, modifiche e aggiunte". (...) "La lunghezza dell’iter, che a molti è parsa eccessiva, era proporzionata all’importanza del compito".

 

Si può dire che tutti espressero la loro opinione. Parteciparono approssimativamente 6.200.000 cubani, poco più di cinque milioni dissero che il documento non aveva bisogno di cambiamenti; per molto altri si, erano necessari: vennero espresse 16.000 proposte di modifiche e aggiunte, votate da circa 600.000 partecipanti alle assemblee. Si espressero perfino coloro che stavano compiendo missioni internazionaliste.

 

La discussione pubblica ha indicato la convenienza di fare cambiamenti nel preambolo ed in 60 dei 141 articoli della proposta giuridica.

 

Blas Roca Calderío, eccellente rivoluzionario e valoroso difensore degli interessi popolari nell’Assemblea Costituente del 1940, presiedette la commissione redattrice della bozza di Costituzione, ardua impresa che portò ad includere nel documento i numerosi suggerimenti del popolo. Il modo in cui svolse il suo lavoro venne elogiato da molti e specialmente da Fidel.

 

La nuova Legge Fondamentale, approvata dal 97.7% dei votanti, venne promulgata il 24 febbraio, esattamente 81 anni dopo che Juan Gualberto Gómez telegrafò a José Martí: "Giri accettati", per informare il Delegato del Partito Rivoluzionario Cubano che la data della sollevazione per riprendere la lotta per la libertà di Cuba era stata decisa: 24 febbraio 1895.

 

Niente di meglio che offrire a questo giorno dell’anno i motivi per festeggiare assieme due avvenimenti capitali di un’unica Rivoluzione, che nacque con Carlos Manuel de Céspedes nel 1868 ed il cui carattere irrevocabile sapremo difendere con intelligenza, veemenza e audacia, perchè tutto ciò che è della Patria – insegnò l’Apostolo – è proprietà comune, diritto di tutti e cielo per tutti.