L'impronta mediatica della guerra
Quante volte abbiamo sentito o letto affermazioni che benché siano completamente
false, grazie alla loro ripetizione, si fissano come vere calamite, come reali,
nella mente di molte persone?
Si tratta — non ci sia dubbio — dell'essenza del potere mediatico in mani ai
potenti e da questi usati per imporre la loro egemonia.
Di esempi ce ne sono in quantità, ma uso solo alcuni relazionati con il modo in
cui, Stati Uniti ed i suoi seguaci europei, utilizzano i mezzi di comunicazione
al loro servizio.
... più di 2000 palestinesi sono morti dall'ultima
Intifada.
Con questo nome, che significa resistenza, s'identifica la lotta dei palestinesi
contro la più selvaggia aggressione ed occupazione israeliana. Ma secondo l'uso
fatto nei media, si vuole far intendere alla popolazione mondiale che è
precisamente a causa dell'Intifada che muoiono i palestinesi. Per questo che
potrebbe essere un'insignificante sfumatura (dall'ultima Intifada) è
un'impostazione mediatica per formare stati di opinione contro la resistenza di
quel popolo massacrato.
... Israele ha attaccato i gruppi terroristici a Gaza
dopo che questi hanno sequestrato un soldato di Tel Aviv.
In questo caso, l'impronta mediatica si esprime in tre elementi di
manipolazione: 1. — chiamano terroristi coloro che lottano e resistono
all'invasione ed occupazione israeliana. 2. — Israele "l'innocente" attacca i
palestinesi in propria difesa. 3. — si dice e si ripete che il soldato
israeliano fu sequestrato, non fatto prigioniero in combattimento, come
realmente successe.
Ma l'impronta mediatica e valga la ridondanza, pretende giustificare che
attaccare Gaza, ammazzare decine e decine di civili — compresi bambini — è
un'azione legittima d'Israele.
...Israele attaccò ai milizie sciite Hizbolá, nel
Libano, dopo che queste sequestrarono due soldati.
Giustificazione simile all'anteriore. Qui si impiegano varie bugie e la più
falsa manipolazione. 1. — Si dice sequestro di due saldati israeliani quando in
realtà furono catturati dentro il territorio. 2. — Argomentano che attaccano
Hizbolá quando tutto il mondo può osservare le immagini dei più bestiali
bombardamenti che spianarono città e il popolo libanese, includendo Beirut, la
sua capitale; distruggendo ospedali, aeroporti, ponti e strade, abitazioni, ed
ammazzando la popolazione.
... Iran merita essere sanzionato se non elimina il suo
programma nucleare che può portarlo a sviluppare la bomba atomica.
Un altro esempio di come gli Stati Uniti ed i suoi seguaci europei si
inseriscono nella più grossolana manipolazione mediatica e coniano varie bugie
per 1) obbligare l'Iran a rinunciare al suo diritto sovrano di sviluppare
l'energia nucleare con fini pacifici, e 2) minacciarlo con sanzioni e perfino
azioni militari, mettendo nuovamente in gioco la stabilità mondiale nella zona
più pericolosa del pianeta.
Sull'impiego del potere mediatico per giustificare guerre, aggressioni, crimini
di ogni tipo da parte dei governi degli Stati Uniti, possono farsi molti altri
esempi. Ricordino quello delle armi di sterminio di
massa in Iraq, motivo per il quale Bush scatenò la guerra. O, un po'
prima, Kosovo e la supposta pulizia etnica
che venne utilizzata da Stati Uniti e dalla NATO per attaccare e quasi
distruggere tutta la Serbia, e perfino, bombardare ed ammazzare centinaia di
profughi serbi che abbandonavano, in convogli,
il Kosovo.
E che cosa dire dell'embargo a Cuba, invece di dire
BLOCCO, nella sua vastità e con tutta la sua dose di crimine, genocidio,
che si applica ogni giorno e con l'aggiunta, ogni anno, di nuove e più brutali
misure.
Non è la stessa cosa sequestrare, cioè, ritenere un bene per mandato legale
rispetto a bloccare, assediare, ostacolare, tagliare ogni genere di
comunicazione e, commercio, tentare di fare arrendere un popolo per fame, come
fa l'amministrazione Bush.
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