Avana 17 agosto 2006 - E.C.Perez www.granma.cubaweb.cu

 


 
L'impronta mediatica della guerra


 


Quante volte abbiamo sentito o letto affermazioni che benché siano completamente false, grazie alla loro ripetizione, si fissano come vere calamite, come reali, nella mente di molte persone?

Si tratta — non ci sia dubbio — dell'essenza del potere mediatico in mani ai potenti e da questi usati per imporre la loro egemonia.

Di esempi ce ne sono in quantità, ma uso solo alcuni relazionati con il modo in cui, Stati Uniti ed i suoi seguaci europei, utilizzano i mezzi di comunicazione al loro servizio.

... più di 2000 palestinesi sono morti dall'ultima Intifada.

Con questo nome, che significa resistenza, s'identifica la lotta dei palestinesi contro la più selvaggia aggressione ed occupazione israeliana. Ma secondo l'uso fatto nei media, si vuole far intendere alla popolazione mondiale che è precisamente a causa dell'Intifada che muoiono i palestinesi. Per questo che potrebbe essere un'insignificante sfumatura (dall'ultima Intifada) è un'impostazione mediatica per formare stati di opinione contro la resistenza di quel popolo massacrato.

... Israele ha attaccato i gruppi terroristici a Gaza dopo che questi hanno sequestrato un soldato di Tel Aviv.

In questo caso, l'impronta mediatica si esprime in tre elementi di manipolazione: 1. — chiamano terroristi coloro che lottano e resistono all'invasione ed occupazione israeliana. 2. — Israele "l'innocente" attacca i palestinesi in propria difesa. 3. — si dice e si ripete che il soldato israeliano fu sequestrato, non fatto prigioniero in combattimento, come realmente successe.

Ma l'impronta mediatica e valga la ridondanza, pretende giustificare che attaccare Gaza, ammazzare decine e decine di civili — compresi bambini — è un'azione legittima d'Israele.

...Israele attaccò ai milizie sciite Hizbolá, nel Libano, dopo che queste sequestrarono due soldati.

Giustificazione simile all'anteriore. Qui si impiegano varie bugie e la più falsa manipolazione. 1. — Si dice sequestro di due saldati israeliani quando in realtà furono catturati dentro il territorio. 2. — Argomentano che attaccano Hizbolá quando tutto il mondo può osservare le immagini dei più bestiali bombardamenti che spianarono città e il popolo libanese, includendo Beirut, la sua capitale; distruggendo ospedali, aeroporti, ponti e strade, abitazioni, ed ammazzando la popolazione.

... Iran merita essere sanzionato se non elimina il suo programma nucleare che può portarlo a sviluppare la bomba atomica.

Un altro esempio di come gli Stati Uniti ed i suoi seguaci europei si inseriscono nella più grossolana manipolazione mediatica e coniano varie bugie per 1) obbligare l'Iran a rinunciare al suo diritto sovrano di sviluppare l'energia nucleare con fini pacifici, e 2) minacciarlo con sanzioni e perfino azioni militari, mettendo nuovamente in gioco la stabilità mondiale nella zona più pericolosa del pianeta.

Sull'impiego del potere mediatico per giustificare guerre, aggressioni, crimini di ogni tipo da parte dei governi degli Stati Uniti, possono farsi molti altri esempi. Ricordino quello delle armi di sterminio di massa in Iraq, motivo per il quale Bush scatenò la guerra. O, un po' prima, Kosovo e la supposta pulizia etnica che venne utilizzata da Stati Uniti e dalla NATO per attaccare e quasi distruggere tutta la Serbia, e perfino, bombardare ed ammazzare centinaia di profughi serbi che abbandonavano, in convogli,
il Kosovo.

E che cosa dire dell'embargo a Cuba, invece di dire BLOCCO, nella sua vastità e con tutta la sua dose di crimine, genocidio, che si applica ogni giorno e con l'aggiunta, ogni anno, di nuove e più brutali misure.

Non è la stessa cosa sequestrare, cioè, ritenere un bene per mandato legale rispetto a bloccare, assediare, ostacolare, tagliare ogni genere di comunicazione e, commercio, tentare di fare arrendere un popolo per fame, come fa l'amministrazione Bush.