Quello che non può ignorarsi

Quando Raúl Castro assunse la responsabilità dell'assalto al Quartiere Moncada, 53 anni fa

 

  Avana 4 agosto 2006 - M.Rojas www.granma.cubaweb.cu

 

Questo è un facsimile, che conservo, della prima pagina del giornale Oriente, di Santiago di Cuba, con data 30 luglio 1953. Per la sua eloquenza vale la pena riprodurlo.

Questo è il fac-simile, che conservo, della foto del giovane Raúl Castro Ruz, catturato prima del fratello Fidel e che, quando ancora non si conosceva il destino di questi (ma era già noto che il secondo capo del Movimento, Abel Santamaría, era stato assassinato), si assunse tutta la responsabilità del Moncada.

 

La foto venne pubblicata nella prima pagina del giornale ‘Oriente’ di Santiago di Cuba, datata 30 luglio 1953, accompagnata dalle eloquenti parole:

 

"QUESTO GIOVANE, che apparentemente non ha più di 18 anni ed è fratello del dott. Fidel Castro, accusato di essere il Capo del movimento insurrezionale, si chiama Raúl Castro Ruiz ed è stato arrestato ieri nei pressi del villaggio di San Luis.

"Questo individuo, secondo i rapporti, è stato colui che ha diretto personalmente gli attaccanti della Caserma ‘Moncada’ domenica scorsa, asserragliato nell’edificio del Palazzo di Giustizia e riuscendo poi a fuggire grazie alla confusione, una volta che l’aggressione è stata respinta dalla guarnigione della Moncada. (Foto di Senén Caravia)".

 

 

Raúl, che conosceva la topografia di Santiago, dopo gli avvenimenti del Moncada uscì dalla città. Pensò di dirigersi a casa sua, nella parte nord della regione orientale. Ma nel giro di 72 ore venne intercettato da due membri della Guardia Rurale. In un primo momento non rivelò la sua identità. Disse che era stato al carnevale di Santiago ma che, essendo rimasto senza soldi, doveva tornare dai genitori. La scusa non servì: venne condotto alla caserma della zona. Fecero lo stesso con ogni giovane sospetto. Santiago era la destinazione inevitabile. A quest’altezza il regime aveva annegato nel sangue i sopravvissuti della gesta.

 

Il giovane Raúl Castro Ruz (scrissero Ruiz), dichiarò nello stesso Vivac che "prima di tutto occorreva distruggere il governo, per poi rendere decente il paese e farlo progredire come dovuto; fare la Riforma Agraria, ma non si tratta solo di dare la terra ai contadini; è qualcosa di più di questo, è dare loro la terra e farla produrre; l’attuale sistema è negativo da quando è nata la Repubblica; Cuba è piena di analfabeti, vengono commesse ingiustizie, si ruba il denaro al popolo, è necessario abbattere il regime di Batista per iniziare la Rivoluzione".

 

Il Procuratore, quando venne celebrato il processo per i fatti della ‘Moncada’ (Causa 37) in settembre, lo riprese perchè nell’udienza del processo si dichiarò un combattente di linea, cosa in aperta contraddizione con le sue dichiarazioni nel Vivac.

 

Raúl, con le mani incrociate dietro le spalle, il mento alto, i capelli a spazzola e un discreto sorriso a fior di labbra, si erse di fronte al tribunale e rispose:

 

"Quando hanno notificato la mia dichiarazione al Vivac, io mi sono assunto la responsabilità del Movimento perchè supponevo che avessero ucciso Fidel, sapevo che Abel era stato assassinato e che qualcuno doveva assumersi la responsabilità di quell’azione frustrata al primo tentativo. Ma dal momento che fortunatamente Fidel è vivo, le cose sono tornate al loro posto. Io sono un semplice soldato al quale è stata assegnata una posizione e un incarico".

 

Questa è una storia che non si può ignorare di fronte agli attuali avvenimenti.