Questo
è un facsimile, che conservo, della prima pagina del
giornale Oriente, di Santiago di Cuba, con data 30 luglio 1953. Per la sua
eloquenza vale la pena riprodurlo.
Questo è
il fac-simile, che conservo, della foto del giovane Raúl Castro Ruz, catturato
prima del fratello Fidel e che, quando ancora non si conosceva il destino di
questi (ma era già noto che il secondo capo del Movimento, Abel Santamaría,
era stato assassinato), si assunse tutta la responsabilità del Moncada.
La foto venne pubblicata
nella prima pagina del giornale ‘Oriente’ di Santiago di Cuba, datata 30
luglio 1953, accompagnata dalle eloquenti parole:
"QUESTO GIOVANE, che apparentemente non ha più di 18 anni ed è fratello del
dott. Fidel Castro, accusato di essere il Capo del movimento insurrezionale,
si chiama Raúl Castro Ruiz ed è stato arrestato ieri nei pressi del villaggio
di San Luis.
"Questo individuo, secondo i rapporti, è stato colui che ha diretto
personalmente gli attaccanti della Caserma ‘Moncada’ domenica scorsa,
asserragliato nell’edificio del Palazzo di Giustizia e riuscendo poi a fuggire
grazie alla confusione, una volta che l’aggressione è stata respinta dalla
guarnigione della Moncada. (Foto di Senén Caravia)".
Raúl, che conosceva la
topografia di Santiago, dopo gli avvenimenti del Moncada uscì dalla città.
Pensò di dirigersi a casa sua, nella parte nord della regione orientale. Ma
nel giro di 72 ore venne intercettato da due membri della Guardia Rurale. In
un primo momento non rivelò la sua identità. Disse che era stato al carnevale
di Santiago ma che, essendo rimasto senza soldi, doveva tornare dai genitori.
La scusa non servì: venne condotto alla caserma della zona. Fecero lo stesso
con ogni giovane sospetto. Santiago era la destinazione inevitabile. A
quest’altezza il regime aveva annegato nel sangue i sopravvissuti della gesta.
Il giovane Raúl Castro
Ruz (scrissero Ruiz), dichiarò nello stesso Vivac che "prima di tutto
occorreva distruggere il governo, per poi rendere decente il paese e farlo
progredire come dovuto; fare la Riforma Agraria, ma non si tratta solo di dare
la terra ai contadini; è qualcosa di più di questo, è dare loro la terra e
farla produrre; l’attuale sistema è negativo da quando è nata la Repubblica;
Cuba è piena di analfabeti, vengono commesse ingiustizie, si ruba il denaro al
popolo, è necessario abbattere il regime di Batista per iniziare la
Rivoluzione".
Il Procuratore, quando
venne celebrato il processo per i fatti della ‘Moncada’ (Causa 37) in
settembre, lo riprese perchè nell’udienza del processo si dichiarò un
combattente di linea, cosa in aperta contraddizione con le sue dichiarazioni
nel Vivac.
Raúl, con le mani
incrociate dietro le spalle, il mento alto, i capelli a spazzola e un discreto
sorriso a fior di labbra, si erse di fronte al tribunale e rispose:
"Quando hanno notificato
la mia dichiarazione al Vivac, io mi sono assunto la responsabilità del
Movimento perchè supponevo che avessero ucciso Fidel, sapevo che Abel era
stato assassinato e che qualcuno doveva assumersi la responsabilità di quell’azione
frustrata al primo tentativo. Ma dal momento che fortunatamente Fidel è vivo,
le cose sono tornate al loro posto. Io sono un semplice soldato al quale è
stata assegnata una posizione e un incarico".
Questa è una storia che non si può ignorare di fronte agli attuali
avvenimenti.