Dichiarazione del Capitolo
Cubano
della rete In Difesa
dell'Umanità
La Patria
sta vivendo giorni memorabili. I sentimenti del nostro popolo nei confronti di
Fidel, il suo desiderio che si ristabilisca il prima possibile, di vederlo ed
ascoltarlo, alla nostra testa come sempre, si esprimono nella case, nelle
strade, nei centri di lavoro ed in ogni altro luogo. Se i nemici della
Rivoluzione avevano bisogno di un’altra prova di unità, fermezza e lealtà, la
condotta dei cubani in questi giorni ne ha date in abbondanza. Uomini e donne di
tutto il mondo stanno facendo voti per la salute del nostro Presidente,
esprimono il loro appoggio alla Rivoluzione ed esigono rispetto per la sovranità
di Cuba.
L’Amministrazione nordamericana sta portando avanti piani pubblici e piani
segreti con la pretesa di mutilare i nostri sogni e seppellire per sempre
l’opera e l’esempio della Rivoluzione Cubana. Bush, Condoleezza Rice ed altri
alti funzionari imperiali parlano di “assistenza” e “transizioni”. Sono gli
stessi che, violando i più elementari principi della legalità internazionale,
hanno intrapreso una genocida guerra di conquista contro i popoli
dell’Afghanistan e dell’Iraq e che oggi garantiscono l’impunità di Israele, che
avanza nel suo progetto di sterminio in Libano e Palestina. Sono gli stessi che
tergiversano flagrantemente le loro stesse leggi per mantenere in prigione i
Cinque combattenti antiterroristi cubani, che il 12 settembre prossimo
compiranno otto anni di ingiusta reclusione.
Le
organizzazioni ed istituzioni firmatarie di questo documento, raggruppate nel
Capitolo Cubano della Rete delle Reti in Difesa dell’Umanità, esprimono la loro
gratitudine per i messaggi pervenuti dai più diversi luoghi del mondo.
Manifestiamo il nostro più deciso sostegno al Proclama del Comandante in Capo al
Popolo di Cuba ed il nostro impegno di lottare fortemente uniti assieme a Raúl
ed al Partito.
Oggi,
medici, educatori ed altri professionisti cubani stanno aiutando a costruire
anticipazioni di un altro mondo possibile basato sul rispetto dell’essere umano,
l’amore, l’uguaglianza e la giustizia. Contro il fascismo, contro la barbarie,
continueremo a difendere la nostra opera, difendendo l’umanità!
Fino alla vittoria sempre!
Vivo Fidel!
Vivo Raúl!
Viva Cuba Libera!
Centrale dei Lavoratori di Cuba, Federazione delle
Donne Cubane, Associazione Nazionale dei Piccoli Agricoltori, Unione dei Giovani
Comunisti, Federazione Studentesca Universitaria, Federazione degli Studenti
della Scuola media, Comitati di Difesa della Rivoluzione, Associazione dei
Combattenti della Rivoluzione Cubana, Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli,
Associazione Nazionale degli Economisti di Cuba, Unione dei Giornalisti di Cuba,
Casa delle Amériche, Unione degli Scrittori ed Artisti di Cuba, Associazione
Fratelli Saíz, Accademia delle Scienze di Cuba, Centri di Educazione Superiore,
Unione Nazionale dei Giuristi di Cuba, Unione Nazionale degli Storiografi di
Cuba, Società Culturale José Martí, Federazioni Sportive, Capitolo Ecumenico In
Difesa dell'Umanità, Movimento Cubano per la Pace.
|
Intellettuali "In Difesa dell'
Umanità" riuniti a L'Avana
La necessità di passare dalla presa di coscienza collettiva all'azione
trasformatrice da parte di un nuovo soggetto storico é stata esposta come uno
degli imperativi della rete delle reti "In Difesa dell'Umanità", nel corso di
un incontro indetto dal Capitolo Cubano nella sede della Casa delle Americhe,
a cui hanno assistito i membri dell'Ufficio Politico, Ricardo Alarcón de
Quesada, presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ed Abel
Prieto, ministro della Cultura.
Importanti personalità straniere presenti in questo momento nell'Isola, come
l'italiano Gianni Miná, i brasiliani Marilia ed Eduardo Guimaraes e Frei
Betto, il portoricano Nelson del Castillo ed il belga Francois Houtart, hanno
condiviso, coi loro colleghi cubani, l' esperienze sul lavoro e le prospettive
di questo movimento che promuove campagne solidali ed alternative politiche e
sociali.
Evocando il tempo trascorso dal momento della fondazione, tre anni
fa, a Città del Messico, il sociologo e teologo belga Francois Houtart ha
richiamato l'attenzione sull'importanza di articolare alternative di
cambiamento vitali, a partire dalla piena comprensione della crisi del sistema
capitalista.
Miná, conosciuto
internazionalmente per la sua proiezione mediatica dall'Italia, ha introdotto
il tema dell'informazione come strumento di lotta. Ha affrontato tanto
l'utilità di apportare,
nell'agenda della rete,
elementi di giudizio sui
problemi più incandescenti come quella di confutare le distorsioni che
propagano, giorno per giorno, i mezzi egemonici di comunicazione.
Una delle battaglie più persistenti che Miná ed altri famosi intellettuali del
suo paese sviluppano in questi momenti, consiste nell'ottenere che la
giustizia italiana si adoperi contro l'autore intellettuale dell'assassinio
del cittadino di quella nazione
Fabio Di Celmo. "Lo Stato
italiano — ha detto — deve aprire un processo ed ottenere l'estradizione di
Luis Posada Carriles che ha
ammesso avere assoldato il mercenario che attentò a Fabio in un hotel di
L'Avana."
Alarcón
si é
soffermato
sul collegamento con le radio comunitarie
ed i mezzi di comunicazione alternativi, commentando l'esperienza del Comitato
in Difesa dell'Umanità di Rio de Janeiro nella mobilitazione di diversi attori
sociali. Il Presidente del Parlamento ha espresso che gli stessi mezzi cubani
potrebbero essere
molto più creativi ed agili nella diffusione di informazioni che sono taciute
od occultate dalle multinazionali del settore.
E' risultato emozionante, per i partecipanti, assistere al dialogo tra il
padre domenicano brasiliano Frei Betto ed il pastore cubano Raúl Suárez, su
come molti credenti hanno assunto, in questi momenti, la difesa della
sovranità cubana e la denuncia dei pericoli che attendono all'umanità. "È che
siamo fratelli in Cristo e fratelli in Castro" ha detto Betto.
Da parte dei membri cubani della rete sono state utili le iniziative di
incontri ed azioni esposte da Armando Hart, direttore dell'Ufficio del
Programma Martiano; Rubén Zardoya, rettore dell'Università di L'Avana, ed
Aleida Guevara March.
Roberto Fernández Retamar, presidente della Casa delle Americhe, reiterò che
questa istituzione, per il suo carattere, avrà sempre le porte aperte a chi
promuova idee emancipatrici e per la dignità umana.
|