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Avana 27 novembre 2006 - www.granma.cu |
"Cuba Libre"
dedicato allo Sbarco del Granma
Nella serata di lunedì 27 novembre e con l’organizzazione del governo della provincia de La Habana verrà proiettato in prima assoluta il documentario "Cuba Libre", una recente produzione audiovisiva dedicata al fatto storico dello Sbarco del Granma, la piccola imbarcazione con la quale Fidel Castro e i suoi compagni giunsero dal Messico alla fine del 1956 per iniziare la guerra di guerriglia nella Sierra Maestra. Il prossimo 2 dicembre si compiranno 50 anni da questo avvenimento di trascendentale significato per il trionfo della Rivoluzione Cubana.
Con la presenza di 9 protagonisti di questo documentario, tutti partecipanti alla spedizione, di molte personalità cubane e di una parte del gruppo che ha realizzato il documentario, si proietterà "Cuba Libre". Saranno presenti professori e studenti universitari di Cuba, scienziati di vari centri d’investigazione e centinaia di persone di diverse comunità e città della provincia La Habana.
Le eccezionali testimonianze di questi combattenti della Rivoluzione cubana sono il filo conduttore di questo filmato.
Tra questi testimoni c’è l’italiano Gino Donè Paro, il solo dei quattro stranieri, che parteciparono alla spedizione del Gramma, ancora vivente al quale sono state fatte interviste in Italia e a Cuba.
Nell’Isola Gino è stato accompagnato dai suoi compagni di lotta che con lui hanno rivisto le coste dello sbarco dello yacht e dove avvenne il primo scontro contro le forze dell’esercito di Batista che fu una sconfitta per la giovane guerriglia.
Gino Donè ha visitato, girando il documentario, questi luoghi dopo 50 anni dalla sua partecipazione a questi fatti storici ed ha abbracciato Fidel Castro il 26 luglio del 2006, a Bayamo.
Con un linguaggio molto spontaneo ed espressivo ognuno degli intervistati ha apportato informazioni d’enorme valore sui fatti ai quali partecipò; ha spiegato le motivazioni personali, la relazione che aveva con Fidel, l’addestramento militare, ha raccontato l’incredibile traversata in una barca da diporto per dieci persone, nella quale navigarono ben 82 uomini, con il mal tempo nel pericoloso Golfo del Messico. Lo sbarco in terra cubana e la lotta armata nella Sierra Maestra sono aspetti di grande interesse. Le informazioni inedite sono parecchie, accompagnate da un repertorio d’immagini dell’epoca che costituisce un altro dei valori del documentario.
Ugualmente viene commentata la vita nell’esilio in Messico e le relazioni tra quei giovani di 25 anni come età media, nel mezzo della tensione propria dell’organizzazione di una rivoluzione e l’inizio della lotta armata. Inoltre si narrano eccezionali aneddoti che illustrano molte sfumature della cultura cubana.
Episodi inediti e rivelatori della personalità del mitico Guerrigliero Ernesto Che Guevara, dei primi moment in cui s’incorporò alla Rivoluzione Cubana costituiscono un’ulteriore attrazione del documentario "Cuba Libre".
Nella serata della prima di "Cuba Libre" il professor Gilberto Forneris dell’Università di Torino verrà decorato dal governo della provincia La Habana per le relazioni d’amicizia sostenute con Cuba da parte di questo prestigioso accademico italiano che ha fomentato molteplici progetti di cooperazione tra le istituzioni cubane e le italiane, tra le quali anche questo documentario.
L’italiano Gino Doné arriverà a Cuba nei prossimi giorni per partecipare alla prima del documentario e alle manifestazioni che si svolgeranno per il 50 Anniversario dello Sbarco del Granma.
"Cuba Libre" è una coproduzione tra gli Studi Mundo Latino di Cuba e la Lib-Lab di Torino, Italia. Realizzato in formato di alta definizione e con la durata di un’ora, questo documentario costituisce il più completo e attuale avvicinamento allo Sbarco del Granma, un fatto storico strettamente vincolato alla Rivoluzione cubana che, come si sa, non lascia indifferente nessuno in ogni angolo del pianeta. Il prossimo 2 dicembre si festeggerà in Plaza de la Revoución, nella capitale, con una sfilata militare e una manifestazione di massa per commemorare il 50º Anniversario.
Questo sarà un momento in cui tutti gli occhi saranno puntati su Cuba e nel quale il documentario "Cuba Libre" costituirà una magnifica opzione per avvicinarsi a fatti storici che occuperanno i titoli di tutti i canali di televisione del mondo.
La prima si svolgerà nel municipio San José de las Lajas, in provincia La Habana, nel cinema –teatro che si trova in Calle 54, angolo 43, Municipio San José de las Lajas, Provincia La Habana.
Di fronte a qualsiasi dubbio si può chiamare la Direzione al telefono 863684, con il prefisso (047) se si chiama dalla capitale.
Presentazione generale
Tutto nasce dallo scoprire che nella Rivoluzione Cubana oltre al mito di molte generazioni: Ernesto Che Guevara, partecipò anche un italiano: Gino Donè un partigiano veneto che dopo una vita passata all’estero è ritornato da poco nella sua terra natia.
Grazie ad un intenso e lungo lavoro di cooperazione che ormai dura da 10 anni (Università della Habana, Ufficio del Turismo Cubano in Italia, Cienaga de Zapata, Municipalità di Matanzas, ecc…), siamo venuti in contatto con Mundo Latino (gruppo televisivo cubano) che tra i suoi compiti ha quello di produzioni televisive sulla storia cubana.
Abbiamo iniziato una collaborazione che prevede la possibilità di realizzazione di una serie di documentari tra Mundo Latino e un un produttore e regista torinese Liborio L’Abbate; tra questi il progetto della coproduzione del documentario sulla storia dell’inizio della Rivoluzione Cubana (il desembarco del Granma) che si celebra quest’anno al 2 di dicembre.
Il progetto per le sue caratteristiche particolari relative alla storia e alla cultura cubana, è stato approvato ufficialmente dalle autorità cubane e grazie a ciò abbiamo avuto la disponibilità della puntuale e necessaria consulenza storica nonché materiali iconografici esclusivi e ineditiIl documentario ha per ora ottenuto il patrocinio dell’Università di Torino e del Consiglio Regionale della Regione Piemonte.
E’ prevista la presentazione ufficiale del documentario alla Habana al 27 novembre (vedi allegato) con la presenza di tutti gli espedizionarios intervistati, personalità e autorità cubane, ecc… Alla presentazione saranno invitate anche le numerose delegazioni italiane che saranno presenti alla manifestazione in Piazza della Rivoluzione per i festeggiamenti del "50’ del desembarco del Granma" e per gli 80 anni di Fidel Castro. (PierCarlo Porporato, Gilberto Forneris, Liborio L’Abbate)
Biografia di Gino Doné Paro
Nel 1956, all'età di 32 anni, fu l’unico europeo a partecipare alla spedizione castrista dal Messico a Cuba.
Dal 2003 Gino, vedovo e senza figli, abita a Noventa di Piave, in provincia di Venezia, con la nipote Silvana.
A Cuba, nell’archivio storico delle FAR (Forze Armate Rivoluzionarie) c’è un dossier su GINO Donè Paro, l’unico europeo partecipante al "Desembarco del Granma" del 1956.
Di due anni più vecchio di Fidel Castro, Gino è nato da genitori braccianti il 18 maggio 1924 a Monastier di Treviso, vicino a Venezia. Dopo le scuole va nei militari, e l’ 8 settembre 1943 è a Pola. Torna a casa e diventa partigiano con la Missione Nelson e con il Comandante Guido, un ingegnere milanese italo-americano operante nell’area della laguna veneziana.
Gino a fine guerra riceve un encomio dal Generale Alexander, e poi emigra a Cuba passando dal Canada.
Nel 1951 lavora all' Avana come carpentiere nella grande Plaza Civica : l’attuale Plaza de la Revoluciòn. Nel 1952 Gino si fidanza con Olga Norma Turino Guerra, giovane rivoluzionaria di ricca famiglia cubana, abitante nella città coloniale di Trinidad, amica di Aleida March di Santa Clara, futura 2.a moglie del Che. Con esse due anni dopo entrerà nel "Movimento 26 Luglio", chiamato con la sigla "M-26-7", dalla data dell’assalto dei castristi (26 Luglio 1953) a caserme di Bayamo e Santiago de Cuba. Nel 1954 Gino si sposa. Poi nel 1955 e 1956, diventato tesoriere del "M-26-7" di Santa Clara, viene incaricato dal dirigente Faustino Perez di portare reclute e soldi in Messico, dove lo attende Fidel che deve comperare il battello Granma. (Gino qui diventa amico del medico asmatico Che Guevara, il quale gli confida che se non avesse incontrato Fidel egli sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi in "anti-asma" alla facoltà di medicina di Bologna). Gino diventa amico anche di Fidel e di Raul e, in quanto ex partigiano, collabora agli addestramenti militari. Quindi il 25 novembre 1956 egli parte dal porto messicano di Tuxpan tra gli 82 patrioti del battello Granma. A bordo il suo grado è quello di Tenente del Terzo Plotone comandato dal Capitano Raúl, fratello di Fidel. Gli 82 sul Granma erano: 78 cubani, più un argentino (Che), più un messicano (Alfonso), più un domenicano (Ramon), più Gino (detto El Italiano). Sul passaporto italiano c’è scritto Gino Donè, ma all’anagrafe cubana, quando si è sposato, è stato registrato col nome di Gino Donè Paro, cioè anche con il cognome materno. Dopo lo sfortunato sbarco del 2 dicembre 1956 nell’Oriente Cubano, ai piedi della Sierra Maestra, e dopo la decimazione subita ad Alegria de Pio dai soldati batistiani, Gino torna clandestinamente a Santa Clara, dove nel Natale 1956 partecipa ad azioni di sabotaggio contro postazioni militari, assieme all’amica Aleida March. Ma nel gennaio 1957 riceve l’ordine dal "M-26-7" di andare all’estero salpando da Trinidad.
Dopo mezzo secolo Gino ha detto che: "Dopo il Desembarco del Granma, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un’altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano e fare ciò che nella Sierra non avrei potuto fare. C’era bisogno di collegamenti, di notizie, di informazioni, di soldi, di armi, e di molte altre cose. Chi con armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch’io".
Nel 1996, alla Fiera Turistica di Varadero, a Cuba, il Comandante Jesús Montané Oropésa, "moncadista-granmista" da sempre assistente di Fidel, durante una intervista con Gianfranco Ginestri, disse: "Gino era il più adulto, il più serio, il più disciplinato; e dopo la nostra vittoria non ha mai cercato privilegi; e ogni tanto ci telefoniamo". L’ultima volta che Gino è stato ospite di Montanè a Cuba è stato in occasione del 40° dello sbarco del "Granma", nel dicembre 1996. Jesús Montanè è morto nel 1999.
Gino, nel 2003 (senza figli e vedovo due volte: della cubana Olga Norma e della portoricana Tony Antonia) è andato a vivere a Noventa di Piave, vicino a San Donà, in provincia di Venezia, dall’amata nipote Silvana. All’Avana è in contatto con il suo compagno "granmista" Arsenio Garcia Davila, con il quale è andato alla sfilata del 1° Maggio 2004 (dov’è stato decorato) : poi il 18 maggio è tornato a Venezia dov’è stato festeggiato il suo 80° compleanno dai Circoli Italia-Cuba del Veneto, da diverse organizzazioni amiche di Cuba, e dall’Anpi. Per il suo 81° compleanno, nel 2005, è stato ospite a Firenze della Fondazione Italiana Ernesto Guevara. Per l’ 82° compleanno, nel 2006 a Bologna, è diventato socio onorario del locale circolo dell’Ass-Italia-Cuba.
Nel 2006 si è recato spesso a Cuba, per partecipare alle celebrazioni del 50° del Desembarco del Granma.
Nel 2007 a Cuba, " Mundo Latino " presenterà un dvd sul tema: " Gino: dalla Resistenza alla Revoluciòn ". (Fonte: gincuba2006@alinet.it)
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