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Avana 28 novembre 2006 - www.granma.cu |
Lo sbarco del Granma ha
facilitato il Poder Popular
• Lo ha affermato Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento cubano
Senza lo sbarco del Granma sarebbe stato impossibile concretizzare il Poder Popular a Cuba, ha affermato il presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, che ha sottolineato che il 30º anniversario degli organismi che permettono la partecipazione diretta della popolazione alle decisioni governative, coincide con i festeggiamenti dei 50 anni dell'arrivo della storica spedizione guidata da Fidel Castro.
In conversazione con alcuni giornalisti, Alarcón ha sottolineato l’importanza della data quando i cubani e migliaia di personalità di tutto il mondo si preparano a festeggiare l’80º compleanno del leader della Rivoluzione.
Alarcón ha parlato della profondità della crescita della struttura e dell’operato del Poder Popular da quando, nel 1976, si fecero le prime proposte e si elessero i delegati di base, scelti dalla popolazione per costituire l'Assemblea Nazionale.
Più di 100 mille persone da allora hanno realizzato un lavoro che implica molti sacrifici, senza chiedere nulla in cambio, eccetto il riconoscimento sociale, ha ricordato, riferendosi al lavoro dei delegati e delle Assemblee municipali, provinciali e della Nazionale.
Alarcón ha segnalato il carattere democratico del sistema, molto differente dal predominio dei partiti politici e delle corporazioni economiche che impongono, in altri paesi, funzionari e decisioni per salvaguardare i loro interessi.
"Il nostro sistema non ha niente a che spartire con la falsa democrazia della borghesia, perché a Cuba è davvero il popolo che esercita il potere, anche con lo stato di assedio economico e nonostante il terrorismo auspicato dagli Stati Uniti, in un contesto unico nella Storia" ha detto il dirigente parlamentare ricordando che la positività e l'efficienza amministrative e produttive sono sempre una sfida e che nessuna altra nazione lo aveva mai ottenuto, soffrendo parallelamente un'aggressione diretta e permanente come succede nel caso dello Stato cubano.
La partecipazione della cittadinanza alle decisioni come l'approvazione del Bilancio e del Piano Economico, la riunione semestrale detta "resa dei conti" con i delegati e il loro allontanamento se è necessario, come l'approvazione delle leggi fondamentali sono successi evidenti.
Alarcón ha condannato la posizione adottata dagli Stati Uniti di fronte allo sviluppo del processo rivoluzionario cubano ed ha rivelato che sono molti i documenti, oggi non più segreti, di Washington, elaborati già nel 1959 e 1960, che rivelano la vera strategia della Casa Bianca. Dall'inizio della Rivoluzione gli USA hanno espresso la volontà di fare soffrire l’Isola, provocando tutti i danni possibili, fame e malattie, per stroncare l’approvazione maggioritaria data a Fidel Castro, punendo i cubani per quella scelta politica.
"Questa è la vera ragione del mantenimento del blocco economico, commerciale e finanziario che dura già da quasi mezzo secolo contro Cuba mentre gli USA hanno sempre sostenuto tutte le dittature del Continente, non va dimenticato" ha aggiunto Alarcón.
Riferendosi al lavoro del Parlamento ha ricordato che questo organo è in contatto diretto con la popolazione e che nelle sessioni ordinarie e straordinarie dedica molte ore al dibattito dei temi di interesse per tutti i cubani.
"Cuba è un paese preparato e fermo nel suo governo, ben lontana da quella falsa democrazia che gli Stati Uniti vorrebbero imporre, una falsa democrazia che i cubani hanno conosciuto prima del Trionfo della Rivoluzione" ha dichiarato il presidente del Parlamento Ricardo Alarcón al termine del dialogo.
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