E ADESSO CHE FARÀ l'FBI?

 

 

Il cubano arrestato con 1000 armi ha confessato

 

di  appartenere al gruppo terroristico Alpha 66

 

22 aprile 2006 J.G.Allard

 

Omaggio alle vittime cubane del terrorismo

 

 

Il cubano Robert Ferro, trovato in possesso di un arsenale di più di 1000 armi ed arrestato nella sua casa di Uplands, in California, ha ammesso di essere un membro di Alpha 66, gruppo terroristico cubano-americano con uffici aperti a Miami e un lungo curriculum di azioni criminali contro Cuba.

 

Le autorità giudiziarie non hanno presentato fino ad oggi accuse nei Tribunali per violazione delle leggi sul terrorismo. Lo accusano di traffico d’armi.

 

Non hanno nemmeno proceduto ad interrogare i dirigenti di ‘Alpha 66’ rispetto a questa spettacolare operazione.

 

Ferro, un membro ritirato delle Forze Speciali dell’ Esercito Statunitense, venne accusato all’inizio degli anni Novanta di dirigere un campo militare in una fattoria per l’allevamento di polli a Pomona. Si vantò allora di essere dedito ad "abbattere" la Rivoluzione cubana.

 

Le autorità trovarono in quell’occasione 5 libbre di C-4, un potente esplosivo militare.

 

Il membro di ‘Alpha 66’ venne allora condannato, nel 1992, per "possesso di esplosivi illegali", a due anni di prigione.

 

Adesso, a 61 anni d’età, è stato arrestato dopo la perquisizione della sua casa venerdì scorso da parte delle autorità, che ha portato alla scoperta di centinaia di fucili, mitra e pistole. È stato allora che Ferro ha detto agli investigatori federali di appartenere al commando Alpha 66, secondo una dichiarazione giurata presentata ad un tribunale federale dall’Agenzia dell’Alcool, Tabacco, Armi da Fuoco ed Esplosivi.

 

 

IL GRUPPO TERRORISTICO HA PAGATO LE ARMI,

HA CONFESSATO FERRO

 

 

Ferro ha detto che l’organizzazione Alpha 66 ha pagato le armi ed altri articoli di contrabbando, stando a questo documento giudiziario.

 

María Ferro, moglie del detenuto, ha dichiarato alla polizia di non sapere niente delle attività terroristiche del marito. Ha aggiunto di essere al corrente delle posizioni politiche del coniuge "ma (io) non sapevo delle altre cose nelle quali era coinvolto".

 

Le autorità si sono recate sul posto per indagare su Frank Fidel Beltrán, di 36 anni, residente a La Verne, arrestato il 27 marzo in una casa del Ranch Cucamonga, proprietà di Ferro, dopo aver sparato contro un poliziotto.

 

La soprintendente agli agenti speciali del Dipartimento della Giustizia, Shirley Lesslak, ha trovato nella casa una cantina di vini trasformata in deposito d’armi ed in campo da tiro. Le armi erano nascoste in intercapedini situate in stanze differenti.

 

L’arresto di Robert Ferro è avvenuto dopo la presentazione di una causa contro il boss mafioso Santiago Álvarez ed il suo compare Osvaldo Mitat di fronte a un tribunale della Florida. Una gran quantità di armi, maschere antigas, munizioni, granate ed esplosivi, oltre ad un passaporto guatemalteco falso vennero trovati ai due nel novembre scorso.

 

Luis Posada Carriles, secondo quanto è stato reso noto, testimonierà al processo.

 

Il procuratore della contea di San Bernardino ha presentato otto accuse contro Ferro, tra le quali il possesso di armi nonostante i suoi precedenti penali, possesso di mezzi distruttivi, di un silenziatore e di un’arma mortale.

 

Secondo la polizia di Glendora si tratta del più importante sequestro di questo tipo mai visto.

 

"Eravamo andati a cercare un paio d’armi", ha detto il detective Joe Rodríguez. "La quantità rinvenuta ha superato ogni immaginazione".

 

Gli ufficiali hanno detto di aver trovato alcuni Uzi e AK-47 nel bagno della camera principale. "La maggior parte delle armi aveva il caricatore completamente pieno", ha dichiarato Rodríguez al ‘L.A. Times’, aggiungendo che il campo di tiro della cantina è stato utilizzato recentemente, "con silenziatori alle armi affinché i vicini non si accorgessero di niente".

 

L’immigrato cubano Ferro, secondo il quotidiano californiano, venne accusato all’inizio degli anni Sessanta di aver utilizzato esplosivi allo scopo di addestrare alcuni messicani per "invadere" Cuba.

 

 

AMICI DEL PRESIDENTE BUSH?

 

 

Alpha 66 venne creata nel 1961 e partecipò a diverse delle cosiddette "operazioni autonome", orientate dalla CIA dalla sua stazione di Miami JM/WAWE.

 

Tra le azioni criminali del gruppo troviamo vari piani di attentato contro il presidente cubano; attacchi pirata a pescherecci; minacce di persone legate a Cuba in Messico, USA, Ecuador, Brasile, Canada, Porto Rico.

 

I documenti d’Intelligence della polizia di Miami segnalano da alcuni anni che il gruppo è "una delle organizzazioni più pericolose e attive" della Miami terroristica.

 

‘Alpha 66’ è diretta, dalla morte del suo ex leader Nazario Sargen, dal sessantaseienne Ernesto Díaz Rodríguez. Díaz, addestrato dalla CIA nella Repubblica Dominicana, venne catturato a Pinar del Río il 4 dicembre 1968, durante una fallita aggressione armata e venne condannato per aver commesso atti terroristici. Liberato, rientrò negli Stati Uniti, legandosi a diversi noti estremisti, come Eusebio de Jesús Peñalver Mazorra, René Cruz Cruz e Mario Chanes de Armas, sviluppando piani di azioni criminali. Fu coinvolto nel 1999, con questa stessa truppa, in un piano di attentato al presidente venezuelano Hugo Chávez.

 

Il presidente nordamericano George W. Bush, il 20 maggio 2003, ha invitato alla Casa Bianca undici membri dell’estrema destra cubano-americana del sud della Florida, tra i quali Ernesto Díaz Rodríguez, il suo socio Eusebio de Jesús Peñalver Mazorra, arrestato il 12 dicembre 1995 in California (in possesso di un arsenale) mentre stava partecipando ai preparativi per compiere un attentato terroristico a Cuba e Angel Francisco D’Fana Serrano, altro terrorista matricolato.

 

Il presidente nordamericano ha inviato una lettera all’organizzazione terroristica anticubana ‘Alpha 66’ il 2 giugno 2005, nella quale ha ringraziato il gruppo per il suo "appoggio" e ha scritto di apprezzare di conoscere le idee dell’organizzazione paramilitare, stando a quel che afferma uno dei suoi principali dirigenti.

 

Il nuovo capo di Alpha 66 sta continuando a promuovere apertamente il terrorismo dagli uffici del gruppo, situati in W. Flagler Street 1714, a Miami; senza che il FBI intervenga.