L'opinione pubblica cubana
ed una parte di quella di Miami ha avuto già l'opportunità di conoscere i
primi dettagli del nuovo scandalo che è esploso nella tana della mafia
anticubana e che promette di far parlare molto di sé.
José Antonio
Llamas, conosciuto come Toñín, uno dei principali dirigenti della Fondazione
Nazionale Cubano Americana ed, inoltre, un collaboratore molto vicino
al suo ex presidente Jorge Mas Canosa, ha presentato una denuncia per truffa
contro alcuni dei suoi ex soci della citata organizzazione, dove rivela che
in una riunione
segreta
della FNCA, celebrata nel 1993 nella città di Naples, Florida, fu creato il
gruppo bellico o paramilitare della Fondazione. Per finanziare questo, egli
chiese, ad un istituto di credito un prestito, di quasi due milioni di
dollari, destinati a comprare otto barche armate, un elicottero, una moderna
lancia rapida e 10 aeroplani per atti terroristici contro Cuba.
Le azioni terroristiche contro Cuba, avevano tra i loro principali obiettivi
distruggere l'allora nascente industria turistica cubana, oggi una realtà.
Non è ozioso ricordare qualcosa che abbiamo già detto e cioè che il motivo
che porta José Antonio Llamas a realizzare questa denuncia non è per niente
altruista né ha assolutamente nulla a che vedere con la lotta contro il
terrorismo.
Così come si é spiegato nel programma di Radio Miami, che si trasmette la
mattina dall'emittente Union Radio della città della Florida diretto dal
veterano giornalista cubano Max Lesnik, "Toñín" Llamas mise la faccia ed il
suo nome per chiedere il prestito, i milionari terroristi della FNCA gli
promisero che, tra tutti, avrebbero restituito il denaro ma non lo fecero.
Non potendo saldare il debito con la banca, "Toñín" fallì come impresario,
ed ora, per pura vendetta, presenta questa denuncia per truffa.
Ma se rimane qualche dubbio su questo argomento, oggi, presentiamo la lista
degli accusati e dei testimone citati nella denuncia ed una nota che appare
annessa alla fine della stessa e che abbiamo ottenuto da fonti fidate.
Una prova che questa azione giudiziale è puro regolamento di conti tra
mafioso ci è rivelato quando si analizza la lista degli accusati e testimoni
in questa denuncia che é stata rivelata nel programma Radio Miami, dove
appaiono nomi interessanti e curiose assenze.
Per
esempio, si menzionano come accusati o testimoni José Francisco "Pepe"
Hernández, il più vicino collaboratore di Mas Canosa in tutte le sue
avventure terroristiche dai tempi di Fort Bening, uno dei capi di questo
gruppo bellico o paramilitare segreto della Fondazione, uno dei finanzieri e
complici di Luis Posada Carriles in tutte le azioni terroristiche che questi
organizzò dall' America Centrale ed il padrone di uno dei fucili Barrett
calibro 50 che si trovarono a bordo dello yacht La Esperanza, quando
trasportava un comando del gruppo paramilitare della FNCA diretto all'Isola
Margarita in un ennesimo tentativo di assassinare il Presidente cubano.
A Pepe Hernández piace presentarsi come un "cabildero" davanti ai politici a
Washington che gli consegnano contribuzioni finanziarie per le sue campagne.
Sarebbe interessante sapere che cosa diranno questi congressisti coi quali
si è riunito quando, ora, sanno che è uno dei capi di un gruppo
paramilitare, come consta in questa denuncia.
È menzionato nella domanda
Luis Zúñiga, un
curioso terrorista che contemporaneamente organizzava azioni con armi ed
esplosivi contro Cuba mentre partecipava alle sessioni della scomparsa
Commissione dei Diritti umani
dell'ONU a Ginevra, "difendendo" i diritti umani dei cubani "vittime del
comunismo" gli stessi che ammazzava con le sue azioni terroristiche. Se non
è così, che Zúñiga risponda che cosa faceva "un difensore dei diritti umani"
in una riunione segreta della FNCA per creare un gruppo paramilitare.
E che cosa dire di Arnaldo Monzón Plascencia, un altro di quelli menzionati,
uno dei capi della mafia dell' Union City in New Jersey, già morto, ma che
in vita ha finanziato numerosi atti di terrorismo, includendo l'attività di
Posada Carriles in America Centrale, ciò
che secondo la "Dottrina Bush" lo fa tanto terrorista come colui che li
esegue e che, come mafioso, dovette fuggire dagli Stati Uniti accusato di
problemi di narcotraffico, qualcosa che sembra spiegare il mistero di che
cosa significhi realmente "la causa della liberazione di Cuba".
Altri nomi che appaiono menzionati nella famosa domanda sono: Luis Prieto,
Erelio Pena, Elpidio Núñez, Horacio García, Miguel Angel Martínez, Doingo
Sadurni, Fernando Ojeda, Angel Alfonso Aleman, Fermín Pernas ed il banchiere
Luis Botifoll, di tutti si potrebbe parlare.
Aggiungiamo solamente che menzionando
l'attuale
presidente della FNCA Jorge Mas Santos, "Toñín" Llama lo descrive come:
"il guardiano della grotta di Alí Babá". Ma curiosamente non appaiono
menzionati nella lista nomi come quelli di Roberto Martín Pérez e della sua
ex moglie Ninoska Pérez Castellón, quando è stato denunciato, da testimoni
oculari, che questi era il principale capo del gruppo paramilitare, cosa che
era fisicamente impossibile ignorasse la sua ex moglie, la prima dama del
terrorismo radiofonico anticubano.
Neanche si menziona Alberto Hernández: addetto nella FNCA, tra altre cose, a
portare denaro a Luis Posada Carriles, come questi confessò nel suo libro
autobiografico, così come era il principale legale di Gaspar Eugenio Jiménez
Escobedo che fuggì da una prigione in Messico dove scontava la pena per
l'assassinio di un funzionario cubano, per finire come membro del commando
terrorista di Posada che fu catturato a Panama nell'anno 2000.
Curiose assenze, ma tutto questo é solo l'inizio.
E finalmente c'é la nota che Llama ha redatto ed annesso alla fine della
domanda e che abbiamo ottenuto da fonti fidate e con accesso. Realmente la
nota parla da sola. Solo concludo affermando che, per me, é chiaro che "Toñín"
Llamas è un terrorista convinto di ciò che ha fatto ma al mafioso non piace
che l'abbiano truffato e unicamente la più pura vendetta tra delinquenti lo
porta a presentare questa accusa dove affiora dappertutto il linguaggio
della mafia, del basso mondo.
Nonostante, credo che il valore di questa nota annessa è che chiarisce senza
ombra di dubbio che la famosa "causa" della "liberazione di Cuba" non è più
che un gran affare per arricchirsi e vivere di esso, non lo dico io, lo dice
proprio Llame, l'uomo dello yacht La Esperanza, l'uomo del denaro per Aznar,
il somministratore di mezzi per il terrorismo anticubano, in questa nota che
ha annesso alla fine della sua denuncia e che oggi vi presentiamo in
esclusiva:
3 giugno 2006.
"Tutto ciò che dico qui è verità, mancano più documenti devastatori, assegni
riscossi restituiti alla Banca con la debito girata, etc.
"Questi li conservo per vedere se questi individui hanno ciò che è richiesto
che gli uomini abbiano. Scommetto che nessuno protesterà. Non hanno quello
che si richiede. Lo hanno già provato durante l'operativo che portai a
termine e che io solo pagai.
"La causa di Cuba è vista da loro come un anello al dito per arricchirsi.
Uguale faranno quando arriveranno, se li lasciamo."
Firmato.
Toñín.
Come sempre chiedo, traete le vostre conclusioni.