29.8.06 G.Molina www.granma.cu
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Bosch si vanta a Miami delle sue imprese terroristiche
Orlando Bosch, autore intellettuale della provocata esplosione dell’aereo cubano alle Barbados, ha confessato di aver contato nel 1971 sull’attiva complicità del capo dei servizi segreti di Pinochet, generale Manuel Contreras, nel tentativo di assassinare Fidel Castro in Cile.
Il tenebroso pediatra, complice di Luis Posada Carriles, ha riferito il 16 agosto scorso al quotidiano La Vanguardia di Barcellona alcune delle sue imprese terroristiche che “adesso sono diventate cattive”.
- Ci recammo a Buenos Aires e attraverso il giornalista Manuel Fuentes mi misi in contatto con la Tripla A, la più potente organizzazione anticomunista dell’epoca e attentammo contro l’ambasciatore cubano. Dopo facemmo mille cose...
“Fidel stette un mese in Cile durante la presidenza di Salvador Allende. Due uomini del nostro gruppo si recarono in quel paese dotati di tesserini di giornalisti del canale televisivo venezuelano ‘Venevisión’. Portavano una pistola calibro 45 dentro una macchina fotografica. Il piano venne appoggiato dal capo dei servizi segreti cileni, Manuel Contreras. I suoi agenti dissero ai nostri uomini che si buttassero a terra dopo aver sparato e che sarebbe stato simulato il loro arresto. Erano a due metri da Castro.
- Cosa successe? Gli ha chiesto il giornalista Andy Robinson a Miami.
- Colui che doveva farlo non sparò, per paura!
Bosch si è anche vantato di come i fratelli Novo vennero inviati in Spagna nel 1992, con passaporti falsi, sempre per tentare di assassinare il presidente cubano.
Mentre Bosch riaffermava il suo passato terrorista, si è saputo che a Miami gruppi – che stanno ancora ruminando la loro frustrazione dopo il recente intervento chirurgico del presidente Fidel Castro –, stanno incoraggiando piani contro il Summit del Movimento dei Paesi Non Allineati (NOAL), che si svolgerà a L’Avana il prossimo mese di settembre.
María Eugenia Cosculluela, ha segnalato che rappresentanti di due gruppi accompagnati da attivisti cubani e venezuelani, partiranno prossimamente verso Costa Rica, Nicaragua, Perù e Repubblica Dominicana, per sviluppare una campagna di sostegno per i loro piani contro il Summit dei NOAL tra le delegazioni di questi paesi.
L’attuale presidente dominicano, Oscar Arias, ha mantenuto strette relazioni con organizzazioni aventi sede a Miami e agenti della CIA come Carlos Alberto Montaner e Orlando Gutiérrez. In Costa Rica risiedono elementi che hanno dato appoggio a terroristi come Luis Posada Carriles. Lì vive il figlio di Huber Matos, che è fuggito dagli USA dopo essere stato accusato di essersi appropriato di fondi di Medicare.
La Vanguardia ha annotato che Bosch è stato detenuto per cinque anni negli Stati Uniti per aver sparato con un bazooka contro una nave polacca nel porto di Miami nel 1968. Ha aggiunto che “ha passato sette anni in una prigione venezuelana, accusato di aver organizzato l’attentato contro il volo Cubana 455 – l’apparecchio esplose in volo lungo le coste di Barbados – nell’ottobre 1976 e causò la morte di 76 passeggeri... Bosch venne messo in libertà nel 1987 e perdonato dal presidente Bush” (padre).
Bosch sostiene che la CIA e la Fondazione Nazionale Cubano Americana parteciparono a questi piani solo in determinati periodi.
Ha indirettamente riconosciuto la sua partecipazione all’attentato dinamitardo contro l’aereo della Cubana con 73 passeggeri a bordo, affermando: “Per me è un obiettivo di guerra. Ci sono molte cose che non posso dire. Però erano azioni di guerra... Decidemmo a Santo Domingo (quando si formò il gruppo di Comando delle Organizzazioni Rivoluzionarie nel 1976) che tutto ciò che fosse uscito da Cuba per dar gloria a Fidel doveva correre lo stesso rischio di noi che combattiamo la tirannia”.
Interrogato sull’attualità a Cuba, ha affermato non si può fare niente a causa dell’"immensa repressione. L’unica cosa che si può fare è tracciare qualche scritta". Non ha specificato se si riferiva alle scritte della Sezione d’Interesse degli USA, sul lungomare de L’Avana. Ma ricorda che circa 10 anni fa “ci furono attentati in alberghi de L’Avana”.
- Questo lo fece Luis Posada. Pagò un salvadoregno. Un centroamericano. Con la fame che hanno gli dai cento dollari e fanno qualunque cosa... Questo entrò a Cuba, portava il materiale in un televisore. Mise tre bombe, una nell’hotel dove rimase ucciso l’italiano; un’altra nella Bodeguita del Medio.
Bosch ha ammesso che presentarono gli attentati come perpetrati da membri dell’esercito di Cuba per “fare propaganda”.
- Mai oggi come oggi è difficile trovare qualcuno disposto a fare qualcosa... Abbiamo mandato un tipo lì. Invece di andare lì è andato a Santo Domingo per vedersi con una puttana. Oggigiorno la situazione è molto negativa.
- Cosa dice sul fatto che la chiamano terrorista? –, ha chiesto Robinson.
- Dall’11 settembre la parola terrorista è diventata una brutta parola. Ma gli statunitensi stanno uccidendo migliaia di donne e bambini in Iraq. Lanciando fiori a Fidel non si ottiene niente.
Ha anche riconosciuto di aver attentato contro navi spagnole: - Si, nel 1968. Disponevamo di 11 uomini rana. Minarono la nave Santurce. Noi cubani a Miami eravamo molto irritati con la Spagna... Perchè la Spagna stava entrando a Cuba con i Meliá, edificando alberghi, ecc.”.
Rispondendo alla domanda se farebbe di nuovo quel che ha fatto, ha concluso dicendo: - Rifarei tutto di nuovo.
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