I burattinai del
terrorismo
Ernesto Cruz Leon: alzino la mano gli italiani che lo conoscono. Forse qualcosa in più si sa di Luis Posada Carriles, ma certamente i signori Orlando Bosch e Mas Canosa (ormai defunto), per il nostro paese sono dei perfetti sconosciuti.
Posada Carriles, il ‘Bin laden’ dell’America latina è uno dei più pericolosi terroristi in circolazione: assassino e torturatore, come ha anche ammesso l’Ufficio di Immigrazione e Dogana (Ice) degli Usa in un documento del 31 marzo scorso: “… rappresenta un pericolo tanto per la sicurezza nazionale come per la comunità… per la sua lunga storia di attività delittuosa e violenta che ha portato alla morte di civili innocenti...”, si legge. Ma non viene estradato, evidentemente sa molte cose, e la preoccupazione che tiri fuori gli scheletri dall’armadio dei vari governi statunitensi è tanta.
Libero come l’aria è il suo amichetto di assassini, ovvero Orlando Bosch, protetto dai Bush, dalla Cia, dalla Federazione Nazionale Cubano Americana (Fnca) e anche dal Cuban Liberty Council, la nuova culla terroristica della famiglia Bush. Artefice di numerosi atti terroristici contro varie nazioni (condannato a dieci anni nel 1968 per colpi di bazooka contro una nave polacca nel porto di Miami e per le minacce scritte all’allora presidente del Messico, ma anche al primo ministro britannico Harold Wilson, è stato liberato nel 1972),una volta tornato in libertà con Posada ha provocato l’esplosione in volo dell’aereo della Cubana de Aviación, con i suoi 73 giovani morti. Secondo il New York Times del 17 agosto 1989, la congressista di origine cubana Ileana Ross, animatrice della Fnca, ha negoziato personalmente con il presidente George Bush padre, la liberazione di Bosch. La riunione è stata organizzata da Jeb Bush, che si è così assicurato l’appoggio della mafia anticubana per la sua elezione come governatore, nel 2000. E arriviamo a Jorge Mas Canosa, che ha fondato e presieduto dal 1981, sino alla sua morte nel 1997 la Fnca, ovvero Fondazione Nazionale Cubano Americana, organizzazione strettamente legata alla famiglia Bush e alla mafia anticastrista di Miami. Gli eredi hanno seguito le sue direttive e, oltre a proseguire il finanziamento delle attività contro Cuba, le società del gruppo sono state implicate in frodi miliardarie di fondi pubblici e sono note anche per i traffici dei cosiddetti rifugiati cubani in Florida.
Il terrorismo è legato a questi
personaggi, ben in vista e ‘sacri’ per il loro contributo elettorale. Eppure
quando si legge di terrorismo, si vede sempre un dito accusatore puntato
contro il mondo arabo, mai contro le ‘serpi in seno’ che il governo Usa nutre
e protegge. Perchè con la storia del terrorismo si impone il nuovo ordine
mondiale, fondato sul terrore, che fa passare in secondo piano i diritti umani
in nome della paura tra la gente. Questa operazione, però, non reggerebbe se i
media si decidessero a scoperchiare la pentola delle bugie e a far conoscere
la verità. Ma è difficile, per molti motivi, tra cui il fatto che come
difensore della libertà si è autoproclamato Robert Menard, fondatore di Rsf (Reporters
sans frontières) che gode di buon credito presso i giornalisti, nonostante la
sua organizzazione sia finanziata proprio dagli Usa. La californiana Diana
Barahona ha rivelato in una inchiesta che Rsf riceve fondi governativi
nordamericani attraverso la National Endowment for Democracy (Ned):
“L’avvocato Eva Golinger ha scoperto che Ned e Usaid hanno dato oltre 20
mlioni di dollari ai gruppi di opposizione e ai media di comunicazione privata
in Venezuela , tra cui molti di quelli che avevano partecipato al golpe. La
Ned, inoltre, nel gennaio 2005 ha concesso circa 40 000 dollari a Rsf. E l’ex
agente della Cia Philip Agee ha fatto presente che la Ned lavora con la Cia e
che a partire dal 2002 il Center For a Free Cuba creato da Frank Calzón, altro
personaggino pericoloso, per far crollare la rivoluzione cubana, finanzia Rsf.
Il cerchio non si chiude ancora perchè i personaggi implicati sono parecchi,
ma questo numero de El Moncada vi porta parecchi spunti di riflessione.
Attenzione, quando si parla di terrorismo e non si specificano i mandanti
burattinai! |
Marilisa Verti 22 maggio 2006 |