Avana 14 settembre '06
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Lettera di
Giustino Di Celmo al Pubblico
Ministero Generale degli Stati Uniti
Sig. Alberto Gonzales, Pubblico Ministero Generale degli Stati Uniti:
Il mio nome è Giustino Di Celmo. Sono un uomo di 86 anni e con
indignazione, la mia famiglia ed io abbiamo letto sulla stampa che il
magistrato Norbert Garney ha raccomandato la liberazione di Luis
Posada Carriles dalla prigione di immigrazione di El Paso, Texas. Se
lei non intercede, tra pochi giorni, questo criminale può essere
scarcerato. Noi non possiamo capire come sia possibile che si prenda
questa decisione di liberare uno dei più noti terroristi del mondo proprio
il giorno in cui si commemorava il quinto anniversario del crimine delle
Torri Gemelle. Sembra uno scherzo al dolore di tutti quelli che siamo
stati vittime degli atti di terrore.
Mia moglie ed io viviamo con la pena di avere perso Fabio, il più piccolo
dei nostri figli, per una delle bombe che Luis Posada Carriles fece
collocare in un hotel di l'Avana.
Nelle dichiarazioni di questo criminale,
pubblicate dal The New York Times, nei giorni 12 e 13 settembre 1998, Luis
Posada riconobbe di avere pagato il mercenario salvadoregno la cui mano
assassina mise la bomba nell' Hotel Copacabana. In un momento
dell'intervista, quando la giornalista gli domandò che cosa sentiva per la
morte di Fabio, senza nessun pudore, disse: "No. L'italiano stava nel
posto sbagliato nel momento sbagliato. Io dormo come un bebé".
L'uomo che espresse queste parole, assassino confesso di mio figlio, è
colui a cui vogliono dare la libertà. Stimato signore, non vogliamo
vendetta, chiediamo giustizia. Lei può decidere che questo terrorista
rimanga incarcerato e che, per i suoi numerosi crimini, sia giudicato, da
chi lo esige.
Se lei ha figli capirà, ancora più, questa richiesta che gli facciamo.
Giustino Di Celmo
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