In tutti i paesi dove domina la
controrivoluzione, si riesce a creare un'immagine della realtà diversa dalla
vera, la quale realmente esiste in quelle società.
Nel caso di Miami, per essere una città molto meno complessa - per essere solo
una città, per la composizione e il potere dei settori dominanti e come questi
sono capaci di esercitare questo potere - la controrivoluzione ha maggiore
opportunità di creare e manipolare a suo capriccio quell'immagine di una
realtà diversa dalla vera.
In questo caso mi riferisco all'immagine di Cuba, creata dalla
controrivoluzione cubano-americana, prodotta dalle sue invariabili e tenaci
bugie sulla Rivoluzione cubana. Con tutti i grandi mezzi della stampa, in
spagnolo ed in inglese, a sua disposizione, si arrovella su queste questioni a
suo capriccio.
Il problema fondamentale di questa falsa realtà di Cuba è quando si trova,
s'imbatte, con la vera realtà, quella che le bugie non possono controllare né
cambiare. Allora è come quando un vampiro lo uccidono con un paletto di
frassino nel cuore.
È appena successo così, all'essere
eletta Cuba nel nuovo
Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Bisognava aver visto le loro
facce, dei grandi come dei piccoli personaggi della controrivoluzione cubana
che sembra si fossero riuniti per festeggiare la non inclusione di Cuba al
Consiglio.
Sembra che Condoleezza e i suoi altri soci nel Dipartimento di Stato e nella
Casa Bianca li abbiano informati male. Ebbi la fortuna di vedere i visi di
alcuni di questi tristi personaggi durante uno dei notiziari televisivi.
È come se le loro facce si fossero imbalsamate al sapere la notizia che Cuba
era stata eletta come membro fondatore del nuovo Consiglio dei Diritti Umani,
composto da 47 paesi, per 135 voti, più di due terzi dei 191 stati membri
dell'ONU.
Come questo era possibile se in accordo alle loro bugie, a quella falsa realtà
di Cuba creata e manipolata da loro - alle bugie che loro stessi, tanto alieni
dalla vera realtà, arrivano a crederci - Cuba è stata condannata... più di
quindici volte (o sono quindici mila volte, o saranno quindici milioni di
volte?) - per essere violatrice dei diritti umani (tutti i diritti umani)
dalla Commissione, quasi defunta, dei diritti umani dell'ONU?
Questa bugia la crearono loro e la nutrirono loro, qui, a Miami durante gli
ultimi venti anni. L'imposero qui, loro e la loro stampa, come verità
indiscutibile. Ah, ma martedì scorso quella realtà, altra dalla verità, si
imbatté con la vera. Ed i vampiri rimasero stupiti, trasformati in polvere.
Martedì scorso nell'Assemblea Generale dell'ONU s' impose la realtà di Cuba,
nel mondo, nonostante il potere del governo degli Stati Uniti, dei suoi
alleati e dei suoi governi burattini i America Latina ed in Europa.
Ieri all'ONU il lavoro di Cuba, del popolo cubano, a beneficio dei diritti
umani essenziali, i fondamentali, fu riconosciuto e premiato dalla comunità
internazionale contro la superbia della volontà imperiale.
Bisognava vedere l'espressione dei visi di quei personaggi creatori della
bugia, la verità li consumava. Stavano tutti seduti lì, era un'immagine degna,
come quella della famiglia di Carlos IV, quando fu dipinta da Goya.
Lì stavano, la "picotera" maggiore, la Ninoska, tanto scomposta che rimase
muta e non ha potuto parlare alla stampa; la Hiedra, l'immutabile avvoltoio
con viso di donna, la Iriondo, che solo ha potuto dire alcune sciocchezze,
tipiche sue; ed allora, come degno finale, il terrorista Martín Pérez,
batistiano, figlio di sbirro batistiano assassino, cercando di mostrare calma,
disse che questo fatto era da aspettarsi, dovuto a come va il mondo.
E non si sbaglia, come va il mondo, guarda specialmente l'America Latina! E
l'elezione di Cuba al nuovo Consiglio è un suo riflesso. Ed anche i processi
politici e sociali in Venezuela e Bolivia lo riflettono.
E che si preparino per i cambiamenti nella loro realtà quotidiana, questi
vampiri, per quello che si avvicina. Il suo supporto maggiore,
l'amministrazione Bush, sembra disintegrarsi, sembra che vada in rovina.
Il più recente sondaggio di opinione pubblica realizzato dal New York Times e
la CBS, dato a conoscere ultimamente, riflette che il livello di approvazione
del presidente Bush è disceso al 31%, a sei mesi dalle elezioni congressuali.
Indica, inoltre, che solo il 13% degli intervistati appoggia la gestione
dell'Amministrazione in relazione al prezzo dei combustibili; il 28% approva
la politica economica generale; il 25% approva la sua politica con gli
immigranti; il 27% la sua politica estera; il 39%, (con una diminuzione
dell'8% da gennaio passato) approva la sua politica in Iraq; e che due terzi
degli intervistati non ha la minore fiducia che possa vincere la sua guerra in
Iraq.
Non si presenta niente di buono per i fabbricanti di
false
realtà nella Miami contro-rivoluzionaria. Non
si presenta niente di buono per i nemici del popolo cubano e la loro politica
consunta e sconfitta.
Ig-Andrés
GÓMEZ, direttore di Areítodigita