The Miami Herald si

 arrende, per la seconda

 volta, davanti alla mafia
 

 

6 ottobre 2006 - www.granma.cu

 

 

Omaggio alle vittime cubane del terrorismo

 


Per la seconda volta nella storia recente del sud della Florida, la mafia terrorista ha messo in ginocchio il quotidiano "The Miami Herald" obbligandolo ad arrendersi davanti alla paura, se si fosse portato a termine un boicottaggio contro questa impresa, di mettere a rischio i suoi interessi economici.

Il primo fu Jorge Mas Canosa che li obbligň — con la sua campagna "Io non credo nell'Herald" — a cambiare la sua linea editoriale indipendente, verso Cuba, per seguire la politica  che gli dettava la Fondazione Nazionale Cubano -Americana.

 

La seconda resa dell'Herald č appena accaduta questa settimana col caso dei tre giornalisti licenziati per riscuotere denaro dal governo degli Stati Uniti, violando cosě una regola etica dell'impresa. Hanno dovuto fare retromarcia sulla decisione di licenziarli e hanno riassunto i giornalisti mercenari, per paura della minaccia della destra di organizzare un boicottaggio contro l'Herald.

La rinuncia del dirigente del quotidiano, Jesús Díaz, fu conseguenza di questa situazione.

Ma la cosa non si ferma qui.

 

La destra ha obbligato il direttore dell'Herald in inglese, Tom Fiedler, a chiedere perdono per avere qualificato quelli dell'emittente Radio Mambí come "cagnolini chihuahuas", umiliandolo al punto di esigergli, nella prima pagina dei due giornali, una ritrattazione denigratoria delle sue parole.