Posada Carriles 2006: un altro anno

 

sotto la protezione della Casa Bianca

 

 

 

 

31 dicembre 2006 - E.Torres* www.prensa-latina.it

 

 

 

 

A dispetto di nuove prove contro di lui, il terrorista internazionale Luis Posada Carriles é rimasto un altro anno in un centro di detenzione per immigranti ad El Paso, in Texas, libero da ogni accusa di tipo criminale.

Il delinquente fu recluso nel maggio 2005 dopo essere apparso in pubblico a Miami così provando la sua entrata illegale negli Stati Uniti. Fino ad ora è stato solo processato per questo delitto migratorio, nonostante la richiesta di estradizione presentata dal Venezuela la cui giustizia lo reclama per la sua responsabilità nell'
attentato contro un aereo della Cubana di Aviazione alle Barbados nel 1976, azione nella quale morirono 73 persone.

 

I suoi antecedenti criminali includono la pianificazione di una serie di attentati con bombe, nel 1997, contro installazioni turistiche de L'Avana, in una delle quali morì il giovane italiano Fabio di Celmo.

Decine di documenti resi pubblici, quest'anno, dallo spionaggio statunitense hanno posto in evidenza che il governo nordamericano era sempre informato dei crimini del terrorista, che non si vuole processare per le sue azioni sanguinarie.

I testi furono divulgati dall'organizzazione non governativa Archivi della Sicurezza Nazionale (NSA), dell'Università George Washington, dopo due anni di petizioni ad istituzioni ufficiali affinché fosse loro tolta la categoria di segreto.

Sono emerse varie lettere, inviate nel 1976 dall’allora direttore dell' FBI, Clarence Kelley, a Henry Kissinger, a quel tempo segretario di stato, sulla partecipazione di Posada Carriles nell'esplosione dell’aeroplano cubano nel 1976. Indica Kelley, il 20 ottobre, nella prima missiva, che una fonte confidenziale riconosce che Posada Carriles e Orlando Bosch idearono l'attentato.

Nella terza lettera, datata 5 novembre, il direttore dell’FBI informa Kissinger che il sabotaggio fu pianificato in due riunioni a Caracas, nelle quali parteciparono, tra gli altri, Posada Carriles e Ricardo Morales Navarrete, a quell’epoca membri dei servizi segreti venezuelani.

Uno degli appuntamenti ebbe luogo nell'appartamento di Morales, che ammise davanti alla fonte dell’FBI che questo gruppo, previamente, aveva cercato di far esplodere degli aerei cubani in Panama ed in Giamaica.

Un'altra relazione, dei servizi segreti, resa nota menziona un contatto in Venezuela che ascoltò quando Posada Carriles commentava la vigilia dell'attentato: Faremo scoppiare un aeroplano cubano. Orlando Bosh ha tutti i dettagli.

Oltre a questi documenti, gli NSA hanno diffuso delle dichiarazioni giurate di quattro agenti di polizia di Trinidad e Tobago, che confermavano i vincoli del criminale con gli autori materiali del sabotaggio, i venezuelani Freddy Lugo e Hernan Ricardo.

Uno degli ufficiali di Trinidad e Tobago ha dichiarato che la prima chiamata che fecero gli autori dell'attentato, dopo l'attacco, fu all'ufficio di Luis Posada Carriles nella sua compagnia di sicurezza, ICI, dove lavorava Hernan Ricardo.

 

Si è anche saputo di una relazione riassuntiva dei cinque tomi che la CIA possiede sulle attività del suo ex agente ma il suo contenuto non si  conosce.

Uno dei capitoli enunciati si riferisce all'addestramento che Posada Carriles ha ricevuto in Guatemala in vista dell'invasione di Playa Giron.

 

Un altro punto tratta sulla sua entrata nell'esercito statunitense a Fort Benning, in Georgia, nel marzo del 1963, e come nel 1965 fu incluso in un tentativo di colpo di stato in Guatemala.

Perché non si può conoscere il contenuto di questi documenti? si domandano dirigenti politici, avvocati, accademici e giornalisti, tra altre voci, davanti al no deciso di Washington di mettere a nudo l'ingrossato curriculum del terrorista di origine cubana.

“Esortiamo il governo degli Stati Uniti a divulgare tutte le sue relazioni dei servizi segreti su Posada Carriles”. “È ora che venga fatta luce sul passato di Posada ed il suo vincolo con il terrorismo internazionale”, ha segnalato Peter Kornbluh, direttore del Progetto di Documenti su Cuba degli Archivi della Sicurezza Nazionale.

Secondo Kornbluh, le vittime, l'opinione pubblica e le corti di giustizia hanno diritto di sapere. Ciononostante, fu precisamente l'avvocato di Posada Carriles, Eduardo Soto, che sottolineò le ragioni che ha Washington per stare in silenzio.

“Stiamo tentando di stabilire che Luis Posada Carriles fu sempre uno strumento impiegato e pagato dal governo di questo paese che ora, per convenienze politiche, pretende di qualificare come terroriste le stesse attività che promosse fino a oggi" ha aggiunto Soto.

La Casa Bianca ha realizzato dei contatti per deportarlo in vari possibili paesi, dove potrebbe vivere liberamente, ma Canada, Costa Rica, Salvador, Guatemala, Honduras, Messico e Panama si sono rifiutati di accettarlo.

Sebbene fino ad ora il governo si sia rifiutato di processare Posada Carriles per i suoi atti sanguinari, il Dipartimento di Giustizia ha ordinato che rimanga detenuto, considerandolo un criminale non pentito che ha ammesso di essere il cervello di vari attentati.
 


* L’autore è Capo della Redazione dell'America del Nord di Prensa Latina