A dispetto di nuove prove contro di lui, il
terrorista internazionale Luis Posada Carriles é rimasto un altro anno in un
centro di detenzione per immigranti ad El Paso, in Texas, libero da ogni
accusa di tipo criminale.
Il
delinquente fu recluso nel maggio 2005 dopo essere apparso in pubblico a Miami
così provando la sua entrata illegale negli Stati Uniti. Fino ad ora è stato
solo processato per questo delitto migratorio, nonostante la richiesta di
estradizione presentata dal Venezuela la cui giustizia lo reclama per la sua
responsabilità nell'
attentato contro un aereo della
Cubana di
Aviazione alle Barbados
nel 1976, azione nella
quale morirono 73 persone.
I suoi antecedenti criminali includono la pianificazione di una serie di
attentati con bombe, nel 1997, contro installazioni turistiche de L'Avana, in
una delle quali morì il giovane italiano
Fabio di Celmo.
Decine di documenti resi pubblici, quest'anno, dallo spionaggio statunitense
hanno posto in evidenza che il governo nordamericano era sempre informato dei
crimini del terrorista, che non si vuole processare per le sue azioni
sanguinarie.
I
testi furono divulgati dall'organizzazione non governativa Archivi della
Sicurezza Nazionale (NSA), dell'Università George Washington, dopo due anni di
petizioni ad istituzioni ufficiali affinché fosse loro tolta la categoria di
segreto.
Sono emerse varie lettere, inviate nel 1976 dall’allora direttore dell' FBI,
Clarence Kelley, a Henry Kissinger, a quel tempo segretario di stato, sulla
partecipazione di Posada Carriles nell'esplosione dell’aeroplano cubano nel
1976. Indica Kelley, il 20 ottobre, nella prima missiva, che una fonte
confidenziale riconosce che Posada Carriles e Orlando Bosch idearono
l'attentato.
Nella terza lettera, datata 5 novembre, il direttore dell’FBI informa
Kissinger che il sabotaggio fu pianificato in due riunioni a Caracas, nelle
quali parteciparono, tra gli altri, Posada Carriles e Ricardo Morales
Navarrete, a quell’epoca membri dei servizi segreti venezuelani.
Uno degli appuntamenti ebbe luogo nell'appartamento di Morales, che ammise
davanti alla fonte dell’FBI che questo gruppo, previamente, aveva cercato di
far esplodere degli aerei cubani in Panama ed in Giamaica.
Un'altra relazione, dei servizi segreti, resa nota menziona un contatto in
Venezuela che ascoltò quando Posada Carriles commentava la vigilia
dell'attentato: Faremo scoppiare un aeroplano cubano. Orlando Bosh ha tutti i
dettagli.
Oltre a questi documenti, gli NSA hanno diffuso delle dichiarazioni giurate di
quattro agenti di polizia di Trinidad e Tobago, che confermavano i vincoli del
criminale con gli autori materiali del sabotaggio, i venezuelani Freddy Lugo e
Hernan Ricardo.
Uno degli ufficiali di Trinidad e Tobago ha dichiarato che la prima chiamata
che fecero gli autori dell'attentato, dopo l'attacco, fu all'ufficio di Luis
Posada Carriles nella sua compagnia di sicurezza, ICI, dove lavorava Hernan
Ricardo.
Si è anche saputo di una relazione
riassuntiva dei cinque tomi che la CIA possiede sulle attività del suo ex
agente ma il suo contenuto non si conosce.
Uno dei capitoli enunciati si riferisce all'addestramento che Posada Carriles
ha ricevuto in Guatemala in vista dell'invasione di Playa Giron.
Un altro punto tratta sulla sua entrata
nell'esercito statunitense a Fort Benning, in Georgia, nel marzo del 1963, e
come nel 1965 fu incluso in un tentativo di colpo di stato in Guatemala.
Perché non si può conoscere il contenuto di questi documenti? si domandano
dirigenti politici, avvocati, accademici e giornalisti, tra altre voci,
davanti al no deciso di Washington di mettere a nudo l'ingrossato curriculum
del terrorista di origine cubana.
“Esortiamo il governo degli Stati Uniti a divulgare tutte le sue relazioni dei
servizi segreti su Posada Carriles”. “È ora che venga fatta luce sul passato
di Posada ed il suo vincolo con il terrorismo internazionale”, ha segnalato
Peter Kornbluh, direttore del Progetto di Documenti su Cuba degli Archivi
della Sicurezza Nazionale.
Secondo Kornbluh, le vittime, l'opinione pubblica e le corti di giustizia
hanno diritto di sapere. Ciononostante, fu precisamente l'avvocato di Posada
Carriles, Eduardo Soto, che sottolineò le ragioni che ha Washington per stare
in silenzio.
“Stiamo tentando di stabilire che Luis Posada Carriles fu sempre uno strumento
impiegato e pagato dal governo di questo paese che ora, per convenienze
politiche, pretende di qualificare come terroriste le stesse attività che
promosse fino a oggi" ha aggiunto Soto.
La Casa Bianca ha realizzato dei contatti per deportarlo in vari possibili
paesi, dove potrebbe vivere liberamente, ma Canada, Costa Rica, Salvador,
Guatemala, Honduras, Messico e Panama si sono rifiutati di accettarlo.
Sebbene fino ad ora il governo si sia rifiutato di processare Posada Carriles
per i suoi atti sanguinari, il Dipartimento di Giustizia ha ordinato che
rimanga detenuto, considerandolo un criminale non pentito che ha ammesso di
essere il cervello di vari attentati.
* L’autore è Capo della Redazione
dell'America del Nord di Prensa Latina