HOME CASO POSADA
 

Posada è “un pericolo” per la

 

sicurezza nazionale degli USA

 Ha affermato l’Ufficio d’Immigrazione e delle Dogane

 

 

 31 marzo 2006 - www.granma.cu

 

Si legge nel quotidiano di Miami El Nuevo Herald, citato da una nota di AP, che il governo degli Stati Uniti considera che “il lottatore anticastrista” ossia il terrorista Luis Posada Carriles deve rimanere in stato d’arresto perchè costituisce un pericolo per la sicurezza nazionale, come ha rivelato un documento federale.

 

''Per il suo lungo elenco di azioni criminali e di violenza, che implicano  civili innocenti, la sua liberazione può rappresentare un pericolo per la sicurezza della comunità e della nazione, indica il documento dell’ Ufficio d’Immigrazione e Controllo della Dogana, ICE, ottenuto da El Nuevo Herald.

 

Il documento di cinque pagine è stato inviato a Posada Carriles la scorsa settimana, dopo che le autorità avevano  espresso la decisione di mantenerlo in stato d’arresto a tempo indefinito se non si incontrerà un terzo paese dove deportarlo.

 

Un giudice federale ha determinato, nel settembre del 2005, che “Non si può inviare a Cuba o in Venezuela  Luis Posada Carriles, di 78 anni, in virtù dell’accordo internazionale contro la tortura, CAT”.

 

La lettera attuale relaziona una serie di fatti vincolati a Posada per giustificare la detenzione indefinita, tra i quali:

 

Le  accuse  per la sua (presunta) partecipazione nell’attentato contro un aereo cubano che costò la vita a 73 passeggeri nel 1976.

 

Il suo arresto a Panama, nel 2000, per un piano per eliminare  il governante cubano Fidel Castro.

 

L’ammissione pubblica d’aver organizzato atti di sabotaggio contro varie installazioni turistiche dell’Avana nel 1997.

 

La sua stretta  relazione con gli attivisti anticastristi Santiago Álvarez e Osvaldo Mitat, accusati di possesso illegale d’armi ed  esplosivi.

 

Lo scorso  17 marzo, il giudice federale James Cohn autorizzò il trasferimento  di Posada nel sud della Florida perchè partecipasse come testimone al processo di Álvarez e Mitat fissato per l’8 maggio.

 

L’avvocato Eduardo Soto, che rappresenta  Posada, ha ammesso che la guerra contro il terrorismo obbliga Washington e rivedere e riconsiderare tutti gli allegati che riguardano il detenuto, ma ha anche dichiarato che non esistono prove per confermare le colpe del suo cliente.

 

“Tutte queste accuse vanno provate e sono sicuro che nessun tribunale può giudicare colpevole Luis Posada Carriles, semplicemente perchè non ci sono le prove”, ha affermato Soto, che ha definito il documento del ICE “una manovra surrettizia”. 

 

Bárbara González, portavoce del ICE a Miami, non ha voluto parlare del documento e ha detto che la posizione delle autorità federali è stata segnalata nella nota ufficiale consegnata alla stampa il 22 marzo, una settimana dopo la scadenza del periodo di 180 giorni per determinare lo status di Posada.

 

È la prima volta che Washington rende esplicito il suo distacco da Posada per motivi di sicurezza nazionale.

 

Soto ha detto che non voleva divulgare il documento prima della domanda che presenterà a un tribunale federale per chiedere la libertà condizionale del suo cliente, che è detenuto in una prigione di El Paso, in Texas, dal 17 maggio 2005.

 

La posizione del governo emerge dopo un anno dall’entrata illegale di Posada in territorio statunitense, fatto che ha intensificato la campagna di Cuba e del Venezuela, che accusano Washington d’avere una doppia morale di fronte al terrorismo.

 

I familiari delle vittime dell’attentato del 1976 hanno appena inaugurato all’Avana una pagina Internet per chiedere giustizia e diffondere le informazioni sui presunti autori ed esigere l’estradizione di Posada in Venezuela.