Il
quotidiano The New York Times sottolinea oggi che il caso del
14 ottobre -
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Ciniche dichiarazioni di Posada Carriles ad una radio di Miami
"Spero che mi
liberino martedì o mercoledì"
- Radio La Poderosa —
In un contatto telefonico col lottatore
anticastrista Luis Posada Carriles, durante il Programma La Settima
Provincia, questi si é mostrato ottimista sull'esito della sentenza
giudiziale.
"Questa settimana il giudice federale decide, e secondo la legge, dovrei
essere liberato. Aspetto questa decisione martedì o mercoledì, perché
dal passato giovedì il magistrato ha
tutti i documenti a disposizione. Non sono nervoso e sono
sicuro di essere liberato. Se torno a nascere, faccio le stesse
cose, non mi pento di niente. Ho avuto, a volte, una vita difficile,
molte sconfitte ed alcune vittorie".
Alla domanda se teme per la sua sicurezza nell'essere liberato a Miami,
ha risposto, in un microfono aperto, alla stazione radio: "Qui gli amici
sono più che i nemici. Io non ho paura di questo."
(tratto testualmente) |
terrorista
internazionale Luis Posada Carriles costituisce un dilemma per il governo del
presidente George W. Bush, poiché il criminale fu ufficiale della CIA e
dell'Esercito degli Stati Uniti .
Un esteso articolo del giornalista Marc Lacey segnala che nonostante le
insistenti richieste di Cuba e Venezuela affinché Posada Carriles sia
processato, il governo nordamericano continua a essere renitente a giudicarlo per i
suoi crimini, ha segnalato PL.
Afferma il Times che: "Questa posizione ha provocato una pioggia di critiche
sull'Amministrazione Bush per mantenere un doppio standard con chi commettono
atti terroristici".
L'influente giornale ricorda che la Casa Bianca realizza azioni per trasferirlo
in vari paesi, dove "camminerebbe liberamente", ma fino ad ora Canada, Costa
Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico e Panama si sono rifiutati di
accettarlo.
"Chi lo vorrebbe?" domandò al The New York Times un avvocato vicino al caso
che parlò in condizione di anonimato, a causa della "delicatezza del
contenzioso".
Il giornale precisa che, sebbene fino ad ora Washington si sia rifiutata di
processare Posada per terrorismo, la settimana scorsa il Dipartimento di
Giustizia ordinò che rimanesse detenuto per essere "un criminale non pentito
che ha ammesso essere il cervello di vari attentati".
"Come può lei chiamare terrorista qualcuno che commise atti terroristici
a suo nome?" domandò al The New York Times, Felipe D. J. Millan, uno degli
avvocati di Posada in El Paso, Texas.
Il Times segnala che, in giorni recenti, la nordamericana di origine guyanense,
Roseanne Nenninger Persaud, scrisse una lettera al Pubblico Ministero Generale
degli Stati Uniti, Alberto Gonzáles, nella quale lo sollecita a certificare
che Posada Carriles é un terrorista.
"Si sente che c'è una doppia morale" afferma Persaud, il cui fratello Raymond,
di 19 anni, fu uno dei passeggeri che perse la vita nel crimine delle
Barbados, 30 anni fa.
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