16 giugno 2006 di J.G.Allard www.granma.cu |
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Un terrorista alla ricerca
di una cittadinanza
Posada torturava in Venezuela
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Mentre migliaia di giovani nordamericani – molti dei quali inviati lì contro la loro volontà – perdevano la vita in Vietnam, Luis Posada Carriles si formava nelle tecniche di controguerriglia a Fort Benning e poi assassinava e torturava in Venezuela dove, quando il conflitto (nel 1975) si concluse, continuava a lavorare come sbirro.
Il terrorista d’origine cubana cerca oggi di attribuirsi il falso titolo di veterano del Vietnam per acquisire rispettabilità di fronte all’opinione pubblica nordamericana ed ottenere con l’inganno i privilegi concessi dalla legislazione statunitense sull’immigrazione.
Eduardo Soto, avvocato del terrorista, sta ripetendo in continuazione che il suo cliente "fu un soldato durante la Guerra del Vietnam", menzionando gli anni 1963 e 1965.
Posada in Vietnam? Dove? Quando? Come? "Nella mia indagine sui cubani in Vietnam non appare registrato", ha commentato il ricercatore cubano José Luis Méndez Méndez, autore di diversi libri sul terrorismo contro Cuba. "Se Posada andò in Vietnam ed è un veterano di quella guerra, che la CIA e l’Esercito lo dimostrino..."
Anche se è vero che Luis Posada Carriles era un soldato dell’Esercito nordamericano durante il conflitto vietnamita, niente di niente ha finora confermato che calpestò il suolo vietnamita.
Posada rimase sul molo di Puerto Cabezas, in Nicaragua, assieme ai bravacci della Operazione 40 quando, il 17 aprile 1961, gli altri mercenari della Brigata 2506 partirono per realizzare la fallimentare invasione di Playa Girón.
Tuttavia il terrorista, per la sua partecipazione a questa funesta avventura, venne integrato nel 1963 nelle cosiddette Unità Cubane dell’Esercito USA con il grado di secondo tenente – come tutti gli altri selezionati – e mandato alla base militare di Fort Benning, Georgia, su indicazione della CIA.
Lì gli vennero insegnate le tecniche della lotta contro-insurrezionale e l’uso di esplosivi – sarebbe meglio dire di tortura, assassinio e terrorismo, a fianco di Jorge Mas Canosa e di alcuni altri individui dalle caratteristiche e destino similari –.
Tutto indica che la CIA lo tirò fuori di lì, in un modo o nell’altro, per fargli compiere missioni sporche.
Alcune fonti molto serie e documentate ritengono si trovasse a Dallas, assieme ad altri cubano-americani, quando il presidente nordamericano John F. Kennedy venne assassinato a Dealey Plaza.
UN "SOLDATO" DELLA GUERRA SPORCA
La Guerra del Vietnam iniziò ufficialmente, secondo il Dipartimento della Difesa statunitense, l’11 dicembre 1961, quando gli Stati Uniti mantenevano in Indocina 17.000 soldati. Posada in quel periodo stava terminando di apprendere come fabbricare bombe, in Georgia, o stava insegnando ad altri come fabbricarle.
La presenza di Posada venne segnalata nel 1964 in un accampamento di Collier County, dove la CIA addestrava mercenari da infiltrare a Cuba.
Diversi altri rapporti lo citano quando apparve poi a bordo della ‘Venus’, una nave madre della CIA che realizzava operazioni nello stretto della Florida.
Un documento declassificato della CIA, datato 18 giugno 1965, lo situa in Messico cospirando per far saltare con la dinamite alcune navi sovietiche nel porto di Veracruz. Riapparve in seguito in accampamenti di "operazioni autonome" contro Cuba, nella Repubblica Dominicana.
Gli Stati Uniti mantenevano in quello stesso anno in Vietnam 130.000 effettivi e il numero di soldati morti balzó a 1.926, secondo i dati del Pentagono. La guerra era insomma in pieno svolgimento nel periodo in cui il terrorista sostiene di aver continuato a prestare servizio nell’Esercito.
La CIA trasferì Posada Carriles in Venezuela nell’ottobre 1967, infiltrandolo nella DIGEPOL con il titolo di "consigliere".
Posada nel suo libro Los caminos del guerrero, ricorrendo ad una menzogna tipica di questo eroe della mafia di Miami, pretende di essere arrivato a Caracas nel 1969. "È un ballista di prima classe", ha commentato Fabián Escalante, ex capo della Sicurezza dello Stato cubana. "Il fatto è che nel 1967 era un consigliere della CIA e non gli conviene parlarne".
NEI SOTTERRANEI DELLA DISIP
Nel 1968, anno dell’Offensiva del Tet, 16.869 giovani soldati caddero in Vietnam.
Posada ottenne nel 1969 la cittadinanza venezuelana, come confermato dal suo documento d’identità V-5.304.069 – gli ultimi numeri identificano l’anno d’iscrizione – per poter diventare il sanguinario Commissario Basilio quando la DIGEPOL si trasformò in DISIP.
Il criminale, una volta in forze alla Polizia Politica venezuelana sequestrò, torturò, eliminò e fece scomparire decine di prigionieri nel corso di più di sette anni. Secondo una fonte Posada ed il suo personale eliminarono oppositori lanciandoli in mare.
Posada Carriles fu il Capo delle Operazioni della DISIP dal 1967 al 1974. Il gruppo formato dalle sue vittime dispone adesso di più di 80 testimonianze video-registrate che documentano le sue attività. Fa parte di questi documenti la drammatica intervista dove Brenda Esquivel racconta come nel luglio 1972, all’ottavo mese di gravidanza, perse suo figlio dopo essere stata selvaggiamente presa a calci nei locali della DISIP di Maracay, su ordine di Posada.
Più di 58.000 effettivi statunitensi erano morti nella Guerra del Vietnam, conclusasi nel 1975, quando il "soldato" Posada lasciò la DISIP per dirigere la sua Agenzia d’Investigazioni Industriali e Commerciali creata dalla CIA e che servì da copertura all’Operazione Condor. Fu nei locali dell’agenzia che organizzò assieme ad Orlando Bosch il suo crimine più terribile: l’attentato esplosivo contro l’aereo della ‘Cubana’, nel settembre 1976.
"LEI È STATO DICHIARATO COLPEVOLE A PANAMA..."
"Non ha mai voluto essere cittadino nordamericano? Perchè?", ha chiesto José Luis Méndez. Era veramente poco "l’amore che provava per il paese che lo accolse e per il quale servì con le armi in mano difendendo la democrazia imperiale nel mondo".
"Senza dubbio è un cattivo patriota nordamericano... Perché adesso? Sarà perchè come operatore della CIA era meglio mantenerlo come un John Doe (anonimo), affinché il Governo nordamericano potesse dire di non saperne niente in caso di fiasco".
"Come dice il programma ‘X Files’, la verità è fuori", ha aggiunto.
La legge nordamericana, secondo l’avvocato José Pertierra, dice che è sufficiente provare che una persona è appartenuta all’Esercito in un periodo di ostilità per poter reclamare la naturalizzazione. È sufficiente essere stato membro attivo dell’Esercito. Edgardo Soto si sta appigliando a questo.
Ma Posada, nonostante tutti i suoi servizi alla "patria", è escluso da questo diritto perchè, cosa che Soto ha cercato di minimizzare, in data 22 marzo 2006 il Servizio d’Immigrazione e Controllo Doganale statunitense lo ha dichiarato in una lettera un pericolo per la sicurezza nazionale.
Il documento recita testualmente: "Il 20 aprile 2004 lei è stato dichiarato colpevole a Panama di aver commesso delitti contro la Sicurezza Nazionale e di Falsificazione di Documenti Pubblici ed è stato condannato rispettivamente a sette anni ed un anno di detenzione" per questi reati. "Anche se la presidentessa di Panama Mireya Moscoso le ha concesso l’indulto per questi delitti, l’indulto di un paese straniero non ha effetto alcuno rispetto alle leggi d’immigrazione degli Stati Uniti".
Per dirla chiaramente: che la presidentessa mafiosa di Panama, Mireya Moscoso, gli abbia concesso il suo perdono nel 2004 poco prima di lasciare la presidenza non cancella i delitti commessi, nonostante che Eduardo Soto si diverta a manipolare il tema.
C’è un elemento assai importante da sottolineare: quando Posada è stato "indultato" a Panama il processo non si era ancora concluso, in quanto la Procura era ricorsa in appello per i pochi anni di prigione sentenziati. E la Procura anticorruzione sta indagando adesso sulla sua liberazione prematura.
"La strategia legale di Posada sembra essere quella di cercare di mitigare il suo curriculum di terrorista argomentando che, nonostante abbia commesso i delitti che il Dipartimento di Sicurezza degli USA cita nel testo della sua decisione di carcerazione preventiva, Posada era un "soldato" che eseguiva gli ordini dei suoi superiori della CIA e della Casa Bianca e che di conseguenza non è colpevole di nessun delitto", ha commentato José Pertierra.
Ma il rappresentante negli USA del Governo del Venezuela sostiene, nella richiesta d’estradizione del delinquente, che "il processo agli assassini nazisti a Norimberga stabilì chiaramente che la responsabilità penale di un criminale (e tanto più quella di un terrorista), non viene assolutamente meno per gli ordini che l’accusato ha ricevuto dai suoi superiori".
Un giudice dovrà determinare il 6 luglio
prossimo se verrà concessa la cittadinanza nordamericana a colui che fu soldato,
agente della CIA e torturatore "durante la Guerra del Vietnam".