Compari di Mafia


di Percy Alvarado 24 marzo 2006 - - tratto da El Moncada www.italia-cuba.it - -

 

 

Omaggio alle vittime cubane del terrorismo


 

 

Lech Walesa, scaltro anticomunista, ex presidente polacco e premio Nobel per la Pace per opera e grazia dei mezzi mediatici finanziati dagli Stati uniti e dai loro accoliti, visita Miami per la terza volta per ricevere la medaglia presidenziale del Miami Dade College, e per inveire contro Cuba e la sua Rivoluzione, come fa con assiduità.

 

Invitato dall’Istituto Culturale Polacco-Americano, parteciperà anche a un omaggio al sindacato Solidarnosc, fantasma invecchiato di dubbie glorie negli anni ’80, disgregato dalle stesse ambizioni dei suoi membri e dai frequenti fallimenti nell’arena politica polacca. Solidarnosc è oggi, come molti riconoscono, un cattivo esempio per i giovani polacchi.


Non poteva mancare l’opportunità che la mafia di Miami usasse Walesa per attaccare la Rivoluzione cubana, per questo lo hanno truccato da principale oratore nel seminario “Transizione polacca e lezioni per Cuba’’ che ha avuto luogo all’Istituto di Studi Cubani e Cubano- americani dell’Università di Miami.

 

Con il tacito appoggio dei suoi vecchi compari della mafia anticubana, veri organizzatori di questo seminario, Walesa scriverà un’altra sporca pagina di diatribe contro la nostra Patria destinata, come le altre che ha realizzato contro il paese cubano, a un umiliante fallimento. Non a caso, Lincoln Díaz-Balart si è affrettato a congratularsi per la visita di Walesa a Miami e a dichiarare che il vecchio opportunista polacco “È un simbolo di libertà e provato amico del popolo di Cuba e sarà sempre benvenuto nella nostra comunità, come sono sicuro che sarà in una Cuba libera”.


Il grande tour di Walesa, destinato a compiacere le aspettative dei suoi tradizionali padroni alla Casa bianca, comprende circa venti conferenze in diverse università del Colorado, Virginia, Nebraska, Maryland, Indiana, California, Florida e Nuovo Messico. Egli sosterrà anche incontri con Nancy Reagan, moglie dell’ex presidente Ronald Reagan, e con l’attuale governatore della California, Arnold Schwarzenegger.


Come per aggiornare il suo ingrossato passaporto di favori alla mafia di Miami e ai suoi impiegati dentro Cuba, Walesa ha partecipato recentemente a una videoconferenza con questi mercenari della Sina, svoltasi niente meno che nella casa dell’ “ingerentista” di turno, Michael Parmly. Lì è stato visto avvisare, dallo schermo dei computer, “che (i cubani, N.d.r.) si preparino a un’inevitabile transizione democratica a Cuba”. Con arie da esperto in tenebrose e oscure trame, Walesa li ha consigliati di stare attenti per non commettere errori in questa transizione.


Sbagliandosi ancora come i suoi capi di Washington, Walesa vive con la falsa idea che a Cuba si potrà invertire il processo socialista che i cubani vivono. A niente varrà l’ora di sproloquio a buon mercato usato da questo sordido anticomunista, né il denaro sborsato a piene mani dai suoi patrocinatori nordamericani. La sporca manovra attuata nella casa di Parmly, alla quale hanno assistito solo pochi mercenari e molti funzionari della Sina e di altre ambasciate che si sono prestate al gioco anticubano, è stato un completo fallimento.


Se questo consumato strumento della Cia, che ha perso la fiducia dei polacchi per il suo ultra conservatorismo ad oltranza, avesse una punta di intelligenza, si dedicherebbe a vivere delle sue passate e dubbie glorie, e lascerebbe tranquilli i cubani, padroni del loro destino e disposti fino alla morte a non cederlo né a cambiarlo. Qui, come recita un vecchio adagio, “Nemmeno con sacchi di oro, potrà vincere la piazza il moro”.