SPAGNA


 

Per caso l'ambasciatore Aguirre non

 

sapeva dei voli illegali della CIA?
 

 

 

J.G.Allard 12 luglio 2006 - www.granma.cubaweb.cu

 


Q
uando è arrivato in Spagna come "rappresentante personale di George W. Bush" – così si identifica –, l’ambasciatore nordamericano Eduardo Aguirre Jr, un cubano naturalizzato statunitense, si è dichiarato "ansioso" di lavorare in un paese "amico e grande alleato". Con un gesto definito "normale" dal suo personale, ha riservato la sua prima visita all’interno del paese alle basi di Morón de la Frontera (Siviglia) e Rota (Cadice), dove ha visitato le truppe dell’US Army. Giorni dopo, il suo fragile senso della diplomazia non ha potuto evitargli di ricordare pubblicamente che il presidente del Governo, José Luis Rodríguez Zapatero, non si è alzato in piedi al passaggio della bandiera USA nella sfilata militare del 12 ottobre 2003.

Nulla predestinava Aguirre a questo mestiere quando arrivò negli USA nel 1961, frequentando poi studi universitari di Scienze nella Louisiana. Successivamente si stabilì nel Texas, dove si assicurò la prosperità all’ombra di George Bush padre.

 

Conobbe il futuro presidente nel 1977, proprio nel momento in cui il genitore dell’attuale presidente era direttore della CIA.

 

Non si conoscono con precisione le circostanze nelle quali i due texani si incontrarono, né la natura dei rapporti che ebbero in quel momento. Ma Aguirre ammette in ogni occasione che gli si offre di ammirare "profondamente" l’ex presidente Bush e di ritenerlo la sua fonte d’ispirazione.

 

"Le sue qualità eroiche (sic) mi ispirano a fare in più", ha confessato in un’intervista rilasciata alla rivista del Consiglio di Madrid, l’ultra conservatrice US Navy League, poco dopo il suo arrivo in Spagna.

 

In questo articolo si precisa che "attraverso gli anni il rapporto tra i due uomini si è evoluto a un livello più personale, specialmente quando l’ambasciatore Aguirre cominciò a lavorare per George W. Bush, prima quando questi era il governatore del Texas e poi quando arrivò alla presidenza degli USA".

 

Di cubano Aguirre conserva forse la lingua, che parla con un accento rivelante la sua totale identificazione con la nuova patria.

 

In un’intervista pubblicata dal quotidiano spagnolo La Vanguardia, viene chiesto al diplomatico nordamericano che lingua parli a casa sua. La sua risposta non può essere più franca: "Con i miei figli, l’inglese. Con mia moglie, quella che venga al momento, tranne quando parliamo assolutamente sul serio. Allora sempre parliamo l’inglese".

 

Aguirre, che ammette di avere una cattiva conoscenza della matematica – questo lo lascia "agli impiegati", dice –, ha lavorato per 24 anni in un’istituzione privata di credito, la Bank of America, una delle principali banche degli USA.

 

Iniziò la sua carriera col governo federale nel 2001, quando George Bush figlio lo designò presidente della Banca Export-Import degli USA, che si dedica ad aiutare il finanziamento delle esportazioni nordamericane – preferibilmente quelle dei soci – dando garanzie e crediti.

 

Nel 2003 Baby Bush lo ha nominato primo direttore dell’ufficio dei Servizi di Cittadinanza e Immigrazione (USCIS) del Dipartimento di Sicurezza della Patria (Homeland Security).

 

Lì ha garantito la cittadinanza nordamericana ai 50.000 soldati che stanno servendo nelle forze armate USA senza essere cittadini statunitensi.

 

Afferma che uno dei momenti più emozionanti nella sua carriera di zar dell’immigrazione è stato quello della concessione della cittadinanza a un gruppo di soldati "in combattimento e con la divisa completa da battaglia" nell’ottobre del 2004, quando si è recato nella base nordamericana di Bagram, in Afghanistan e a Camp Victory di Baghdad in Iraq, ha detto al giornalista della Navy League.

 

Quando occupava questa carica Aguirre ha avuto sotto la sua responsabilità tutti i servizi d’immigrazione, che ha diretto nell’ottica di rafforzare la sicurezza statunitense, limitando al massimo gli scarsi diritti dei lavoratori immigranti, al punto che sotto la sua amministrazione l’USCIS è rimasta paralizzata con circa 8 milioni di residenti coi visti scaduti.

 

Membro attivo della fauna cubanoamericana più reazionaria – storicamente legata ad apparati sotterranei dello Stato nordamericano come la CIA –, Aguirre si è sempre prestato alle sue manovre occulte.

 

Un’altra casualità, penseranno i suoi affiliati della destra spagnola: Luis Posada Carriles entra illegalmente negli USA, riappare a Miami e riesce a mantenersi in territorio nordamericano, grazie alla compiacenza dei funzionari dell’Immigrazione del Texas, mentre Aguirre continua ad essere Capo del Servizio d’Immigrazione.

 

 

"NON ERA CERTO" DEI VOLI INFERNALI

 

 

Il 16 novembre 2005 Aguirre dichiara spudoratamente alla stampa spagnola di "non essere certo" del fatto che aerei della CIA avessero utilizzato aeroporti della Spagna per trasferire detenuti sospettati di terrorismo islamico.

 

Tuttavia il 23 novembre ha affermato che non avrebbe parlato "di temi relazionati con i servizi segreti", facendo riferimento ai voli illegali davanti a un pubblico compiacente di personalità, tra le quali Esperanza Aguirre, sindaco di Madrid, una delle sue più servili ammiratrici.

 

Il 25 gennaio finalmente Aguirre ha confessato che qualcosa è successo per quanto riguarda i voli, ma che "non è stata violata la legge".

 

"Abbiamo comunicato al Governo spagnolo che in nessun momento la legge è stata violata. Tutto al contrario, è stata osservata", ha dichiarato con candore il socio dei Bush.

 

Alcuni giorni fa il rapporto del Parlamento Europeo ha conteggiato 125 voli tra l’11 settembre 2001 e la fine del 2005, con scalo a Palma di Maiorca, Ibiza, Barcellona, Madrid, Valencia, Alicante, Malaga, Siviglia, Vigo e Tenerife, che si possono considerare legati alle operazioni di "consegne straordinarie" della CIA.

 

Incaricato di realizzare questa indagine, il parlamentare socialista italiano Claudio Fava ha comprovato che aerei di compagnie considerate di facciata della CIA hanno trasportato innumerevoli sospettati di terrorismo a Guantánamo o in qualcuno dei campi di tortura e interrogatorio che la CIA mantiene in diversi siti.

 

Forse l’ambasciatore Aguirre, "rappresentante personale di George Bush" in Spagna, amico di George Bush padre sin dai suoi anni nella CIA, socio della mafia terrorista cubanoamericana, non sapeva nulla dei voli illegali e delle "consegne straordinarie" della CIA? O forse ha collaborato attivamente a un’operazione alla quale ha procurato tutto il sostegno logistico necessario, senza farsi scrupoli nel ricorrere alla menzogna e all’inganno, beffandosi grossolanamente di un paese "amico e grande alleato"?