Cuba ha alzato 138 grandi bandiere nere con
una stella bianca davanti alla missione diplomatica degli Stati Uniti all'Avana,
per nascondere un pannello luminoso che diffonde notizie e messaggi politici.
Dopo l'alzabandiera, cui ha partecipato ieri il presidente Fidel Castro, una
folla di cubani ha iniziato una veglia di 24 ore, inalberando cartelli con le
foto delle vittime dello sbarco alla Baia dei Porci nel 1961, di un attentato
dinamitardo del 1976 a un aereo cubano, di una serie di esplosioni in alberghi
alla fine degli anni '90 e di altri eventi attribuiti agli Usa.
Centinaia di migliaia di cubani si sono mobilitati, per protestare e tentare
di bloccare le scritte sul tabellone luminoso, che comprendono notizie e frasi
di personaggi quali Abramo Lincoln, il Mahatma Gandhi e l'ex presidente polacco,
ed ex leader di Solidarnosc, Lech Walesa.
Nei giorni scorsi il presidente cubano aveva promesso una risposta
all'iniziativa statunitense, da lui definita una ''grossolana provocazione
mirante a distruggere le fragili relazioni'' bilaterali.
I due governi, nemici da quando Castro giunse al potere con la rivoluzione del
1959, non hanno formali relazioni diplomatiche e sono rappresentati da uffici di
interesse aperti nelle due capitali durante l'amministrazione Carter.
''Le bandiere rappresentano il lutto della nazione per gli oltre 3.400 cubani
uccisi dalla violenza patrocinata dagli Usa
dopo la rivoluzione del 1959'', ha detto Carlos Alberto Cremata, figlio del
secondo pilota di un aereo di linea cubano abbattuto da una bomba nel 1976, con
conseguente morte delle 73 persone a bordo.
''Sono stelle bianche su sfondo nero, per rappresentare la luce di un popolo
che é nel dolore e nel lutto per i suoi bambini e famiglie'', ha aggiunto
Cremata all'alzabandiera, cui hanno assistito - oltre a Castro, nella consueta
tuta mimetica e berretto - dirigenti cubani, familiari delle vittime e giovani.
Il 'Lider Maximo', che compirà 80 anni nel prossimo agosto, non ha parlato.
(ANSA-REUTERS) |