Cuba deve bombardare gli

 

Stati uniti d’America?


 

Salim Lamrani  22/5/2006

 

Gli Stati uniti sembrano capaci di tutto nella loro “guerra contro il terrorismo”, persino violare il territorio di uno dei suoi più fedeli alleati, Il Pakistan, e assassinarne la relativa popolazione. Il 13 gennaio 2006, la Cia ha lanciato parecchi missili mediante un aereo con pilota automatico sulla città pakistana di Damadola, a 50 chilometri dalla frontiera afgana. L’incursione aerea ha causato una vera mattanza: tre case sono state distrutte e 18 civili sono stati uccisi, fra loro almeno tre bambini e cinque donne, senza dimenticare i numerosi feriti1.


Secondo le autorità statunitensi, l’aggressione assassina contro la popolazione puntava al numero due di Al Qaeda, Ayman Al-Zawahiri, di origine egiziana, che avrebbe dovuto partecipare a una cena festiva. Comunque, Islamabad ha espresso formalmente il proprio disappunto dichiarando che gli Stati uniti avevano mancato il loro obiettivo
2. In effetti, il corpo del capo di Al Qaeda non era fra i detriti. Le autorità locali hanno anche certificato che tutte le vittime erano abitanti del paese3.

 

Il Primo Ministro pakistano, Saukhat Aziz, ha condannato l’attacco arrivato dall’Afghanistan. “Questo è un atto completamente condannabile”, ha affermato, anche se la dichiarazione era principalmente destinata a calmare il popolo infuriato. In effetti, Il Primo Ministro ha rifiutato di annullare la visita di George W. Bush, poichè anche se l’avvenimento è riprovevole, non non ci si può dimenticare “che il Pakistan ha bisogno degli investimenti”, ha sottolineato4.


D’altra parte, Shafqat Mahmood, anziano senatore favorevole “alla guerra contro il terrorismo”, ha dichiarato che quelle nuove atrocità inaspriscono il rancore della popolazione verso gli Stati uniti. “C’è un risentimento molto diffuso per il fatto che il territorio del Pakistan è stato violato da un alleato. Siamo stati alleati ferventi della guerra contro il terrore, e se proprio il nostro territorio comincia ad essere colpito, ciò ovviamente genera un problema”, ha deplorato
5.

 

La stampa pakistana ha condannato vigorosamente l’azione militare contro i civili. “L’attacco era ingiustificato anche se avesse eliminato gli obiettivi su cui puntava”, ha affermato un editoriale del giornale anglofono The News, dando risalto che avrebbe dato adito soltanto a un aumento di animosità verso gli Stati uniti6. Migliaia di persone hanno manifestato a Karachi il 15 gennaio 2006 in segno di protesta contro il bombardamento mortale che aveva fatto seguito a un altro attacco contro le zone tribali del Pakistan lanciato alcuni giorni prima e che era costato la vita ad almeno otto persone7.

 

La segretaria di Stato, Condoleza Rice, ha difeso le tattiche distruttive che usa la Cia e si è rifiutata di presentare le scuse per questi “danni collaterali”. I terroristi “non sono persone con cui bisogna trattare con delicatezza”, si è giustificata. Secondo lei, è completamente legittimo bombardare un posto dove si trovano persone legate al terrorismo internazionale8.

 

Se si segue la logica statunitense, che atteggiamento deve adottare Cuba, prima vittima del terrorismo internazionale per mezzo secolo? Deve bombardare la residenza in cui attualmente vive Luis Posada Carriles, a El Paso, nel Texas?

Deve lanciare un missile contro la casa di Orlando Bosch a Miami? Entrambi sono responsabili dei numerosi attacchi violenti contro Cuba, tra gli altri, la morte di 73 persone nell’esplosione di un aeroplano civile il 6 ottobre del 1976 e godono di totale impunità.


Il senatore repubblicano dell’Arizona, John McCain, si è degnato di scusarsi di fronte al popolo pakistano, ma ha comunque voluto lanciare questo messaggio molto chiaro: “desideriamo presentare le nostre scuse, ma non posso assicurare che non lo faremo ancora”, ha avvertito. “Abbiamo il dovere di fare tutto il necessario per eliminare Al Qaeda”, ha enfatizzato; compreso lanciare bombe contro donne e bambini. Il suo omologo del Mississipi, Trent Lott, ha condiviso la stessa opinione, poichè l’attacco “è stato chiaramente giustificato dall’[le informazioni dell’] intelligence”
9.

 

Dunque, secondo le parole di John McCain, le autorità cubane sarebbero assolutamente legittimate a distruggere gli uffici di Fundación Nacional Cuban Americana (Fnca), organizzazione estremista gravemente implicata nel terrorismo contro la popolazione e le infrastrutture dei cubani. La Habana potrebbe quindi mandare missili sui campi di addestramento a cielo aperto dei gruppuscoli fascisti di Alpha 66 e del Comando F4, tra gli altri, che si sono gloriati di essere gli autori di parecchi attentati contro l’isola.

 

Anche alcuni democratici hanno approvato il colpo militare contro la città di Damadola. Evan Bayh, senatore dell’Indiana, ha difeso l’azione della Cia. “è una situazione spiacevole, ma che cosa potevamo fare?”, ha chiesto10.


Che cosa possono fare i cubani quando osservano con che deferenza vengono trattati i i peggiori criminali del continente americano? Quale deve essere la loro reazione vista la libertà di cui godono i responsabili delle più grandi atrocità commesse contro di loro? Che cosa deve pensare il governo cubano quando vede che le persone che, a rischio della loro vita, si infiltrano nelle organizzazioni terroriste in Florida allo scopo di neutralizzarle, sono imprigionate a vita dopo un parodia di processo
11? Dovrebbe dunque seguire il ragionamento della gestione Bush secondo cui la vita umana ha un’importanza relativamente secondaria?


Cuba ha denunciato parecchie volte le organizzazioni terroriste impiantate nel sud della Florida che godono il finanziamento del governo Usa. La stampa internazionale è stata informata delle violenze commesse contro la popolazione cubana, ma ha scelto di nascondere questa realtà crudele all’opinione mondiale. Alcuni pensano senza dubbio che il terrorismo contro Cuba sia legittimo e giustificabile, cosa che spiegherebbe il trattamento parziale che i media riservano a questa peste.


Gli Stati uniti rifiutano di estradare Luis Posada Carriles verso il Venezuela violando flagrantemente almeno tre trattati internazionali contro il terrorismo firmato fra le due nazioni
12. La Casa bianca gli rimprovera semplicemente di stare illegalmente nel suo territorio. Ma, visto che nessun paese, tranne Cuba e Venezuela desidera riceverlo, tra breve potrebbe facilmente tornare in libertà. Sapendo che Washington non ha vacillato nel decidere di bombardare la popolazione civile in un paese alleato per vendicarsi, senza successo, di un membro di Al Qaeda, che cosa accadrebbe se il Pakistan arrestasse Ayman Al-Zawahir, lo accusasse di soggiorno irregolare nel suo territorio, si rifiutasse di estradarlo verso gli Stati uniti, e pianificasse come rimetterlo in libertà?

 

Note:

 


1 Kamran Khan & Griff Witte, “Protests Spread Across Pakistan”, The Washington Post, 16 janvier 2006, p. A10.
2 BBC, “US Defends Pakistan Terror Drive”, 16 janvier 2006.
3 Riaz Khan, “Bin Laden Deputy Skipped Dinner, Escaped Death”, Chicago Sun Times, 16 janvier 2006.
4 BBC, op.cit.
5 Benjamin Sand, “Missile Attack Fuels Anti-American Sentiment in Pakistan”, Voice of America, 16 janvier 2006.
6 The News, “The Bajaur Episode”, 16 janvier 2006; Reuters, “Pakistan Opposition Vows More Protest at US Strike”, 16 janvier 2006.
7 Françoise Chipaux, “Les raids américains à la frontière afghane embarrassent le Pakistan”, Le Monde, 17 janvier 2006.
8 Times, “Rice Defends CIA Bloody Raids as Pakistan Protests”, 16 janvier 2006.
9 Kamran Khan & Griff Witte, op.cit.
10 Ibid.
11 Salim Lamrani (editor), Il terrorismo degli Stati uniti contro Cuba. Il caso dei Cinque:una storia inquietante censurata dai media (Sperling & Kupfer edizioni)
12 José Pertierra, “EE.UU está a punto de abolir tres tratados internacionales contra el terrorismo”, National Public Radio, 20 janvier 2006.