Puerto Cabezas, Nicaragua, 6 settembre - N.Martin www.granma.cubaweb.cu (PL)

 

Medici cubani assistono i nicas

colpiti dall' uragano Félix

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I medici cubani presenti in Puerto Cabezas (Nicaragua), città del nordest del Nicaragua, continuano ad assistere i sinistrati dall'uragano Félix, tra le devastazioni provocate dalla tormenta che ha anche reso inagibile l'ospedale locale.

Le precarie condizioni di lavoro non intaccano, tuttavia, la volontà dei professionisti della salute che assistono i pazienti in sale operatorie e di emergenza improvvisate nella succursalee dell'Istituto Tecnologico Nazionale (INATEC) di questa città.

Il coordinatore della brigata medica dell'isola caraibica nella Regione Autonoma dell'Atlantico del Nord (RAAN), dottore Osmar Martínez, ha assicurato a PL che dallo scatenarsi dell'uragano hanno prestato assistenza ad oltre 300 persone.

Qui abbiamo realizzato perfino cesarei, afferma Martínez, mentre indica un'aula dell'INATEC convertita in sala parto dove, durante l'intervista, un radiologo nicaraguense realizzava un ultrasuono ad una donna incinta di origine misquito.

Oltre ai medici cubani e al personale di salute locale, nelle estemporanee installazioni lavorano spalla a spalla una ventina di studenti nicaraguensi del quinto anno della Scuola Latino Americana di Medicina.

Il gruppo forma parte dei 59 alunni che da varie settimane realizzano il loro internato comunitario in zone di difficile accesso del Nicaragua, sotto la supervisione docente dei brigatisti dell'Isola.

Secondo stime preliminari, il fenomeno naturale che ha colpito la costa del nordest del Nicaragua, con categoria cinque nella scala Saffir-Simpson, ha causato più di 40 morti, circa 10000 abitazioni distrutte e 50000 sinistrati.

Anche noi siamo sinistrati, aggiunge, mezzo per scherzo, mezzo sul serio, il dottore Martínez, commentando che i venti da 260 chilometri di Félix hanno distrutto il soffitto della casa dove sono ospitati dal loro arrivo alla RAAN, dallo scorso 25 aprile.

Tuttavia, ha sottolineato, nonostante le avversità, il morale dei medici che lavorano in Puerto Cabezas é alto, incoraggiato inoltre dalle chiamate telefoniche di sostegno ricevute dal Ministero degli Esteri e dal Consiglio di Stato di Cuba.