Nel 2006, dopo l'intervento diretto del Pubblico
ministero Generale Alberto Gonzales, il plenum della Corte ha rimesso in vigore
le condanne.
Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e René
Gonzalez sono conosciuti internazionalmente come I Cinque.
Loro sono stati arrestati nel 1998 da parte dell’FBI ed accusati di cospirazione
per commettere spionaggio ed altre accuse. Nel 2001, nel giudizio più lungo
della storia federale statunitense, i Cinque sono stati condannati da 15 anni
fino a due ergastoli. Il giudizio si è svolto a Miami, l'unica città negli Stati
Uniti dove cinque uomini accusati di essere spie dei governo cubano non
avrebbero potuto ricevere un giudizio giusto.
Inoltre, due degli uomini sono stati condannati doppiamente. Il governo degli
Stati Uniti ha negato ad Adriana Perez, moglie di Gerardo Hernandez, ed ad Olga
Salanueva, moglie di René Gonzales il permesso di visitare i loro mariti nella
prigione. Entrambe le donne hanno chiesto il visto in 7 occasioni, ed in ogni
occasione il governo degli USA lo ha negato senza nessuna giustificazione.
I Cinque non commisero nessun atto di spionaggio contro gli Stati Uniti. Quello
che stavano facendo era controllare i gruppi terroristici degli esiliati cubani
nel Sud della Florida con l'intenzione di seguire le loro piste e prevenire gli
attacchi terroristi contro Cuba.
Il governo degli Stati Uniti arrestò i Cinque per aver inviato informazioni a
L'Avana sui complotti e sulle azioni terroriste progettate contro l'isola. Dal
1959, Cuba ha affrontato minacce, sanzioni, invasioni, sabotaggi, ed attacchi
terroristi nella sua terra. Queste aggressioni, preparate dentro le frontiere
degli USA, hanno provocato 3.478 morti. Le agenzie di sicurezza statunitensi
hanno finanziato, protetto e perfino organizzato questi gruppi terroristici.
Per 48 anni, le amministrazioni degli Stati Uniti di differenti partiti politici
hanno permesso che i gruppi terroristi di destra anti-Castro operassero con
totale impunità nel Sud della Florida. Nel frattempo, le grandi catene dei media
continuano descrivendo queste organizzazioni come formate da militanti
anti-Castro e lottatori per la libertà, senza mai menzionare le loro vili
attività.
Dopo l’11 settembre 2001, nessun altro caso come il caso dei Cinque illustra
meglio l'ipocrisia della chiamata Guerra contro il Terrore dell'amministrazione
Bush.
Recentemente,
Luis Posada Carriles, il notorio
e pericoloso terrorista di origine cubana, è stato liberato da un carcere di El
Paso, in Texas. Invece di essere arrestato per i crimini commessi in vari paesi,
includendo il fatto di essere l'autore intellettuale dell'esplosione di un
aeroplano cubano nel 1976, dove 73 persone innocenti sono morte, è stato
arrestato per violazioni migratorie.
Oggi, Posada Carriles ed Orlando Bosch, il suo aiutante nell'esplosione
dell'aeroplano, camminano liberi le strade di Miami. L'ironia del caso dei
Cinque è che loro stavano controllando precisamente uomini come Bosch e Carriles.
Da dicembre del 2001, le voci che chiedono la libertà immediata dei Cinque si
sono moltiplicate intorno al mondo. In difesa di questa causa, esistono più di
300 comitati in 100 paesi.
Inoltre, il Gruppo di Lavoro delle Detenzione Arbitrarie della Commissione dei
diritti umani delle Nazioni Unite dichiarò il 27 maggio 2005 che l'arresto dei
Cinque è stato arbitrario. La commissione, ha esatto al governo di Bush che
prenda delle misure immediate per risolvere questa situazione.
Alcuni mesi dopo, 6.000 personalità di tutte parti del mondo, compresi nove
Premi Nobel inviarono una lettera aperta al Pubblico ministero Generale degli
USA chiedendo la libertà immediata dei prigionieri.
Anche Amnesty International inviò una lettera al governo degli USA stipulando
che il rifiuto di concedere i visti alle mogli di René Gonzalez e Gerardo
Hernandez era una punizione addizionale, contraria al trattamento dei
prigionieri e delle loro famiglie. La lettera espone anche delle domande sulla
garanzia di un processo giusto nel giudizio di Miami.
In una recente intervista, Leonard Weinglass, uno degli avvocati della squadra
legale dei Cinque, ha detto che “questo caso è il primo caso nella nostra
memoria collettiva che sarà ascoltato in appello per la terza volta. Questo non
era mai successo prima”.
Weinglass crede che una delle ragioni di un terzo appello sia dovuto
all'attenzione internazionale che sta ricevendo il caso. Questo fatto è stato
evidente nell’appello del 20 agosto, ad Atlanta, dove molti giuristi ed avvocati
sono arrivati da tutte parti del mondo per presenziare l’appello dei Cinque.
Tra loro, la figura più prominente è stato il giudice cileno Juan Guzman, il
primo Giudice che processò l'ex dittatore cileno Augusto Pinochet. Nella corte,
si trovavano anche giuristi dell'Ecuador, Germania, Italia, Brasile, Belgio,
Spagna, Portorico, e Canada. Un sacerdote cattolico inglese, il padre Geoffrey
Bottoms era anche presente nella corte di appello, come l'ex congressista
Cynthia McKinney e l'ex pubblico ministero generale degli USA, Ramsey Clark.
C’erano anche dei membri della Corporazione Nazionale degli Avvocati,
dell'Associazione degli Avvocati Democratici e della Corporazione degli Avvocati
Messico-America.
È impossibile predire quanto tempo ci vorrà perché la corte prenda una
decisione.
Il 12 settembre 2007 sono passati nove anni dall'incarceramento di questi uomini
in cinque differenti prigioni federali degli USA.
Nella propria essenza del caso dei Cinque, giace la politica degli USA verso
Cuba, una politica marcata da un'ostilità implacabile dal principio della
Rivoluzione Cubana nel 1959.
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