Sono 290 i Comitati per

 

la liberazione dei

 

 

 

 

 

11 gennaio 2007 -  www.granma.cubaweb.cu

 

 

L'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli (ICAP) ha comunicato,  in un incontro effettuato con il XXIV Contingente della Brigata Croce del Sud di Australia e Nuova Zelanda, che sono 290 i Comitati per la liberazione dei cinque eroi cubani prigionieri dell'impero.

Questi solidali amici di Cuba sono venuti per 15 giorni a conoscere la realtà del paese, lavorare nell'agricoltura e visitare diversi posti d'interesse storico, culturale e politico.

Venicio Molina, segretario dell'Associazione di Amicizia con Cuba, della città di Perth, in Australia Occidentale, ha detto che le azioni di solidarietà, per fare conoscere le illegalità che si commettono contro i lottatori antiterroristi, si incrementano progressivamente.

Ha informato che i suoi compatrioti scrivono a Gerardo Hernández, Antonio Guerriero, Ramón Labañino, Fernando González e René González centinaia di lettere ed esistono comitati a favore della loro liberazione nelle città di Sydney, Perth, Brisbane ed Adelaida.

Tra le più recenti azioni, ha citato, la stampa di manifesti a favore dei Cinque, patrocinati dal Sindacato dei Lavoratori della Costruzione, così come di magliette e di una bottiglia di vino natalizio per brindare alla liberazione dei patrioti.

Roberto González, fratello di René, nell'incontro coi brigatisti nell'Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella, ha osservato che ora è più importante che mai la solidarietà coi cinque antiterroristi, perché il governo degli Stati Uniti vuole eternare il processo.

Ha denunciato che le autorità nordamericane mettono in pratica un meccanismo di dilazione per intorpidire il diritto di appello e riportare il processo ai suoi inizi. Ha anche denunciato le pressioni sui patrioti mediante la negazione dei visti ai loro parenti.

González ha sollecitato questi amici che continuino ad inviare lettere a René, Fernando, Gerardo, Antonio e Ramón per rompere l'isolamento nel quale vogliono mantenerli e far sapere dell'Amministrazione di George W. Bush che il mondo non li dimentica e li appoggia nella loro lotta.