I Cinque, come sono conosciuti nelle campagne
internazionali che si
Da Mumia sui Cinque
“Questi uomini, conosciuti come i Cinque
Cubani- negli Stati Uniti e nella loro Patria semplicemente come I
Cinque- sono venuti negli Stati Uniti non per danneggiare i nordamericana
e nemmeno per operare all’organizzazione di azioni di terrorismo: sono
venuti perchè Miami era scenario d’una campagna di attacchi contro
obiettivi cubani, per proteggere il loro paese dalle aggressioni
pianificate, armate e fomentate da queste coste.
Il caso dei Cinque contrasta completamente
con i procedimenti legali seguiti contro Luis Posada Carriles, che è stato
liberato dalla prigione nonostante sia ricercato in Venezuela e a Cuba per
le sue responsabilità negli attentati contro vari hotels con bombe, negli
anni ‘90 e per il sabotaggio di un aereo civile negli anni ’70.
Per gli USA questo figuro compiva quelle
azioni orientato dalla CIA, e quindi non è un criminale e nemmeno un
terrorista!
Mumia Abu-Jamal, giornalista e attivista
afroamericano, è un prigioniero politico che lotta per la sua innocenza da
più di 16 anni, nel corridoio della morte di una prigione della
Pennsylvania, dove, il 25 agosto, ha scritto un messaggio per i Cinque
Patrioti cubani.
|
svolgono per la loro scarcerazione, sono stati processati
da un tribunale della città di Miami, nel citato stato nordamericano - a 180
chilometri de L'Avana - dove radicano le principali figure ed organizzazioni
raggruppate contro la rivoluzione diretta da Fidel Castro.
Secondo il noto giurista statunitense Leonard Weinglass, uno degli avvocati
della famiglia Clinton, il giudizio è stato mantenuto in
gran segreto dai mezzi di stampa nordamericani. È inconcepibile - ha dichiarato
il giurista - che il giudizio più lungo degli Stati Uniti fino a questo momento,
da quando ebbe luogo è stato coperto solamente dalla stampa locale di Miami,
particolarmente quando sono stati chiamati a testimoniare per la difesa alcuni
generali ed un ammiraglio, oltre ad un assessore della Casa Bianca. I Cinque
cubani condannati sono Fernando Gonzalez Llort (condannato a 19 anni), René
Gonzalez Sehwerert (15 anni), Gerardo Hernandez Nordelo (due ergastoli più 15
anni), Ramon Labañino Salazar (due ergastoli più 18 anni), ed Antonio Guerrero
Rodriguez (ergastolo più 10 anni).
“Dove sono finiti i mezzi stampa nordamericani per sei mesi?” si è domandato
Weinglass in recenti dichiarazioni a mezzi di comunicazione del suo stesso
paese. “Non è stato solo il giudizio più lungo, ma anche un caso che includeva
importanti temi di politica estera e terrorismo internazionale" ha affermato ed
ha aggiunto: “La domanda deve essere fatta ai mezzi di comunicazione
nordamericani, che continuano rifiutandosi di coprire un caso con tali
violazioni dei diritti fondamentali, e perfino violazioni dei diritti umani dei
prigionieri”.
Ai Cinque
sono imputati le seguenti accuse: Fernando Gonzalez (cospirazione, falsa
identità e non dichiarasi come agente straniero), René Gonzalez (cospirazione e
non dichiararsi come agente straniero), Gerardo Hernandez (cospirazione,
cospirazione per realizzare spionaggio e cospirazione per commettere
assassinio), Ramon Labañino (cospirazione e cospirazione per realizzare
spionaggio) ed Antonio Guerrero (cospirazione e cospirazione per realizzare
spionaggio).
D’accordo col giurista cubano Rodolfo Davalos, a Miami c'éstata una farsa
giudiziale che ha condotto ad una giuria minacciata, che doveva dettare un
verdetto illegale di colpevolezza; come hanno segnalato i tre giudici
dell’Undicesimo Circuito di Appello di Atlanta nella loro estesa sentenza
dell’agosto 2005.
Dal suo punto di vista, la detenzione e posteriore incarceramento dei Cinque
sono stati arbitrari ed illegali, come hanno stabilito gli esperti del Gruppo di
Lavoro sulle detenzioni arbitrarie dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che
hanno esatto si metta fine all'ingiusta reclusione e si renda la legalità.
In coincidenza, le autorità cubane hanno denunciato, inoltre, la
politicizzazione del processo ed il marcato interesse del Governo degli Stati
Uniti a mantenere in prigione i patrioti cubani, e per questo che non ha avuto
misura nel fare pressione per condurre alla revoca della sentenza unanime che
annullava il giudizio a Miami dettato in appello, in un fatto insolito e senza
precedenti nella storia giudiziaria nordamericana.
Circoli specializzati dell'isola maggiore dei Caraibi hanno confutato la sporca
attuazione della Procura, che ha violato i procedimenti e le norme di attuazione
nel giudizio, corrompendo il processo e rendendolo nullo.
Allo stesso tempo, definiscono indebita l'applicazione della Legge di
Procedimento di Informazione Classificata, malgrado non si fosse sequestrato
nessun documento segreto, o classificato dal Governo degli Stati Uniti, cosa che
ha ostacolato la difesa e contribuito -affermano - a creare un clima di
imbroglio sulle prove con danno degli accusati.
Nel caso, secondo con l'avvocato Davalos, non ci sono state spie, né spionaggio,
né documento segreto alcuno, né rischio per la sicurezza o difesa della nazione
nordamericana, in tutta questa invenzione del chiamato “Giudizio delle spie”,
che pretende coprire con un manto di mistero la vera azione dei Cinque uomini
che non hanno fatto altro che portare allo scoperto l'agire indiscriminato dei
gruppi terroristi di Miami, e la complicità del Governo degli Stati Uniti con i
loro atti terroristi contro Cuba.
Altre fonti giuridiche degli stessi Stati Uniti coincidono che i Cinque sono
innocenti in virtù del fatto che le possibili infrazioni minori commesse, agendo
senza il consenso del governo nordamericano, sono legittimate dal diritto che
accompagna tutto ciò che tenta di evitare un male maggiore nella sua attuazione,
un delitto di imprevedibili conseguenze, come costituisce la lunga catena di
atti terroristi con la sua sequela di morti, feriti e danni; cioè questo fatto
costituisce l'esimente dello stato di necessità, basato nella non esigibilità
di una condotta diversa da quella che gli imputati
si sono |