testimoni affinché dichiarassero che l’imputato
usava una complicata cintura per l’ernia e questo era il motivo per cui tardava
molto tempo per chiudersela, dopo avere orinato, ha spiegato l'avvocato della
difesa a mio padre.
Non ho la minima idea se questo comportamento era tipico dell'epoca o se
continua ad essere attualmente la norma. Il commediante Jenny Bruce ha
commentato che nei tribunali, dove unicamente si fa giustizia è nei corridoi,
dove si pagano le bustarelle. Certamente i poveri, non la classe media e
sicuramente non i ricchi, sono quelli che abitano le carceri e le prigioni degli
USA. La maggioranza dei nordamericani comprendono che la frase “la giustizia è
uguale per tutti” vuole dire che la polizia arresterà sia un ricco che un povero
che possa incontrare dormendo sotto un ponte o rubando un pane.
Generalmente quelli che possono darsi il lusso di pagare gli avvocati cari
sempre riescono a risultare innocenti. Come esempio, ricordiamo i casi di Claus
von Bulow che iniettò a sua moglie un'overdose di insulina, o quello di O.J.
Simpson, un caso nel quale la polizia di Los Angeles ha teso una trappola al
colpevole per la morte della moglie ed ad un amico. Gli accusati pagarono
milioni di dollari ad avvocati famosi, che hanno saputo seminare con abilità il
dubbio nella mente della giuria. Spesso i difensori di ufficio non hanno le
risorse, il tempo ed il desiderio per costruire una difesa minima per i loro
clienti poveri.
Tuttavia, in alcuni casi perfino i migliori difensori non possono comprare la
giustizia, specialmente quando il governo cita la sicurezza nazionale.
I Cinque cubani si trasformarono in vittime di questa frase che generalmente
vuole dire che il governo non dice al pubblico quello che sta facendo né perché.
Tutto questo puzza di arroganza imperiale e spesso anche di vendetta.
L’FBI ha arrestato nel 1998 cinque uomini (Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero,
Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e René Gonzalez) ed una giuria di Miami li
dichiarò colpevoli nel 2001 per cospirazione per commettere assassinio,
cospirazione per commettere spionaggio ed altri delitti gravi. Il caso illustrò
le norme di giustizia nordamericana per le nazioni del Terzo Mondo che
disubbidiscono alle loro regole.
Dal momento che Washington non ha potuto punire Cuba in maniera adeguata per il
suo quasi mezzo secolo di disubbidienza, l'opportunità che si presentò coi
Cinque cubani cadde come regalo dal cielo nel vendicativo terreno dell'élite
della sicurezza nazionale, il gruppo che fa la guerra e regolarmente infrange i
diritti dei cittadini al fine di proteggere il pubblico. La combriccola
burocratica dentro le agenzie esecutive vedono il pubblico come un ostacolo per
le loro ambizioni imperiali, la nozione di responsabilità come una cosa
irritante, il proverbiale foruncolo nel posteriore di un topo di fogna. La
storia che segue lo dimostra.
Nel 2004 John Negroponte, all’epoca ambasciatore davanti all'ONU sulla strada
per trasformarsi in ambasciatore in Iraq e dopo nella principale spia degli USA,
ha spiegato perché l'élite della sicurezza dovrebbe respingere un'offerta
proveniente dal governo iraniano (sotto Khatami) di riaprire l'ambasciata degli
USA e normalizzare le relazioni diplomatiche. “Nelle ultime decadi Vietnam, Cuba
ed Iran hanno umiliato gli Stati Uniti”, ha spiegato il diplomatico ad un mio
amico che aveva consegnato il messaggio del governo iraniano. “Suppongo che
siamo alla pari con Vietnam (4 milioni di morti e più di 20 anni di sanzioni),
ma non c'è forma che possiamo tenere relazioni con Iran o Cuba prima che
ricevano il loro castigo”. Dal momento che l'élite non farà la guerra contro
Cuba, dal momento che i cubani si difenderebbero, hanno usato i Cinque come
oggetto sostituto di punizione. Nella decade degli anni 1990, questi cubani si
sono infiltrati nei gruppi terroristi anti-Castro con sede nella Florida e
tenevano informata L'Avana delle attività dei terroristi. Nel 1998, una
delegazione dell’FBI è andata a Cuba. Funzionari cubani hanno consegnato all’FBI
circa 1 200 pagine di materiali, insieme a cassette di video e di audio che
incriminavano gruppi ed individui, i loro nomi, le armi che portavano o
immagazzinavano ed altri dettagli che il Dipartimento di Giustizia avrebbe
potuto usare per processare i terroristi.
L’FBI
ha detto alla sua controparte cubana che avrebbero risposto in un mese. I cubani
stanno ancora aspettando, però sì l’FBI ha utilizzato questo materiale. Hanno
arrestato i Cinque cubani. Poi, il Dipartimento di Giustizia li ha accusati di
gravi delitti.
L'ironia ha accompagnato l'ingiustizia. I Cinque hanno ammesso di essere andati
negli Stati Uniti per avere accesso ai gruppi radicati negli USA che
programmavano il terrorismo contro Cuba. In più, la legge nordamericana permette
che le persone commettano delitti per una necessità, un delitto che eviterebbe
un danno maggiore.
“E’ una forma di difesa propria, ampliata ad atti che proteggono le altre
parti”, ha detto Leonard Weinglass, avvocato di Antonio Guerrero, uno dei
Cinque. In più, gli avvocati dei Cinque hanno presentato questo argomento alla
giudice Joan Lenard, però lei non ha permesso che la giuria lo considerasse.
Weinglass e gli altri avvocati argomentarono i loro appelli proprio questo mese
assicurando che la giudice aveva sbagliato non presentando la “difesa di
necessità” alla giuria, perché i Cinque sono andati negli Stati Uniti per
evitare la violenza, le morti ed i danni addizionali ad altre persone.
Il governo degli USA sapeva tutto su questi movimenti; sapeva tutto sui
terroristi come Luis Posada Carriles ed Orlando Bosch, per esempio.
Ambedue avevano ostentato davanti ai reporter della loro responsabilità in atti
terroristici, includendo il sabotaggio nel 1976 di un aeroplano cubano, lo
fecero congiuntamente, nel quale morirono i 73 passeggeri ed i membri
dell'equipaggio. Nel 1998, Posada Carriles ostentò di avere sabotato alcune
installazioni turistiche cubane nell'anno anteriore. In uno di questi attentati
realizzati dalla sua gente, è morto un turista italiano. “Non volevamo fare del
male a nessuno”, disse ai reporter Larry Rohter ed Anne Bardach. “Volevamo solo
ottenere un grande scandalo affinché i turisti non andassero più. Non vogliamo
più investimenti stranieri”. Posada Carriles disse che lui voleva che i turisti
potenziali pensassero che Cuba era instabile ed incoraggiare l'opposizione
interna.
Posada Carriles ebbe successo. Meno turisti sono andati a Cuba dopo che
l'italiano è morto nel sabotaggio. I reporter del Time scrivono che Posada
Carriles ha dichiarato che lui aveva la coscienza tranquilla dicendo “Dormo come
un bebé”. Poi aggiunse: “Questo italiano era seduto nel posto sbagliato all'ora
equivocata”. (NY Time 13 luglio 1998.)
“I Cinque sono venuti qui precisamente per ostacolare tali attività”, ha detto
Weinglass.
Le attività dei Cinque erano giustificate ed erano necessarie al fine di salvare
delle vite. Weinglass aveva usato questo stesso argomento per difendere Amy
Carter, quando la figlia del Presidente ha occupato un edificio insieme ad altri
studenti nell'Università del Massachusetts, in opposizione agli agenti della CIA
che andavano nel campus per reclutare gli studenti per l'Agenzia. Lei riconobbe
che l'occupazione dell'edificio era un delitto, ma argomentò che era
giustificato per la dottrina di necessità, perché la CIA in quel momento era
implicata in una guerra illegale in Nicaragua. La giuria dichiarò innocente Amy
e gli altri accusati.
Weinglass argomentò allo stesso modo davanti a due giudici di un tribunale di
appello. Nell’agosto del 2005, questo tribunale vide inizialmente il caso e
decise che i Cinque non avevano avuto un giudizio giusto. Il pannello completo
di 12 giudici dell'Undicesimo Circuito revocò la decisione nonostante l'enorme
evidenza che dimostrava che la giuria di Miami era intimorita. Dalla finestra
della sala di deliberazione, i giurati vedevano alcune persone che stavano
fotografando le loro targhe delle automobili. I giurati avevano ragione per
temere gravi rappresaglie se assolvevano i Cinque.
Gli avvocati hanno ricorso in appello per la condanna di Gerardo Hernandez per
cospirare per commettere assassinio. Questa accusa sorse a partire dalla caduta
nel febbraio del 1996 da parte di MIG cubani di due aeroplani dei “Hermanos al
Rescate” che avevano violato lo spazio aereo di Cuba ed erano stati avvertiti
ripetutamente di possibili gravi conseguenze se fossero entrati nel territorio
cubano senza permesso. Nel giudizio il pubblico ministero riconobbe che non
avevano evidenza solida per appoggiare questa accusa.
Weinglass segnalò che la condanna a Gerardo rappresentò “la prima volta nella
storia in cui un individuo è riconosciuto responsabile dell'azione di un stato
sovrano in difesa del suo spazio aereo”. Certamente Cuba aveva tutta la ragione
ed il diritto di mantenere la sovranità del suo spazio aereo. Il pubblico
ministero fece delle osservazioni scandalose alla giuria senza citare nessuna
evidenza, e la giudice lo permise. Argomentò senza fatti che Cuba aveva inviato
questi uomini per attaccare gli Stati Uniti. Per la prima volta nella storia
giuridica degli USA, l'ufficio del fiscale federale processò un caso senza
riferirsi ad un solo documento classificato.
I Cinque non rubarono nessun segreto, a differenza dell'Agente Speciale dell’FBI
Robert Hansen, o Aldrich Ames della CIA, che consegnò decine di migliaia di
documenti altamente secreti al nemico sovietico; ma due di loro, come le spie
vere, sono stati condannati all’ergastolo.
La giustizia nordamericana è stata più giusta quando un avvocato ha potuto
subornare un poliziotto in un caso senza importanza e quando gente ricca ha
potuto comprare la sua innocenza davanti ad accuse di assassinio, come
continuano a fare? È Non si ricordano le false accuse per motivo di sicurezza
nazionale di Sacco e Vanzetti negli anni 1920 e l'esecuzione nel 1953 di Julius
ed Ethel Rosenberg, malgrado tanto il Capo dell’FBI
J.Edgar Hoover che il Presidente Dwight Eisenhower
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