Ricardo
Alarcón, Presidente del Parlamento cubano, ha chiesto ai rappresentanti dei
movimenti sociali di tutto il continente americano di raddoppiare la lotta per
la liberazione dei Cinque lottatori antiterroristi cubani prigionieri politici
nelle carceri statunitensi.
La richiesta é stata fatta durante la giornata finale del
VI Incontro Emisferico di Lotta contro i Trattati
di Libero Commercio e per l'Integrazione dei Popoli che si é concluso nel
Palazzo delle Convenzioni a l'Avana.
Ho la convinzione, ha affermato Alarcón, che questo anno è decisivo nella
battaglia per la liberazione dei nostri compagni; una battaglia molto difficile
soprattutto perché non siamo riusciti ancora ad ottenere che sia di ampia
conoscenza dei popoli, ed in particolare di quello statunitense, l'ingiustizia e
l'estesa catena di violazioni legali commesse contro Cinque cubani innocenti,
che solamente compivano il dovere di ottenere informazione sui gruppi
terroristici radicati nel sud della Florida che, durante quasi cinque decadi,
non hanno cessato di commettere atti violenti contro il nostro popolo.
Abbiamo fatto progressi nel far conoscere il caso, ha commentato il dirigente,
che ha riconosciuto l'eroica solidarietà di numerosi statunitensi che dentro il
proprio paese promuovono la divulgazione di quanto occorso ma ancora, ha
insistito, si può fare più.
È molto quello che potreste fare, ciò che potrebbe venire dal necessario
appoggio delle organizzazioni che voi rappresentate, ha detto Alarcón ai più di
700 delegati di 33 paesi, presenti all'evento.
Per il prossimo 20 agosto, ha spiegato, il Tribunale di Appello di Atlanta ha
convocato in udienza le due parti coinvolte: gli avvocati dei Cinque e la
Procura USA, ed è possibile, tenendo conto del lungo processo che si é fino qui
svolto che questo tribunale si pronunci sugli aspetti pendenti nell'appello.
Qui, ha assicurato, non si ferma la battaglia legale. Se vinceremo, c'è da
aspettarsi che il governo nordamericano presenti un appello; e se perdessimo,
non cesseremmo di lottare fino a che si faccia giustizia.
La cosa più importante è ottenere che la gente sappia la verità, che i popoli la
conoscano ed in particolare quello USA
Siamo in un anno, ha aggiunto, in cui può avvenire la definizione del tribunale,
dentro una congiuntura complessa, perché i mafiosi installati alla Casa Bianca
dovranno iniziare la loro ritirata e, come i loro atteggiamenti dimostrano, non
abbandoneranno il loro spirito meschino, l'odio verso Cuba.
E' necessario, ha sottolineato, e lo posso chiedere pubblicamente, raddoppiare
la solidarietà verso i Cinque e la denuncia del terrorismo anticubano.
Lo chiedo con ogni franchezza, ha segnalato, per una semplice ragione: se lo
meritano, si sono sacrificati per voi; ognuno di essi concentra e riassume le
virtù, le speranze, le aspirazioni del nostro popolo.
Quando parliamo che un mondo migliore è possibile, non stiamo parlando di
un'utopia irraggiungibile; stiamo affermando qualcosa che può ottenersi con la
lotta e la resistenza dei popoli.
La resistenza del popolo cubano è un esempio di questo e i Cinque sintetizzano
il meglio dei cubani.
Ognuno dei Cinque, ha concluso, è portatore della speranza di un mondo migliore;
col loro eroismo quotidiano dimostrano che sì si può, che è possibile non
lasciarsi piegare dall'impero, perfino quando si è soli, in totale isolamento
come per i nostri Cinque compatrioti.
Persone come loro, meritano tutto il nostro sforzo ed impegno.
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