12 settembre 2007 - D.F.Mexidor www.granma.cu (PL)

 

L’anniversario della

 

reclusione dei

 

Cinque antiterroristi 
 

 

 

Il nono anniversario della reclusione negli Stati Uniti dei Cinque cubani antiterroristi viene ricordato per tutta questa settimana nell'Isola, con nuove denunce sulle irregolarità commesse nel processo giudiziario contro di loro.

Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e René Gonzalez sono stati detenuti il 12 settembre 1998 e sono poi stati condannati a pene abnormi per il delitto d’aver cercato d’ostacolare i piani terroristici contro Cuba, organizzati a Miami.

 

L'avvocato Rodolfo Davalos ha ricordato in un articolo che sono già trascorsi nove anni d’ingiusta ed assurda reclusione di questi Cinque uomini ed ha sottolineato che non ci devono essere spazi per la stanchezza o per lo scoraggiamento nella lotta per ridare loro la libertà.

 

A Miami si è svolta una farsa giudiziaria alla quale è seguita però la sentenza di tre giudici del Circuito di Appello di Atlanta che ha dichiarato illegale il verdetto di colpevolezza stabilito contro questi Cinque antiterroristi.

 

Davalos, che segue il caso sin dall'inizio, afferma che la sporca attuazione della Procura, violando i procedimenti e le norme di giudizio, ha corrotto il processo, che va annullato.

 

È stata usata in forma indebita, nel processo contro i 5 cubani, la Legge di Procedimento sulle Informazioni Segrete, nota come CIPA, dato che nessun documento sequestrato riguardava informazioni segrete del governo statunitense.

 

Non esistono spie, spionaggio o documenti segreti alcuni, né rischi per la sicurezza o la difesa della nazione nordamericana, ha precisato il professore universitario cubano che ha denunciato la doppia faccia del governo nordamericano nella lotta contro il terrorismo, dato che reclude questi Cinque cubani  e  mantiene in libertà il noto delinquente

internazionale Luis Posada Carriles, autore di crimini orrendi di lesa umanità.

 

Tutto quello che si fa per ottenere la libertà di questi Cinque cubani, andrà anche a beneficio della libertà, l'umanità e la giustizia, ha dichiarato ancora Davalos.