21 agosto 2007 - www.granma.cu (AIN)

 

 

 

DI FRONTE ALLA CORTE D’APPELLO DI ATLANTA

La difesa denuncia errori e intimidazioni

alla giuria nel processo di Miami


 

 

 

La Corte d’Appello dell’Undicesimo Circuito di Atlanta ha ascoltato questo 20 agosto le convincenti arringhe degli avvocati della difesa dei Cinque combattenti antiterroristi cubani prigionieri negli USA da nove anni.

I giuristi hanno affermato che i pubblici ministeri hanno compiuto seri

Dichiarazione degli avvocati

 

Il 20 agosto del 2007, è stata realizzata presso la Corte dell’11° Tribunale d’Appello di Atlanta, l’udienza convocata dal gruppo di tre giudici che si sono occupati dell’appello riguardo il caso di Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Fernando González, cinque cubani che dal 1998 sono ingiustamente detenuti nelle carceri nordamericane.
In quest’udienza, così come nelle precedenti celebrate a marzo del 2004 e a febbraio del 2006, le due parti – Pubblico Ministero e Difesa – hanno esposto i loro argomenti e hanno risposto alle domande dei giudici.
Quest’udienza è stata un passo in avanti nel lungo processo d’appello di questi cinque uomini dal momento in cui furono accusati nell’anno 2001. In quest’occasione una volta ancora il Governo degli Stati Uniti è stato incapace di ribattere gli argomenti della Difesa e di sostenere le accuse.
La Difesa da parte sua ha dimostrato attendibilmente la condotta impropria del Governo durante tutto il processo legale contro i Cinque come una violazione flagrante che ha influito in tutto il caso e che ha a che vedere sostanzialmente con la maniera in cui la procura ha inventato dei crimini che non sono stati provati nel processo, e con la promozione di un ambiente ostile e la manipolazione dell’evidenza e della giuria.
La mancanza di prove per sostenere le due principali accuse – cospirazione per commettere spionaggio e cospirazione per commettere assassinio di primo grado – e l’imposizione delle condanne a ergastoli, totalmente irrazionali ed ingiustificate, è stato un altro argomento chiave della Difesa per spiegare l’arbitrarietà del processo. Lo stesso Governo ha riconosciuto durante il processo che non poteva presentare un solo documento segreto per provare lo spionaggio e che affrontava un "ostacolo insuperabile" per provare l’accusa di assassinio.
Durante tutto l’ingarbugliato processo, il Governo ammise che il suo vero proposito era quello di proteggere i gruppi terroristi anticubani che operano con totale impunità da Miami e castigare coloro che lottano contro questi gruppi.
Il prossimo 12 settembre questi cinque uomini inizieranno il loro decimo anno di detenzione accusati di crimini che non hanno commesso, solo per il fatto di aver cercato di proteggere Cuba da azioni terroriste. Cuba, come gli Stati Uniti e come qualsiasi altro paese al mondo, è nel suo pieno e legittimo diritto di difendersi da questo fragello che ha provocato tante vittime.
Confidiamo sulla professionalità del gruppo dei giudici e sul fatto che presto o tardi prevarrà la giustizia per Gerardo, Renè, Antonio, ramón e Fernando.

 

 errori procedurali ed hanno applicato metodi intimidatori per fare pressione sulla giuria del primo processo, svoltosi a Miami, in un clima di evidente ostilità nei confronti dei Cinque Eroi.

 

Hanno partecipato per la prima volta al processo illustri giuristi stranieri interessati alla causa di Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e René González, noti come i Cinque grazie alla campagna mondiale per la loro scarcerazione.

 

Alicia Jrapko, membro del Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque, ha dichiarato per telefono nel programma radiotelevisivo Tavola Rotonda, che la presenza di giuristi internazionali di grande prestigio nell’udienza orale è stata molto maggiore ed ha significato un forte sostegno ai cubani combattenti contro il terrorismo.

 

L’avvocato cileno Juan Guzmán, che ha istruito cause contro l’ex dittatore Augusto Pinochet, è stato presente ed ha testimoniato nello spazio della tv cubana, per via telefonica, che il governo statunitense è stato incapace di confutare le verità della difesa, cosa riflessa nei mezzi di stampa stranieri.

 

Guzmán ha apprezzato le domande formulate dai giudici della Corte e stima che in realtà non esistono prove che giustifichino l’accusa di spionaggio contro i prigionieri e tantomeno quella di “cospirazione per commettere assassinio”, che sono state spudoratamente applicate a due dei processati.

 

È risultato bastante chiaro anche – stima Guzmán – che Miami non era il luogo adeguato per celebrare il primo processo, che comminò sentenze che vanno dai 15 anni di privazione della libertà ai due ergastoli, perchè i giurati erano stati intimiditi, cosa che fu messa bene in chiaro dall’avvocato.

 

Il magistrato ha stimato che la Difesa ha ottenuto il suo obiettivo principale: comunicare la negativa condotta del governo nordamericano e l’inadeguatezza della giuria selezionata per il processo di Miami.

 

“Ho avuto l’impressione che coloro i quali conoscono questa causa, secondo la mia esperienza come giurista, dovranno sentenziare a favore dei Cinque cubani”, ha affermato Guzmán.

 

Le catene multinazionali TeleSUR e CNN hanno riportato aspetti dell’udienza orale e precedenti della causa dei Cinque.

 

I patrioti cubani compiono in questo mese di settembre nove anni di arbitraria carcerazione negli Stati Uniti, dopo essere stati condannati

per crimini che non hanno commesso in un processo farsa, celebrato a Miami, mancante delle garanzie processuali, secondo quanto hanno affermato esperti dell’ONU e tre giudici di un Tribunale d’Appello, che è stato prima messo a conoscenza dei reclami.