18 aprile 2007 -  N.Diaz www.granma.cu (ABN)

 

 

UNIONE DELLE NAZIONE SUDAMERICANE


Dove le risorse energetiche saranno

la base dello sviluppo
 

 


Mentre l’impero continua ad incoraggiare le guerre d’aggressione con la complicità e l’abulia del Nord ricco e industrializzato per garantirsi col ferro e col fuoco le risorse petrolifere necessarie a saziare la sua demenziale società dei consumi, a Sud del Rio Bravo è appena nata l’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), alleanza politico-strategica che riafferma che questa energia è un bene comune, base del benessere sociale e dello sviluppo dei nostri popoli.

 

I presidenti Hugo Chávez e Inácio Lula da Silva, accompagnati dai loro colleghi di Paraguay, Nicanor Duarte e della Bolivia, Evo Morales, hanno collocato la prima pietra del più moderno Complesso Petrolchimico della regione, un progetto congiunto tra le imprese Pequiven, del Venezuela e la sua omologa brasiliana Braskem.


I presidenti Hugo Chávez e Inácio Lula da Silva, accompagnati dai loro colleghi di Paraguay, Nicanor Duarte e della Bolivia, Evo Morales, hanno collocato la prima pietra del più moderno Complesso Petrolchimico della regione, un progetto congiunto tra le imprese Pequiven, del Venezuela e la sua omologa brasiliana Braskem.

 

L’importante evento ha avuto luogo nella città di Porlamar, nella venezuelana Isla Margarita, con la paternità condivisa dei governi delle 12 nazioni in cui è suddiviso il Sudamerica, 8 delle quali sono state rappresentate dai loro presidenti nel I Vertice Energetico convocato da Hugo Chávez. L’appuntamento è stato definito ben riuscito dai partecipanti.

 

Al Vertice erano presenti i presidenti Alvaro Uribe, Colombia; Néstor Kirchner, Argentina; Evo Morales, Bolivia; Hugo Chávez, Venezuela; Luis Inacio Lula da Silva, Brasile; Michelle Bachelet, Cile; Rafael Correa, Ecuador e Nicanor Duarte, Paraguay, così come delegati di Uruguay, Suriname, Guyana e Perù.

 

La riunione è stata preparata a Cochabamba, in Bolivia, nel dicembre scorso, durante l’ultima riunione presidenziale della Comunità Sudamericana delle Nazioni, servita da analisi e riflessione sul tema energetico e la sua importanza per lo sviluppo integrale dei nostri popoli.

 

Dare un seguito a questa problematica, aspirando a istituzionalizzare gli accordi raggiunti e tenendo presente che a questo punto stanno già avanzando alcuni progetti congiunti, sarebbe il compito  di questo I Vertice Energetico.

 

Va ricordato che l’evento cade in un momento cruciale per il futuro dell’Umanità, quando il Nord ricco e industrializzato si esaspera di fronte all’inevitabile realtà dell’esaurimento di molte delle risorse naturali che producono energia, come il petrolio, il gas e l’acqua.

 

L’America Latina diventa adesso una regione sulla quale l’avarizia imperiale centra le sue aspirazioni come mai prima, perchè costituisce uno dei maggiori serbatoi di petrolio, gas, acqua e boschi del mondo. Soprattutto in quanto si sa che nei prossimi 20 anni la domanda di petrolio e gas crescerà rispettivamente del 22% e 62%.

 

Si tratta quindi di adottare una politica d’integrazione che vada al di là dell’aspetto commerciale in materia energetica e diventi il veicolo insostituibile dello sviluppo economico e sociale della regione, dato che nessuno dubita che nel mondo di oggi non può esserci sviluppo senza garanzia energetica.

 

E nel nostro caso, si tratta di un imperativo se abbiamo presente che prima il colonialismo e poi il neocolonialismo e il neoliberismo hanno fatto arretrare strutturalmente le nostre economie, rendendoci agro-esportatori.

 

Si tratta del consumo, di eliminare questa situazione di dipendenza e sottosviluppo utilizzando le nostre risorse naturali come garanzia della nostra sovranità e indipendenza e a vantaggio dei nostri popoli.

 

Ragioni sufficienti per l’adozione di quattro importantissimi accordi nel Vertice di Isla Margarita dopo un franco, cordiale e aperto dibattito tra i suoi partecipanti:

 

1.- Chiamare questo sforzo d’integrazione dei suoi stati membri Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR).

 

2.- Stabilire la creazione del Consiglio Energetico, la cui missione è presentare una proposta in questo campo per il 3° Vertice Sudamericano delle Nazioni. Il Consiglio verrà integrato dai ministri dell’Energia di ogni paese, che lavoreranno sulla base del principio di utilizzare l’integrazione energetica come uno strumento importante per promuovere lo sviluppo sociale ed economico, nonchè per eliminare la povertà.

 

3.- Designare una Segreteria Permanente che avrà la sua sede nei pressi del monumento alla Metà del Mondo, situato a Quito, in Ecuador.

 

4.- Incaricare i ministri degli Affari Esteri di designare la Segreteria Permanente e trasformare la Commissione di alti funzionari in un consiglio di delegati o commissione politica incaricata di redigere un progetto di accordo costitutivo dell’UNASUR.

 

Un’altra delle proposte che, stando agli analisti e agli organi di stampa, avrebbe meritato una specifica riunione regionale, è stata la creazione del Trattato Energetico Sudamericano, il cui obiettivo è contare  in un futuro prossimo su uno strumento che riunisca un sistema di produzione, distribuzione e rifornimento d’energia sicuro per i popoli del continente, come ha spiegato Hugo Chávez.

 

Questi accordi si producono quando già sono in marcia progetti d’integrazione  come quello del Grande Gasdotto del Sud, divenuto megaprogetto, che porterà il gas dai Caraibi venezuelani fino a Rio de la Plata attraversando l’immenso territorio del Brasile.

 

Va in questo senso anche il cosiddetto Trans-oceanico che, partendo dal Venezuela, passerà dalla costa colombiana sull’Oceano Pacifico e arriverà a Panama, con l’aspirazione di venire esteso fino al Nicaragua.

Alcune ore prima dell’inaugurazione del Vertice, i presidenti del Brasile e del Venezuela, Lula e Chávez,  hanno collocato la prima pietra del più moderno Complesso Petrolchimico della regione per l’elaborazione di polipropilene e prodotti similari nello stato di Anzoátegui. Il progetto congiunto sarà a carico dell’impresa venezuelana Pequiven e della sua omologa brasiliana Braskem.

 

È un fatto importante se abbiamo presente che non pochi organi di stampa, proprio quelli che di solito fanno da eco alle menzogne imperiali, hanno ripetuto fino alla stanchezza che i presunti disaccordi tra Lula e Chávez, soprattutto sul tema più recentemente sollevato della produzione di etanolo, avrebbero fatto fallire il Vertice e che l’integrazione sudamericana sarebbe tornata ad essere una chimera.

 

Il tema, al contrario, è servito a chiarire le posizioni e a guadagnare sostenitori all’idea che, come ha detto il leader bolivariano, nessuno è contro l’etanolo ma contro la macabra idea del presidente USA di convertire massicciamente la produzione di granturco e di altri cereali e granaglie in bio-combustibili per le automobili.

 

Tanto è vero che lo stesso Chávez ha espresso la sua disposizione a comprare etanolo al Brasile senza dazi di importazione – come invece gli impongono gli USA –  per aggiungerlo alla benzina venezuelana.

 

È importante anche il fatto che la Dichiaraizone di Margarita riconosca la necessità di sviluppare programmi e attività di cooperazione in materia di risparmio e uso efficiente dell’energia, quando nessuna delle opzioni che sta cercando il Nord ricco va in direzione del risparmio o dell’utilizzo razionale di questa risorsa.

 

Nel testo le dichiarazioni dei massimi rappresentanti dei 12 paesi manifestano la loro volontà di promuovere la cooperazione tra le imprese petrolifere nazionali dei paesi membri, includendo l’industrializzazione degli idrocarburi, così come le transazioni commerciali di prodotti energetici allo scopo di contribuire allo sviluppo e competitività della regione sudamericana e ad aumentare il benessere dei popoli nella cornice di criteri di complementarietà, di solidarietà  ed equità.

 

Hanno anche riconosciuto le iniziative prese dai diversi paesi per incrementare la cooperazione ed il coordinamento dei loro sforzi in campo energetico, come Petrosur, Petrocaribe, Petroandina, Petroámerica, Petrolera del Cono Sur e altre.

 

Il I Vertice Energetico, senza dubbio, è divenuto già un momento importantissimo e la  base di nuovi impegni lungo la strada della vera integrazione, che è anche la strada della costruzione di un’America nuova.

 

 

 

17 aprile 2007 -  www.granma.cu (TeleSUR)

 

UNASUR: un meccanismo per
 

la "vera integrazione"

 


Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) sarà il nome che d’ora in poi identificherà il processo d’integrazione politica e sociale in corso nell’America del Sud. La decisione è stata presa da 10 dei 12 rappresentanti sudamericani, riuniti al I Vertice Energetico, che si sta svolgendo nella venezuelana Isla Margarita.

 

UNASUR: un meccanismo per la "vera integrazione"Durante la prima giornata dell’incontro e dopo aver partecipato al "Dialogo Politico" sostenuto con i Presidenti partecipanti al vertice regionale, il presidente venezuelano Hugo Chávez ha definito la nascita di UNASUR come un fatto "straordinario".

 

"Non era stato deciso il nome, lo abbiamo deciso oggi (lunedì): Unione delle Nazione Sudamericane, grandissima concezione, integrazione reale, la vera integrazione" ha sottolineato Chávez, che si è anche congratulato con i suoi colleghi per la rilevante partecipazione alla prima riunione tra i capi di Stato.

 

"E’ stata presa una decisione che stavamo discutendo dai vertici di Cochabamba (Bolivia, dicembre 2006) e Río de Janeiro (Brasile, gennaio 2007)", ha aggiunto dopo aver precisato che l’incontro di questo lunedì "è stato molto intenso, produttivo, animato da buona volontà e sono state prese decisioni molto importanti che riguardano la concezione dell’unione sudamericana".

 

UNASUR, stando a quanto affermato dal presidente venezuelano, disporrà di una segreteria permanente con sede a Quito, in Ecuador.

 

Nella prima giornata (lunedì) i Presidenti hanno discusso "la necessità" di arrivare ad un "Trattato Energetico Sudamericano", che garantisca a tutti i paesi dell’America del Sud energia, petrolio, gas e petrolchimica.

 

I presidenti hanno affrontato temi relativi alla Comunità Sudamericana delle Nazioni, creata nel 2004, tra i quali figura la creazione della Banca del Sud, proposta lanciata a febbraio dal Venezuela e dall’Argentina.

 

Hanno anche discusso aspetti introduttivi, riferiti ai punti che saranno al centro del dibattito di martedì: La costruzione del cosiddetto Grande Gasdotto del Sud, proposto dal Venezuela e lo sviluppo dei biocombustIbili.

 

 

IL BRASILE SI UNISCE ALLA BANCA DEL SUD

 

 

Il Brasile ha accettato lunedì sera di incorporarsi "a pieno titolo" alla discussione tecnica ed economica per creare la Banca del Sud, ha annunciato il ministro venezuelano delle Finanze, Rodrigo Cabezas.

"Il Venezuela ha ricevuto con piacere l’eccellente notizia dell’incorporazione a pieno titolo del Brasile alla discussione tecnico-economica sulla creazione della Banca del Sud", ha detto Cabezas ai giornalisti.

 

 

CHÁVEZ E KIRCHNER PARLANO DI OPPEGASUR

 

 

Alcune ore prima del "Dialogo Politico", i presidenti Hugo Chávez e Néstor Kirchner hanno sostenuto un incontro bilaterale a Isla Margarita, sede del I Vertice Energetico Sudamericano, dove hanno anticipato temi riguardanti la crezione dell’Organizzazione dei Paesi Produttori ed Esportatori di Gas del Sud (OPPEGASUR).

 

La proposta di OPPEGASUR, che conta su una totale accettazione nella regione, è stata sottoscritta nel marzo scorso da Venezuela, Bolivia e Argentina. È attesa l’incorporazione di altri paesi.

 

 

RIUNIONE DEI MINISTRI DEGLI ESTERI

 

 

I ministri agli Esteri dei 12 paesi che partecipano al I Vertice Energetico hanno lavorato durante la prima giornata alla stesura dei documenti che verranno firmati oggi (martedì) dai Presidenti.

 

Nell’incontro, svoltosi nel Gran Salón del Hotel Margarita Hilton, i rapresentanti diplomatici partecipanti al Vertice hanno raggiunto un buon consenso attorno alla necessità di concretizzare un’integrazione energetica "complessa e sofisticata", stando a quanto detto dal consigliere presidenziale brasiliano Marco Aurelio García.

 

Il documento "è buono, consuensuale" e "raccoglie tutte le preoccupazioni" dei governi sul futuro energetico della regione e la sua incidenza nello sviluppo, ha spiegato García assicurando che la dichiarazione del Vertice contiene "la proposta di tutti i paesi della regione" di lavorare ad "un’integrazione complessa, sofisticata, generale, di combustibili".

 

I ministri degli Esteri hanno discusso anche temi di carattere sociale e ambientale, hanno rivisto il testo finale che firmeranno i presidenti, che è stato redatto alla fine di marzo (in una riunione svoltasi a Caracas) da esperti energetici e da alti funzonari della regione.

 

 

I CAPI DI STATO SONO ARRIVATI A PORLAMAR

 

 

I presidenti dei sei paesi sudamericani che parteciperanno oggi al I Vertice Energetico Sudamericano sono arrivati lunedì all’aeroporto internazionale General Santiago Mariño della città di Porlamar, nel nord del Venezuela.

 

Il primo ad arrivare in terra venezuelana è stato il presidente ecuadoriano Rafael Correa, che è arrivato a Isla Margarita attorno a Mezzogiorno.

 

Poi sono stati ricevuti i presidenti Néstor Kirchner (Argentina) ed Evo Morales (Bolivia) che da domenica è in Venezuela, ma che formalmente è arrivato a Isla Margarita lunedì alle 14:00.

 

Anche il presidente Hugo Chávez è arrivato lunedì pomeriggio nella città di Porlamar, proveniente dallo stato di Anzoátegui, nella parte orientale del paese, dove ha collocato la prima pietra per la costruzione di un impianto di produzione di olefine e polipropileno tra il Brasile e il Venezuela. Alla cerimonia hanno partecipato i presidenti Lula da Silva (Brasile), Nicanor Duarte (Paraguay) ed Evo Morales (Bolivia).

 

Dopo l’arrivo di Chávez, sono arrivati a 15 minuti di distanza l’uno dall’altro il presidente Lula e Nicanor Duarte.

 

I presidenti della Colombia, Àlvaro Uribe e del Cile Michelle Bachelet, sono arrivati dopo le 19:00 locali. Così come gli altri capi di Stato, sono stati ricevuti con tutti gli onori dal vicepresidente del Venezuela Jorge Rodríguez