8 marzo 2007 - www.granma.cu (AIN) |
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Convocata l’organizzazione di una Carovana per la Pace
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Il Comitato organizzatore della Conferenza Internazionale per
l'Abolizione delle Basi Militari ha convocato la carovana "Donne per la Pace" che si realizzerà da Quito fino alla città costiera di Manta.
I circa 4000 partecipanti a questo appuntamento che condanna la politica guerrafondaia degli Stati Uniti, parteciperanno a questa marcia e realizzeranno alcune fermate nelle città di Santo Domingo, Chone, Montecristi e Portoviejo, prima di arrivare a Manta.
In questa città marittima a 135 chilometri a sudovest di Quito si trova una base militare statunitense e qui gli attivisti contro la guerra svolgeranno il Forum pubblico "Colonizzazione e Lotte Sociali" e inoltre si svolgerà un’altra marcia per condannare la presenza delle truppe nordamericane in questo territorio e manifestare il sostegno alla decisione del presidente Rafael Correa di non rinnovare l'accordo con Washington per il mantenimento di questa base militare.
Le ultime inchieste rivelano che il 64% degli ecuadoriani ed il 30% della popolazione della provincia di Manabí, dove si trova la base chiedono che le truppe nordamericane se ne vadano.
Il nuovo governo nazionale, valutando questi risultati e le denunce della popolazione, si è dichiarato sovrano ed ha annunciato che non rinnoverà nel 2009, la data della scadenza, l'accordo con gli Stati Uniti della base di Manta.
È stato firmato un documento finale della Conferenza, nel quale i movimenti pacifisti, la Coalizione "No alle Basi" ed altri gruppi hanno ratificato l’impegno d’intensificare la lotta contro la presenza militare straniera.
Questo appuntamento si inserisce nel processo internazionale di difesa della pace e della giustizia, alla ricerca di alternative al neoliberismo a livello mondiale.
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6 marzo 2007 - www.granma.cu (PL) |
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Le basi militari USA servono a proteggere le transnazionali
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Le basi militari statunitensi vengono utilizzate per difendere gli interessi
delle grandi transnazionali e controllare le risorse naturali del pianeta, ha denunciato Medea Benjamin, attivista contro la guerra.
Nel suo intervento nella I Conferenza Internazionale per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere, la Benjamin ha smentito che queste installazioni siano destinate a salvaguardare la vita dei cittadini americani.
Queste basi servono a salvaguardare "le compagnie che beneficiano dei guadagni della guerra", ha affermato.
Ha puntualizzato che anche il popolo americano è vittima della politica guerrafondaia del suo governo perchè soffre sulla propria pelle le morti dei suoi figli, che vengono inviati a farsi ammazzare in altre nazioni.
"Siamo vittime dell’impero. I nostri figli vengono rubati dalle scuole e inviati a vagare nelle basi e alla guerra in Iraq e Afganistan", ha sostenuto la Benjamin davanti ai più di 400 partecipanti, provenienti da 40 nazioni.
Medea Benjamin, direttrice della Fondazione Global Exchange, ha affermato che ha deciso di recarsi in Ecuador dopo aver ascoltato il presidente Rafael Correa pronunciarsi a favore della chiusura nel 2009 della base militare di Manta, dove ci sono truppe del Pentagono.
"L’Ecuador ha deciso di lottare per la pace votando per Correa il 26 novembre 2006", ha detto.
L’attivista ha salutato i popoli di Giappone, Porto Rico, Italia e Cuba, che stanno conducendo una lotta contra la presenza americana.
Facendo riferimento all’Isola caraibica, ha messo in risalto la battaglia dei cubani, che da più di un secolo esigono il ritiro delle truppe statunitensi dalla base di Guantánamo, occupata illegalmente e oggi divenuta un centro di tortura.
Ha sottolineato che in questo appuntamento si scambieranno opinioni, si ascolteranno esperienze e si tracceranno politiche per rafforzare la lotta contro le installazioni castrensi straniere.
La Benjamin ha rivolto un appello ai governi sudamericani a non inviare soldati alla Scuola delle Americhe in territorio statunitense, dove si insegna a torturare e ad opprimere i popoli, ha detto.
La vera democrazia è nelle azioni di pace e non nella violenza. Queste azioni non sono contro il popolo degli Stati Uniti ma contro i governanti, che utilizzano la forza per imporre i loro interessi e controllare le risorse naturali, ha assicurato.
Questa battaglia – ha detto Medea Benjamin – è per liberare le popolazioni del mondo e lo stesso popolo americano e si prefigge il conseguimento di una nuova democrazia nel pianeta.
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19 febbraio 2007 - www.granma.cu (PL) |
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Il premio Nobel della Pace Adolfo Pérez
Esquivel: aboliamo le basi
straniere
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Importanti personalità internazionali hanno confermato la propria assistenza alla Conferenza Mondiale per l’Abolizione delle Basi Straniere, che si svolgerà dal 5 al 9 di marzo prossimi in Ecuador, hanno informato i portavoce di questo incontro.
L’argentino Adolfo Pérez Esquivel, premio Nóbel della Pace (1980), Cindy Sheehan, attivista nordamericana contro la guerra in Iraq e Medea Benjamín, statunitense e Direttrice della Fondazione Globale Exchange, saranno presenti.
“Questa sarà una protesta mondiale con circa duemila rappresentanti di Asia, Europa, Africa e America”, ha segnalato Miguel Morán, leader del Movimento Anti Imperialista di Manta, provincia ecuadoriana di Manabí, dove si trova una base militare nordamericana.
Morán ha detto che la Conferenza si svolgerà a Quito e a Manta e conterà anche sulla partecipazione di Natsume Taira, dela Rete dei Cittadini per la Pace, del Giappone, dell’indigena ecuadoriana Blanca Chancoso e Denis Doherty, Coordinatore della Coalizione Anti-Basi, dell’Australia.
Tra gli invitati c’è il presidente del Ecuador, Rafael Correa, che ha reiterato che non rinnoverà l’accordo con gli Stati Uniti sulla base de Manta, che scadrà nel 2009.
Le Organizzazioni Non Governative (ONG’s) e politiche hanno organizzato pochi giorni fa un incontro nel quale hanno denunciato l’illegalità di questa installazione usata per operazioni logistiche nella guerra contro gli insorgenti della Colombia.
Questi gruppi hanno segnalato che le forze nordamericane danno informazioni in tempo reale sui movimenti dei guerriglieri nel vicino paese e che inoltre realizzano operazioni di controllo migratorio con la localizzazione di imbarcazioni con persone che cercano di andare negli USA in cerca del detto “sogno americano”.
Queste azioni contraddicono l’obiettivo iniziale di questa base che si installò per combattere il narcotraffico e fu presentata dal governo del Ecuador come un’opportunità di sviluppo per la città di Manta, perchè avrebbe generato posti di lavoro attraverso l’investimento straniero.
La realtà però è molto diversa e le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato un incremento della prostituzione e della violenza in questa città di porto, con una crescita dell’insicurezza nel territorio.
Un inchiesta di Informe Confidencial ha rivelato che il 49% degli ecuadoriani non vuole il rinnovo dell’accordo sulla base di Manta, mentre il 41% accetta la presenza militare degli USA.
Il Piano Strategico per le Relazioni estere del Ecuador, PLANEX 2020, che definisce la politica internazionale dell’Ecuador, ratifica il principio sovrano d’impedire la presenza di truppe straniere nel paese.
La Conferenza Mondiale per l’Abolizione delle Basi Straniere si realizzerà dopo che i pacifisti nordamericani hanno reclamato la chiusura della prigione nella base militare di Guantánamo, che Washington mantiene illegalmente dal 1903 nell’estremo oriente di Cuba, contro la volontà del popolo cubano.
Secondo varie ONG’s nel pianeta ci sono 1700 basi straniere, delle quali almeno 700 sono nordamericane.
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