16 gennaio 2007 - www.granma.cu (PL) |
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Il presidente Correa annuncia la fine del neoliberismo in Ecuador
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L’appena insediato presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha affermato lunedì che il popolo ha messo
definitivamente da parte il modello neoliberale, imposto nel paese negli anni ’80, votando per il cambiamento e la speranza nelle ultime elezioni.
“Il nefasto ciclo neoliberale è stato definitivamente superato dai popoli dell’America Nostra, come lo dimostrano i processi d’Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela, Bolivia, Cile, Nicaragua e adesso Ecuador”, ha messo in risalto Correa.
Il nuovo capo dello Stato, annunciando il suo programma di governo dopo essersi insediato, ha messo in risalto che darà la priorità ad una politica degna e sovrana, con una chiara opzione preferenziale per i più poveri ed esclusi e che privilegerà l’essere umano rispetto al capitale.
Ha difeso la pianificazione ed il recupero del ruolo dell’azione collettiva per conseguire il progresso, che implica la difesa di un capitale intangibile ma fondamentale come quello sociale.
Correa ha segnalato in tal senso che le apparenti esigenze dell’economia non possono essere escludenti o, ancora peggio, antagoniste allo sviluppo sociale.
Ha detto perciò che l’Ecuador e l’America Latina devono cercare non solo una nuova strategia ma anche una nuova concezione dello sviluppo che non rifletta unicamente percezioni, esperienze ed interessi di gruppi e paesi dominanti.
Ha segnalato, riferendosi al debito estero, che la nazione deve vincere la cultura dell’indebitamento acquisita negli anni, che ha portato ad una situazione debitoria altamente costosa per il paese.
Correa ha criticato il costume dei precedenti governi di indebitarsi per realizzare i piani del bilancio e pagare il debito estero.
Ha annunciato che ridefinirà la politica di indebitamento con gli organismi multilaterali ed i governi e che i prestiti dall’estero verranno usati fondamentalmente per investimenti produttivi che generino un flusso di divisa per pagare i detti prestiti.
I progetti sociali – ha chiarito – verranno finanziati con risorse proprie e con i fondi ottenuti dalla rinegoziazione del limite di pagamento del debito, ha asserito.
Correa ha tuttavia riconosciuto che non ci sarà una soluzione complessiva al problema del debito fino a quando non verrà riformata l’architettura finanziaria internazionale e si è pronunciato a favore della creazione di un Tribunale Internazionale di Arbitrato del Debito Sovrano. Ha anticipato che il paese inizierà ad indipendentizzarsi dagli organismi internazionali, rappresentanti di paradigmi e interessi stranieri e ha messo in risalto l’idea di creare una Banca del Sud per delineare politiche finanziarie e amministrare le risorse.
Questo può essere l’inizio di una grande integrazione monetaria e più che un imperativo economico costituisce una necessità del senso comune e della sovranità, ha concluso.
CORREA HA NOMINATO I SUOI MINISTRI
L’emblematica città Mitad del Mundo, è stata lo scenario dove il nuovo presidente ecuadoriano Rafael Correa ha convocato una consultazione popolare, ha incaricato i suoi ministri ed ha celebrato la sua nomina.
Circa cinquemila persone, vari capi di stato e invitati speciali hanno assistito alla nomina ufficiale del presidente nel Palazzo Legislativo dove Correa ha reiterato la sua promessa di compiere con l’impegno ricevuto il 26 novembre quando ha vinto le elezioni ed ha scartato l’esistenza di patti con i blocchi parlamentari.
Egli ha puntualizzato che invierà al congressi una copia del decreto che convoca a una consultazione popolare per chiedere l’installazione di una assemblea costituente.
Il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) ha già l’ordine preciso di organizzare e incamminare il referendum che si svolgerà il 18 marzo. Rafael Correa ha detto che la lotta contro la partitocrazia sta cominciando ed ha incitato tutto il popolo a organizzarsi per distruggere i poteri politici ed economici e avere la maggioranza nella Costituente.
Un gran piattaforma era stata installata davanti al monumento Ecuadorial, che ha forma quadrangolare con quattro monoliti agli angoli e l’orientamento dei quattro punti cardinali. L’obelisco è al centro della linea dell’Equatore a zero gradi, zero minuti, zero secondi.
Correa ha firmato due decreti: uno per il possesso del suo gabinetto di ministri e l’altro che stabilisce una riduzione delle remunerazioni dei funzionari a livello superiore del settore pubblico.
Il governante ha ricevuto la decorazione Gran Collare dell’Ordine Nazionale "Al Merito" e in compagnia di tutti i presenti ha partecipato al Festival Culturale Latino Americano "Metà del Mondo" con gruppi musicali e solisti degli Inti Illimani, del Cile, Piero dell’Argentina, Van Van di Cuba, Eva Ayllón del Perù, Ana e Jaime della Colombia, Ricardo Flecah del Paraguay, Lily Vera del Venezuela e Pueblo Nuevo del Ecuador. Lo spettacolo si è ripetuto nella Tribuna del Sud della capitale martedì 18.
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