3 maggio 2007 - www.granma.cu (PL) |
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L’Ecuador si rifiuta di partecipare a manovre congiunte con gli USA
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L’Ecuador ha confermato il suo rifiuto di partecipare alle manovre UNITAS 2007, a causa dell’inaccettabile posizione degli Stati Uniti.
Una nota del Ministero degli Esteri di Quito rivela che la nazione sudamericana non ha accettato imposizioni e rifiuti di controlli all’ingresso nello spazio marittimo di truppe statunitensi per la realizzazione delle esercitazioni.
Tale decisione ha determinato il cambiamento di sede delle dette operazioni militari ed il loro trasferimento in Colombia da parte del Comando Sud degli USA.
“Di fronte a queste inusuali, unilaterali, inconsulte e inaccettabili determinazioni”, è stato deciso di non partecipare alle dette esercitazioni, che si svolgono anche in Cile e Perù, segnala il comunicato.
L’Ecuador, secondo il suo Ministero degli Esteri, si è ritirato dalle esercitazioni perchè gli USA hanno ignorato la sua richiesta che le imbarcazioni straniere inviino un segnale protocollare quando entrano nelle sue acque dalla frontiera sud con il Perù.
La detta proposta era conforme al protocollo seguito dai paesi partecipanti nel 2003, quando fu l’anfitrione delle operazioni. Questi inconvenienti hanno fatto sì che il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, controfirmasse la decisione di cancellare la partecipazione alle manovre.
ESPULSO DALL' ECUADOR IL RAPPRESENTANTE DELLA BANCA MONDIALE
RHC – “L’Ecuador ha recuperato la sua dignità e indipendenza con l’espulsione dal paese del rappresentante della Banca Mondiale, Eduardo Somensatto”, hanno affermato i funzionari nazionali.
“La dichiarazione di persona non grata, fatta dal presidente, Rafael Correa, dimostra che il paese sudamericano non accetta ricatti da parte di nessuna istituzione monetaria internazionale” ha detto Luis Maldonado, rappresentante del governo della giunta bancaria nazionale.
“La questione deriva dal 2005, ha specificato Maldonado quando il Banco Mundial non ha concesso un credito di 100 milioni di dollari alla nazione nel momento in cui era ministro all’Economia, l’attuale presidente Rafael Correa”.
Maldonado ha segnalato che la Banca Mondiale ha posto a rischio la stabilità del governo, violando il contratto sui prestiti, non consegnando il credito che era previsto per la casse fiscali in quel momento.
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