Mi scuso per eventuali involontari errori nella traduzione che

sono da attribuirsi esclusivamente alla mia inesperienza

 

10 ottobre 2007 - N.Diaz www.granma.cubaweb.cu

 

 


Del blocco genocida
 

 

Il blocco è contro

 

Cuba ed il mondo


 

Dice a Granma, María de la Luz B'Hamel, direttrice per l'

America del Nord al Ministero del Commercio Estero

 

 

 

 

 

Da poco più di 30 anni  specialista e funzionaria del Ministero cubano del Commercio Estero, di essi quasi 20 legata alla politica commerciale con l'America del Nord, María de la Luz B'Hamel, conosce fino al midollo il macabro scheletro del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dalle diverse amministrazioni nordamericane contro il popolo di Cuba.

Non per caso avverte che "noi specialisti cubani che lavoriamo in tutte le attività relazionate col commercio estero, ed in tutto ciò che concerne le importazioni ed esportazioni, siamo obbligati ad avere una conoscenza addizionale a quella che può avere mediamente qualunque specialista di questo tipo nel mondo. Perché, oltre ai temi tecnici che dobbiamo conoscere, dominare e nei quali ci prepariamo, dobbiamo conoscere quali sono le leggi che sono applicate dal blocco, quali le misure e così consigliare per il meglio i nostri soci commerciali".

In un'intervista esclusiva a Granma, Marilú, com'è conosciuta, ci ha illustrato le enormi difficoltà che affronta Cuba nelle sue negoziazioni con paesi terzi, come conseguenza del carattere extraterritoriale di questa guerra di aggressione economica.

"Il blocco, da quando vennero alla luce le prime regolazioni di come si sarebbe applicato, dal 1963, ha sempre avuto un carattere extraterritoriale. Non si é mai limitato esclusivamente ad impedire la relazione commerciale, economica e finanziaria tra gli Stati Uniti e Cuba, ma si progettò con l'obiettivo strategico di tagliare di netto le vie affinché la Rivoluzione Cubana sviluppasse la sua economia, da ciò ebbe, dalla sua nascita, un carattere extraterritoriale.

"Sono regolazioni che sono vigenti da quasi 50 anni e non sono variate, né si sono modificate, salvo in alcuni momenti e per alcuni dettagli, e solo quando le pressioni su esse — come nel caso dei produttori agricoli statunitensi negli ultimi anni — li hanno obbligati; non senza applicare un'infinità di restrizioni tendenti a scoraggiare qualsiasi relazione".

Esiste un'opinione abbastanza generalizzata che fu la Legge Helms-Burton che introdusse l'extraterritorialità nel blocco.
Quanto c'è di vero in questa formulazione?

 


C'è un dato illustrativo che smentisce questa opinione, e che per certo è stata propalata soprattutto dai mezzi stampa vincolati al governo degli Stati Uniti per sottrarre credibilità alle nostre denunce.

"Dagli anni sessanta a Cuba è impedito acquisire prodotti elaborati in qualunque paese se ha più di un 10% del suo valore di componenti nordamericani.

"Quello che, la messa in vigore della Legge Torricelli, nel 1992, e la Legge Helms-Burton, nel 1996, fece fu elevare a livelli pazzeschi la escalation brutale nell'applicazione dell'extraterritorialità del blocco.

"Non possiamo dimenticare che quando si approva la Torricelli, nel '92, dopo un anno di discussioni nel Congresso degli Stati Uniti, è il momento in cui si disarticola tutto il campo socialista e questa legge volle essere il colpo di grazia e finale per far cadere la Rivoluzione cubana, ragione per la quale, senza sotterfugio alcuno, ostentano il suo carattere extraterritoriale, con maggiore livello d'intimidazione e ricatto; ma da sempre il blocco ebbe questo carattere.

"Posso dirti più. Nel 1975, come conseguenza della lobby di alcuni settori economici statunitensi e l'interesse di alcuni governi e paesi, tra essi l'Argentina — che era disposta a venderci automobili per il parco taxi — e l'Europa, si approvò un meccanismo affinché alcune sussidiarie nordamericane, in paesi terzi, potessero realizzare alcune operazioni con Cuba.

"Tale meccanismo, mai esente da moltissime difficoltà, fu vigente fino al '92, data in cui si approva la Legge Torricelli, che lo proibisce di netto. Questo si produsse proprio quando queste filiali avevano aumentato le loro operazioni commerciali con l'Isola, mentre stavamo ricollocando le nostre operazioni commerciali estere per la trasformazione delle relazioni che erano esistite, fino al '90, col campo socialista europeo. In quel momento in cui comincia ad applicarsi la Legge Torricelli avevamo realizzato un commercio di più di 700 milioni di dollari all'anno".
 


Quanto più ci pregiudicò la Legge Torricelli?

"La Torricelli ristabilisce, nel '92, le proibizioni e le sanzioni alle navi che partecipino al commercio con Cuba. Queste sanzioni erano vigenti dalla fine del 1962-63 quando si applicò la chiamata lista nera delle navi alle cui compagnie di navigazione erano imposte sanzioni se attraccavano in porti cubani o partecipavano al commercio col nostro paese. Tali sanzioni si estendevano ai paesi sotto le cui bandiere quei cargo navigavano. Sanzioni come quelle di non potere essere ricettori dei programmi di aiuto alimentare del governo degli Stati Uniti, né trasportare i prodotti relazionati ed altre misure coercitive di questo tipo, che non tutti i governi riescono a sfidare.

"La politica di blocco che è stata sempre lì, martellando co
ntro il nostro popolo, è aumentata negli ultimi anni, precisamente col governo dell'amministrazione repubblicana di George W. Bush, tanto è vero che che quando uno legge il Capitolo 1 dell'edizione del Piano Bush contro il nostro popolo vede plasmate tutte le misure orientate contro le operazioni di commercio del nostro paese col resto del mondo.

"E queste misure coincidono assolutamente con le aree di maggiore successo dell'economia cubana: il petrolio, il nichel ed il cobalto, la commercializzazione del rum, l'industria biotecnologica. In questo caso, ci sono specificazioni come quelle che avvertono che non si possono vendere, a Cuba, prodotti che possano essere utilizzati nell'industria biotecnologica, obbiettivo questo di monitoraggio e persecuzione sistematica. Questo indica, d'altra parte, che c'è un riconoscimento all'esistenza, presenza e valore di quest'importante industria cubana".

Può illustrarci alcuni esempi di queste persecuzioni e sanzioni contro terzi?

"Nelle relazioni che
il Dipartimento del Tesoro per mezzo dell'Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC, la sua sigla in inglese) regolarmente emette osserviamo che sono aumentate le sanzioni contro compagnie e persone che, secondo loro, violano le regolazioni contro Cuba.

"Solamente tra il maggio 2006 e il maggio di quest'anno almeno 30 paesi hanno sofferto gli effetti dell'extraterritorialità, tra essi Germania, Australia, Brasile, Canada, Regno Unito, Paese Bassi, Spagna, Svezia, Finlandia, Giappone, Messico, Norvegia e Svizzera.

"Lo scorso 3 agosto, si rese noto che la firma Travelositi ha dovuto pagare una multa di 182750 dollari perché l'OFAC registrò che,
tra il gennaio 1998 e l'aprile 2004, aveva somministrato servizi relativi a viaggi a Cuba. Nella stessa data, American Express dovette sborsare, per la stessa ragione, 16625 dollari per operazioni, tra il dicembre 2002 e l'ottobre 2003, della filiale in Messico.

"A questo si somma una buona quantità di persone che sono multate, come qualcuno — non si fornisce il nome ma è raccolto nel documento dell'OFAC — che lo scorso 7 settembre fu multato perché nelle feste natalizie del 2006 comprò, attraverso Internet, tabacchi cubani".
 


IL CASO DELL'API SCHIMIDT-BRETTEN GBMH & CO. KG
 


"Nell'ottobre 2006 l'impresa Raffinatrice di Olio di Santiago di Cuba, richiese l'acquisizione di giunte di placche per scambiatori di calore Sima-27 al fornitore Neruda Internazionale LTD. Dopo aver realizzato il contratto, il fabbricante API Schimidt-Bretten GbmH & Co.KG, della Germania, ritirò dall'aeroporto le merci adducendo come unica ragione, di essere una filiale nordamericana. Il fornitore tentò di materializzare la cosa pattuita attraverso un'impresa di un'altra nazionalità ma non se ne fece nulla poiché la compagnia tedesca, nuovamente, bloccò l'imbarco. La situazione provocò, per l'impresa cubana, una diminuzione della capacità di produzione che implicò, nel periodo trascorso di tre mesi di ritardo, un danno per 264000 dollari.

Come normalmente succede in questi casi, l'API inviò un cablo dicendo quanto segue:

Ci dispiace informarvi che per ragioni giudiziali non c'è permesso di somministrare nessun pezzo a Cuba e questa è la ragione per la quale dobbiamo cancellare l'ordine che abbiamo accettato per sbaglio il 27 novembre... Lei sa che Api... è una subsidiaria degli Stati Uniti e pertanto soggetta ad alcuni extranorme che non hanno a che vedere con prodotti fabbricati in USA ma che derivano dalla sua proprietà. Questo è specialmente certo riferito alle relazioni commerciali di detta subsidiaria con Cuba. Ci sono regolazioni speciali riferite a Cuba, ciò significa che corporazioni straniere di proprietà USA e subsidiarie sono soggette alla giurisdizione USA se hanno relazioni con Cuba.

"Un altro esempio, in questo caso nell'aviazione civile si produsse quando la fabbrica polacca PZL Mielec — con la quale Cuba manteneva relazioni commerciali per l'acquisto di parti, pezzi ed associati delle aeronavi AN-26 e dei suoi motori AHS 62-IR —, fu acquisita dalla compagnia statunitense Sikorsky Aircraft Corporation.

"I danni provocati dalla politica ostile del governo degli Stati Uniti e le affettazioni causate sono presenti in tutte le sfere della vita della società cubana, ma né hanno potuto, né potranno sconfiggerci.

"Di fronte all'accanimento dell'Amministrazione di George W. Bush di causarci danni materiali indescrivibili ed imprevedibili si oppone il lavoro di molti milioni di cubani nelle distinte sfere dell'attività della nazione. La nostra, riferita al commercio estero, è una in più tra le tante".