Filosofi
e scienziati nordamericani
per
la cessazione del blocco
Dopo cinque giorni di lavoro nell'Università di L'Avana,
la XIX Conferenza dei Filosofi e Scienziati Sociali del Nord america eCuba é
terminata con l'approvazione di una risoluzione emessa dalla delegazione
visitante in appoggio alla lotta rivoluzionaria del nostro paese e "per la
restaurazione di relazioni che faranno bene agli Stati Uniti, a Cuba ed al resto
della comunità mondiale".
Nel documento, letto da Richard Jones, professore dell'Università
di Howard, Maryland, i 27 delegati stranieri, provenienti da 16 Università degli
Stati Uniti e Canada, condannano l'arrogante belligeranza del governo
statunitense. Non accettiamo la tragedia dell'11 settembre, sottolineano, come
giustificazione affinché si continui a rappresentare Cuba "come uno stato
maligno".
Hanno anche mostrato la loro indignazione davanti al rifiuto,
dell'amministrazione Bush, di condannare il terrorista
Luis Posada Carriles o
estradarlo in Venezuela affinché sia giudicato per i tanti crimini commessi.
Hanno aggiunto che il governo USA mentre mantiene un crudele trattamento verso i
cinque cubani antiterroristi carcerati sul
suo territorio "non ha frenato tali attività illegali e continua accogliendo e
perfino perdonando i noti terroristi anticubani".
Nella risoluzione finale, i filosofi e gli scienziati sociali del nord america
hanno stabilito l'impegno di "lavorare incessantemente affinché cessi il
crudele, costoso ed inumano blocco economico contro Cuba. Questo viola i diritti
dei cittadini statunitensi a viaggiare ed ad informarsi liberamente e
costituisce una barriera per le normali relazioni che devono esistere tra i
nostri due popoli".