Peggiora l’ossessione

 

anticubana di Bush

 

 

27 dicembre 2007  - A.R.Alvarez www.granma.cu (AIN)

 

 

 

 

 

Decina di azioni ed episodi quotidiani permettono comprovare che la politica dell’attuale amministrazione nordamericana contro Cuba è segnata dalla più assurda ossessione.

 

Uno di questi esempi è riportato nella nuova relazione dell’Ufficio della Procura Generale (GAO), del Dipartimento del Tesoro, che ammette che la vigilanza e la persecuzione dei viaggiatori provenienti da Cuba, riceve maggiore priorità della lotta contro il terrorismo e il narcotraffico.

 

Il servizio di Dogane e Protezione delle Frontiere, dice la relazione, realizza ispezioni al 20% dei passeggeri degli aerei che, provenienti dall’Isola, atterrano all’Aeroporto Internazionale di Miami.

 

La cifra è superiore di ben sei volte al numero dei controlli realizzati sui voli internazionali provenienti da altri paesi, incluso quelli considerati coinvolti nel narcotraffico.

 

Il documento sostiene che l’elevato livello di ispezioni e sequestro di contrabbando minori e il controllo esercitato per scoprire le violazioni alle misure del blocco, ha fatto diminuire la capacità del servizio doganale nel controllo di terroristi, criminali e stranieri inammissibili.

 

La relazione pone sul tappeto anche la creazione del Gruppo di Lavoro per Rafforzare le Sanzioni a Cuba, creato nell’ottobre 2006 con la funzione di coordinare le attività dell’Ufficio per il Controllo dei Beni Stranieri (OFAC), del Dipartimento del Tesoro, dell’FBI, del Servizio di Redditi Interni (IRS), dell’Immigrazione e Controllo delle Dogane (ICE), dell Servizio di Guardacoste e delle unità aeree e terrestri delle Dogane e Protezione delle Frontiere.

 

Il colossale spiegamento di forse e risorse ha portato il Dipartimento del Tesoro ad ammettere che dispone solo di quattro impiegati per investigare i conti di Osama bin Laden, mentre circa due dozzine di funzionari sono impegnati a perseguire i violatori delle restrizioni imposte a chi visita Cuba.

 

Il fenomeno non è nuovo e torna all’attualità per l’irrazionale incremento.

 

C’è da ricordare che alla fine dell’aprile 2004, il rappresentante democratico del Massachussets, William Delahunt, aveva denunciato tale aberrazione in forma grafica, come un modo semplice per dimostrare il contenuto ridicolo di tale situazione.

 

"Stiamo perseguendo anziane che vanno a Cuba a passeggiare in bicicletta quando dobbiamo concentrarci per utilizzare queste importati risorse contro le organizzazioni terroriste che rimangono nell’ombra", dichiarò allora Delahunt.

 

Diverse agenzie ufficiali relazionate con il tema concordano che tutti questi controlli hanno provocato, oltre alla divisione dell’opinione pubblica nel paese, particolarmente in Florida, "piccole violazioni generalizzate dell’embargo", si legga blocco economico.

 

"Alcuni governi stranieri si sono opposti attivamente all’embargo degli USA, negando di identificare i passeggeri statunitensi che realizzano visite non autorizzate tramite paesi terzi o di limitare le relazioni commerciali e finanziarie o di viaggi con l’Isola", segnala con evidente amarezza la citata relazione.

 

Non c’è bisogno di dare molti giri per incontrare una spiegazione a questi fatti. Qualsiasi osservatore, non contaminato dalla virulenta posizione di Bush verso Cuba e dalla campagna mediatica orchestrata da Miami, comprenderà che sono manifestazioni logiche dovute all’ostinazione a mantenere ed irrigidire una politica anacronistica, la cui inefficacia è stata dimostrata dalla vita.

 

La spiegazione risulta molto semplice ed è alla vista. Si tratta di un’ossessione conservata con la cocciutaggine propria di chi, come l’inquilino della Casa Bianca, si considera un essere eletto.