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"Dobbiamo rivedere adesso le
politiche sui viaggi a Cuba" ● Ha detto il congressista USA Jim McDermott. "Ogni visita di un cittadino nordamericano farà di più per promuovere la democrazia che tutti gli opuscoli, le trasmissioni e le minacce che abbiamo infruttuosamente utilizzato per quasi mezzo secolo" ha dichiarato il deputato, denunciando che al sergente Lazo hanno conferito una medaglia al valore ma gli impediscono di vedere i suoi figli a L’Avana.
Diversi congressisti e giornali statunitensi hanno denunciato il brutale caso del sergente Carlos Lazo, decorato con una stella di bronzo al valore in Iraq dallo stesso governo che continua a negargli il diritto di recarsi a Cuba per incontrarsi coi suoi figli.
Army Times della Virginia (il 18 gennaio) e il Miami Herald della Florida (il 20 dello stesso mese) hanno riportato che Lazo ha presentato un appello al Gruppo Ispanico della Camera dei Rappresentanti affinchè lo aiuti nel suo impegno.
Il sergente della Guardia Nazionale di Washington voleva andare a trovare i suoi figli a Cuba durante una licenza di due settimane che le è stata concessa in Iraq ed ha viaggiato fino a Miami per prendere un aereo diretto a L’Avana.
Nella capitale della Florida è venuto a sapere che, mentre lui stava servendo in Iraq, il presidente Bush ha decretato il 30 giugno 2004 che i cubani residenti negli USA e i nordamericani d’origine cubana adesso possono effettuare visite familiari ogni tre anni. Senza eccezioni.
La misura è stata adottata da George W. Bush allo scopo di soddisfare le esigenze dei politici cubano-americani di Miami, che hanno posto come condizione che venisse stretto ancora di più l’assedio attorno a Cuba, prima di sostenere di nuovo la sua aspirazione ad essere rieletto presidente nelle elezioni del novembre 2004. I detti politici si vantano di aver deciso con il loro sostegno l’elezione di Bush contro Al Gore nel 1999.
Si tratta della denunciata frode elettorale in Florida, organizzata dalla mafia di Miami ed il cui esito venne tuttavia deciso con un voto di differenza dai giudici del Tribunale Supremo.
"Mi dissero che se facevano un’eccezione con me avrebbero dovuto farla per qualsiasi altra causa", si è lamentato Lazo. "Prima uno poteva visitare Cuba tutti gli anni, una volta all’anno e anche di più se esistevano ragioni umanitarie. Io non rientravo nelle eccezioni e sono dovuto tornare in Iraq senza vedere i miei figli. Nemmeno adesso lo posso fare, perchè non sono ancora passati tre anni dall’ultimo viaggio", ha aggiunto.
Questa proibizione ed altre in vigore sono state assai criticate negli USA ed il Congresso ha approvato emendamenti votati sia da repubblicani che dai democratici almeno in tre occasioni per lasciarle senza effetto. Ma i congressisti Ros-Lethinen e i due Díaz Balart hanno impedito l’introduzione degli emendamenti con l’aiuto di leaders della maggioranza repubblicana, come il corrotto Tom DeLay ed altri.
Nei primi giorni dell’attuale legislatura, sempre a gennaio, sono stati presentati a questa istanza vari progetti dai legislatori dei due partiti, per lasciare senza effetto le proibizioni.
La rappresentante Hilda Solis, democratica della California e membro del Caucus Ispanico e del Gruppo di Lavoro su Cuba, ha espresso la speranza che le "perniciose restrizioni" vengano rimosse adesso che i democratici costituiscono la maggioranza. "Il caso di Lazo sta veramente aiutando la nostra causa", ha aggiunto, "perchè è emblematico".
Lazo arrivò negli Stati Uniti nel 1992 ed entrò nell’esercito nel 2001. È stato inviato in Iraq nel novembre 2003, assegnato ad una missione a Fallujah, a sostegno delle operazioni dei marine, per le quali è stato definito come un eroe per le vite che ha salvato.
Il militare cubano-americano sente che è importante per tutti che questa politica cambi giacché, "così come adesso stanno le cose, anche se tua madre sta per morire non ti sarà permesso di partecipare ai suoi funerali se l’hai vista meno di tre anni prima".
Il rappresentante Jim McDermott ha detto il 18 gennaio alla Camera che "a sole 90 miglia dalle nostre coste" stiamo utilizzando lo stesso tipo di ragionamenti sbagliati (su Cuba) che stiamo utilizzando nelle questioni internazionali in tutto il mondo.
"L’Amministrazione Bush ha imposto restrizioni draconiane per qualsiasi nordamericano che cerchi di far visita ai suoi familiari a Cuba", ha aggiunto. Questa è l’idea che hanno sulla promozione della democrazia: castigando il popolo del quale diciamo di essere amici. Non vengono fatte differenze se un familiare sta bene, è ammalato o sta morendo a Cuba.
"Se un americano visita un parente a Cuba e questo familiare soffre di un attacco di cuore il giorno dopo la sua partenza da Cuba, lei non potrà tornare prima che siano passati tre anni. L’Amministrazione pensa che impedendo alle famiglie nell’Isola di incontrarsi con i loro cari residenti negli USA favoriremo la caduta di Fidel Castro.
"Quando impareremo? Questa politica da ragione a chi dipinge gli Stati Uniti come uno Stato arrogante e che abusa, che usa gente innocente come arma contro un regime che non gli piace.
La nostra politica su Cuba fa del male a gente innocente qui e là e non al governo che vogliamo abbattere. Ha ferito uno dei miei elettori, un eroe di guerra venuto qui 15 anni fa".
McDermott ha detto che lui stesso ha avuto l’onore d’imporre la medaglia a Lazo durante una cerimonia nelle installazioni della Guardia Nazionale di Washington, a Seattle, l’anno scorso.
"Il fatto è che storie come questa sono innumerevoli", ha manifestato per poi chiedersi: "Chi potrebbe essere un miglior ambasciatore in rappresentanza degli USA di qualcuno il cui sangue è lo stesso di chi sta ancora vivendo a Cuba? Si è risposto che la più poderosa dichiarazione è lasciare i cubani liberi di interagire con nordamericani con i quali hanno una relazione di sangue o matrimoniale perchè, se viene da un figlio o da una sorella, sarebbe la più gradevole propaganda degli Stati Uniti.
"Gli USA hanno bisogno di rivedere le loro leggi sui viaggi a Cuba", ha aggiunto. "Quel che stiamo facendo adesso è separare famiglie invece di favorire il ricongiungimento di chi si ama. Non promuoviamo la libertà se la neghiamo a civili innocenti o se impediamo ad un cittadino nordamericano di far visita a sua madre morente a Cuba. È giunta l’ora di cambiare".
McDermott non è un apologeta di Cuba. Ha chiarito che secondo lui è necessario "porre fine all’embargo per restaurare le relazioni familiari tra i cubani e i loro cari che vivono negli USA. Disponiamo di una reale opportunità di fare un reale progresso promuovendo la democrazia a Cuba e dobbiamo approfittarne.
"Dobbiamo rivedere queste politiche sui viaggi nell’Isola e riconoscere che il popolo nordamericano è il miglior ambasciatore di cui possiamo disporre".
Ed ha aggiunto: "Ogni visita di un cittadino nordamericano servirà di più per promuovere la democrazia che tutti gli opuscoli, tutte le trasmissioni e tutte le minacce del potere, che abbiamo utilizzato finora senza successo per quasi mezzo secolo. Dobbiamo farlo adesso".
Anche il congressista Hill Delahunt si è pronunciato a favore dei vantaggi di queste visite."Non è necessario descrivere ogni caso di persone normali che sono state ferite da questa politica così immorale. È sufficiente descrivere il caso di Carlos Lazo. È avvilente. È un errore che va contro tutto ciò che il Nord america dice di essere su questo tema", ha assicurato.
I Ros-Lehtinen e Díaz Balart, esigendo le proibizioni, argomentano che il denaro speso a Cuba favorisce il Governo di Fidel, poiché i visitatori ritornano parlando bene del paese. Non hanno torto.
Perchè in effetti, come dice McDermott, eliminare i divieti favorirebbe i migliori interessi degli Stati Uniti, ma non sono questi gli interessi dei tre batistiani.
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