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Il Governo Bush
proroga le restrizioni dei viaggi in nave a Cuba
Il presidente degli USA, George W. Bush, ha prorogato le restrizioni dei viaggi in nave dal territorio degli Stati Uniti a Cuba, come parte della sua politica di rafforzamento del criminale blocco.
La dichiarazione di emergenza nazionale è appena scaduta, ma Bush l’ha estesa con la pubblicazione di un editto presidenziale e una comunicazione al Congresso. L’ordine è stato imposto originalmente il 1º marzo del 1996 da William Clinton, allora presidente.
Bush ha prorogato le misure d’emergenza che aveva già indurito con un ordine dato due anni fa; la dichiarazione aveva dato poteri addizionali al governo federale per impedire la partenza non autorizzata di navi con destinazione Cuba.
Per compiere con tutto questo gli agenti federali hanno avuto l’autorizzazione e di ispezionare qualsiasi nave che sia in acque nordamericane territoriali e anche di prendere possesso e controllo totale dell’imbarcazione.
Inoltre il segretario della sicurezza nazionale, Michael Chertoff, ha la potestà di regolare gli ancoraggi e i movimenti di qualsiasi nave che si possa utilizzare per viaggiare nelle acque territoriali di Cuba e che “possa creare condizioni insicure o risulti in transazioni non autorizzate”.
Nell’ordine del 16 febbraio del 2004, Bush segnalava che il movimento non autorizzato di navi tra i due paesi potrebbe “generare benefici economici per l’Avana”.
Bush ha prorogato le restrizioni adesso, mentre il Congresso USA a maggioranza democratica sta analizzano alcuni progetti legge per rendere più elastico il blocco contro l’Isola e tra questi ha una proposta per eliminare la proibizione dei viaggi.
L’amministrazione Bush ha risposto con una campagna guidata dal segretario al commercio, Carlos Gutiérrez, per difendere le sanzioni economiche e scartare qualsiasi genere di dialogo.
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