31 gennaio 2007 - Mario Hubert Garrido* www.prensa-latina.it

 

Evo Morales: primo

presidente indigeno

 

     
Il presidente Evo Morales compie il primo anno a capo dello Stato boliviano, dalla sua investitura il 22 gennaio 2006. Per la loro importanza, Prensa Latina riproduce i momenti cruciali della vita e della traiettoria politica del primo mandatario indigeno del continente: Juan Evo Morales Ayma nacque ad Isayayi, un paese minerario di Oruro, il 26 ottobre 1959.

Nel gelido altopiano occidentale boliviano e come migliaia di contemporanei, la sua famiglia contadina emigrò al principio degli anni ottanta all'est del paese. Morales è di origine amerindia e la sua lingua e la sua etnia è l'aymará.

Nel Chapare i suoi parenti si dedicarono alla coltivazione della coca. Da bambino, Morales fu pastore di lama, panettiere e trombettista di una banda locale. Finì i suoi studi a livello della scuola media, e non ha potuto andare all'Università.

A 17 anni fece il servizio militare, una base importante della sua formazione. La sua attività politica cominciò con la nomina di segretario dello sport del suo sindacato.

In quegli anni, Morales, leader “cocalero” della regione, partecipò attivamente alle marce, agli scioperi ed altre forme di protesta contro le minacce del governante e dittatore Hugo Banzer, che minacciava con distruggere tutte le piantagioni della millenaria coltivazione.

Dietro la pretesa di questo presidente, si nascondeva un accordo con l'ambasciata degli Stati Uniti di finire con quello che loro consideravano una fonte di narcotraffico e della cocaina.

L'anno 1997 può considerarsi come una data chiave per Morales, perché è quando inizia la sua attività come legislatore. In quell'anno arriva alla Camera dei Deputati con un appoggio massivo (ottiene il 70% dei voti del distretto, più che nessun altro parlamentare).

Il suo gruppo al Congresso si mantenne intatto fino al 2002. A metà dello stesso anno, Morales ritornò con più forza e più popolarità che mai per le elezioni generali. Il suo partito era il Movimento al Socialismo (MAS).

Guadagnò la quinta parte del Congresso malgrado le inchieste registrassero un 4% di intenzione al voto, per il leader indigeno. Ottenne il secondo posto e Washington minacciò allora di tagliare l'aiuto finanziario.

Il MAS è sempre stato considerato il partito del popolo dimenticato, delle classi popolari e lottatrici, che fino a poco tempo fa si manteneva nell'ombra del potere della minoranza.

Nelle elezioni del 18 dicembre 2005, Morales ottenne il 54% dei voti, di fronte al 28 del suo rivale più vicino, l'ex mandatario, Jorge Quiroga, di tendenza conservatrice.

Dai suoi primi giorni come Capo di Stato, Morales mise tutto il suo gabinetto in funzione di un lavoro che migliorasse la qualità di vita dei suoi elettori, senza esclusione.
 


*L’autore è corrispondente di Prensa Latina in Bolivia