La Costituente boliviana si riunisce in seduta pubblica
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La finalità dei detti incontri è quella di raccogliere suggerimenti e proposte delle organizzazioni e istituzioni di ogni località sul futuro sociale ed economico della nazione andina, puntualizza un comunicato.
Le opinioni espresse dalla popolazione vengono valutate da 21 commissioni, che stanno lavorando alla redazione della nuova Costituzione. Incontri di questo tipo si sono già svolti nelle città di Cobija e La Paz.
Si prevede che uno dei temi che verrà presentato all’attenzione dei costituenti riguarderà il ritorno dei poteri Esecutivo e Legislativo nella città di Sucre. Un altro degli aspetti più controversi è l’abbassamento a 16 anni dell’età minima per votare nelle elezioni generali, oggi fissata a 18 anni.
Juan Carlos Ballón, segretario esecutivo della Federazione degli Studenti Medi (FES la sigla in spagnolo), ha segnalato che la sua organizzazione sostiene totalmente la proposta di Morales.
Le scuole dell’area urbana di Trinidad, nel dipartimento orientale del Beni, hanno reiniziato le lezioni lunedì dopo essere state completamente riadattate. I sinistrati dal fenomeno meteorologico El Niño (che erano stati radunati negli istituti scolastici) sono stati sistemati in un accampamento.
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La Costituente boliviana riprende i suoi lavori ● Alla ricerca di consenso per approvare la Carta Magna
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La riapertura del foro è avvenuta in un contesto più favorevole, dopo che il governante Movimento al socialismo (MAS) si è dichiarato aperto alla riconsiderazione del controverso articolo 70 del regolamento dei dibattiti dell’Assemblea, segnala PL.
I membri dell’Assemblea appartenenti al MAS hanno esortato l’opposizione a giungere (entro 72 ore a partire da lunedì scorso) ad un accordo sulla modalità di votazione, che sia per maggioranza dei due terzi, maggioranza assoluta o formula mista.
In precedenza era stato reso noto che il partito di governo ha deciso di dare impulso ai lavori dell’Assemblea Costituente a partire da una nuova proposta che cerca il beneplacito dei suoi rivali politici.
Dopo la riunione di valutazione fatta a Cochabamba (centro) tra il governo e i movimenti sociali, i membri del MAS hanno risolto che l’opposizione – che dispone di 85 costituenti – possa bloccare l’approvazione di qualsiasi articolo della nuova Carta Magna.
I temi obiettati potranno venire approvati da una maggioranza di due terzi fino al 2 luglio. Ma se, una volta arrivati a quella data, non sarà ancora stato trovato un consenso, verrà utilizzata la maggioranza assoluta del MAS.
I lavori del foro legislativo sono di fatto sospesi da più di 4 mesi, dato lo scontro tra l’Esecutivo e i suoi oppositori politici sulla forma di votazione che deve prevalere nel momento di approvare la nuova legge politica dello Stato.
Da una parte i partiti di destra come Potere Democratico Sociale (PODEMOS) e Unità Nazionale (UN) esigono i due terzi per tutte le fasi del processo, il che praticamente darebbe loro il diritto di veto, dall’altra il MAS proponeva una formula mista allo scopo di agevolare i lavori dell’Assemblea e contemporaneamente fissava un limite all’approvazione degli articoli con maggioranza dei due terzi.
Nella nuova proposta, l’opposizione necessita di 85 voti per bloccare l’approvazione di un articolo e quindi si dovranno mettere d’accordo PODEMOS (60 membri dell’Assemblea), il Movimento Nazionalista Rivoluzionario (18) e UN (8), che ne totalizzano 86.
Intanto il MAS – con 137 rappresentanti – non avrà problemi per approvare dal 2 luglio gli articoli bloccati.
La presidentessa dell’Assemblea Costituente, Silvia Lazarte (MAS), ha annunciato l’inizio della creazione delle 21 commissioni e sotto-commissioni per avanzare nei lavori del foro.
La Lazarte ha precisato che è urgente progredire e ha chiesto all’opposizione di smettere di ostacolare l’Assemblea e di appoggiare questo processo.
I 106 articoli del regolamento del dibattito sono stati
approvati. Ne resta solo uno (il 70), che verrà riconsiderato per riuscire
ad avanzare, ha precisato.
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