La decolonizzazione sta avanzando in Bolivia
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Il presidente Evo Morales ha messo in risalto, in un discorso commemorativo del 182º anniversario della fondazione della Bolivia, che il suo Governo ha lavorato per stabilire le basi di un processo di decolonizzazione interna politica ed economica.
Il presidente ha offerto il suo rapporto di gestione del 2006-2007 in una sessione del Congresso nella città di Sucre, nella storica e coloniale Casa della Libertà, dove il 6 agosto del 1825 venne firmato l’atto d’indipendenza della Repubblica di Bolivia.
"Stiamo avanzando verso la decolonizzazione interna ed esterna", ha affermato Evo, il primo indigeno a ricoprire la presidenza di questo paese dall’inizio della sua storia repubblicana, in un discorso durato tre ore e quaranta minuti.
Le politiche pubbliche, secondo il capo dello Stato, già adesso non sono più quelle imposte dagli organismi internazionali o "da alcune ambasciate", ha informato AFP.
Ha anche valutato il Piano Nazionale di Sviluppo ed i suoi differenti programmi per garantire "una Bolivia degna, produttiva e democratica".
L’attuale processo di cambiamento, secondo Morales, è volto a diminuire le attuali differenze di introiti tra le famiglie, eliminare la povertà e far sì che il paese non sia più un semplice esportatore di materia prime.
In questo senso, ha affermato, ha avuto un’importanza fondamentale la
nazionalizzazione degli idrocarburi, decretata nel maggio del 2006 e che
attualmente apporta alle casse dello Stato 1 miliardo e 200 milioni di
dollari. Morales ha anche segnalato che nel paese si sta consolidando la
democrazia ed ha chiesto rispetto per le istituzioni, in primo luogo per
l’Assemblea Costituente installata nell’agosto 2006 e chiamata a redigere il
progetto di una nuova Carta Magna per rifondare la Bolivia.
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