Gli intellettuali sostengono il ripudio della Bolivia alla guerra
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Intellettuali e artisti di 26 paesi riuniti nella città boliviana di Cochabamba si sono schierati a favore della proposta del presidente boliviano, Evo Morales, di ripudiare per principio la guerra, che minaccia di distruggere la vita nel pianeta.
Morales, in un incontro con più di 100 comunicatori che stanno partecipando al V Incontro Mondiale della Rete in Difesa dell’Umanità, ha anticipato che il suo Governo proporrà alla Costituente di inserire nel progetto di Carta Magna il ripudio di ogni conflitto bellico.
Il ricercatore franco-argentino Salim Lamrani ha segnalato al rispetto che l’iniziativa risponde al senso comune e alla cultura del presidente boliviano sulla necessità del benessere dell’essere umano.
La guerra, ha sottolineato, è tutto il contrario di questa filosofia del vivere bene. Penso che Morales abbia dato un esempio morale ai paesi che, con invasioni e distruzioni, aspirano a controllare il mondo.
Il filosofo belga Francois Houtart ha opinato che la proposta del Governo boliviano di ripudiare la guerra è tanto innovativa quanto incoraggiante per chi ritiene che sia possibile un mondo migliore.
Houtart ha aggiunto che altri paesi e Costituenti dovrebbero seguire l’esempio della Bolivia se questa iniziativa di Morales prospererà.
Anche l’economista brasiliano Theotonio Dos Santos ha spiegato il ruolo decisivo delle Costituenti nelle principali trasformazioni e nella costruzione del futuro Stato.
In questo senso, ha detto, la proposta di Morales è coraggiosa e ci indica il valore che un clima di pace ha per l’armonioso sviluppo delle nostre nazioni.
Il cattedratico statunitense James Crockfort ha manifestato il suo sostegno all’idea del presidente Morales poichè, secondo lui, esprime la richiesta dei popoli originari e delle donne.
La prima intensa giornata di questo appuntamento degli intellettuali è stata caratterizzata da tavole rotonde e seminari in riunione plenaria sulla manipolazione genetica, suo asse centrale.
Per oggi è previsto che i comunicatori approvino la Dichiarazione finale dell’evento, testo che tra le sue enunciazioni – secondo il comitato organizzatore – comprenderà il sostegno al processo di cambiamenti sostenuti dal governo boliviano.
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