NUOVO PROGRAMMA GOVERNATIVO PER
RECUPERO MINIERE DI RAME |
||
In un’intervista a El Deber il ministro delle Miniere e della Metallurgia, Guillermo Dalance, ha annunciato la “rifondazione” dell’impresa statale ‘Corporación minera de Bolivia’ (Comibol) e l’avvio dello sfruttamento del giacimento a cielo aperto di Corocoo, a circa 180 chilometri dalla capitale amministrativa La Paz.
Obiettivo, competere con le miniere di rame del Cile, elemento trainante dell’economia di Santiago, e in particolare con la cava di Chuquitamata, considerata la miniera di rame a cielo aperto più grande del pianeta, distante 300 chilometri da Corocoro.
“In questo momento la Comibol ha già un progetto, lo renderemo fattibile e cercheremo un socio strategico con cui svolgere il lavoro.
Le risorse economiche necessarie proverranno dalla cooperazione internazionale e dalla possibilità di contratti con aziende private che operino congiuntamente all’impresa statale” ha precisato Dalance.
Il governo progetta anche lo sfruttamento su larga scala dei giacimenti di zinco nella miniera Matilde, a 200 chilometri da La Paz.
L’esecutivo punta a garantirsi capitali stranieri, in particolare venezuelani, libici e iraniani, ma anche europei e statunitensi: “Ci sono paesi che vogliono stabilire relazioni diplomatiche con la Bolivia e rafforzare quelli economici, Iran e Libia, ad esempio, e abbiamo buoni rapporti anche col Venezuela.
Relazioni che si stringeranno nell’ambito della solidarietà tra popoli e non per fini di lucro” ha aggiunto il ministro. Il “recupero” del settore minerario, privatizzato tra il 1985 e il 1997, ha preso il via all’inizio di febbraio con l’espropriazione dell’impianto metallurgico di Vinto, in mano alla svizzera ‘Glencore’.
Il governo non intende risarcire la ‘Glencore’ per un presunto trasferimento illegale della proprietà dell’impianto da parte della compagnia ‘Comsur’ del destituito presidente conservatore Gonzalo Sánchez de Lozana nel 2005.
|