5 giugno 2007 - L.Riera  www.granma.cu

 

GIORNATA MONDIALE

DELL’AMBIENTE

Cuba la celebra con quasi il 25% del territorio coperto da boschi

 

 

 

Cuba arriva al 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, con un 24,95% della sua superficie coperta di boschi (dato di fine 2006), segnando una crescita dello 0,4% rispetto all’anno precedente.

 


La contaminazione del Río Cauto è diminuita ed è continuata la ri-forestazione del suo bacino, uno degli otto dichiarati prioritari nel paese.

 

L’ONU CONFERMA

L’ALLARME LANCIATO DA FIDEL CASTRO

 

 

PL – Una relazione delle agenzie competenti delle Nazioni Unite che si occupano dell’analisi sulla denutrizione infantile in America Centrale ha confermato l’allarme lanciato dal presidente cubano Fidel Castro, sui pericoli che minacciano l'Umanità.

Il leader della rivoluzione cubana il 28 marzo scorso e in ulteriori riflessioni a proposito della campagna degli Stati Uniti che vogliono utilizzare alimenti per la produzione dei bio combustibili ha sottolineato le responsabilità che comporterebbe questa scelta irresponsabile, che provocherebbe la morte per fame e per sete di almeno tre mila milioni di persone nel pianeta.

I piani, com’è stato ammesso pubblicamente, includono l'utilizzo di immense quantità di mais, grano, semi di girasole, colza, soia ed altro, per fabbricare i combustibili destinati ai milioni di veicoli usati nei paesi industrializzati.

L'illusione che la fabbricazione di etanolo possa risolvere i problemi generati dallo sproporzionato consumo del mondo capitalista,  eliminata da tutte le analisi serie fatte sulla proposta nordamericana, è divenuta, come ha denunciato Fidel Castro, una vera minaccia contro la vita umana.

Lo studio dell’ONU dimostra in forma parziale la dura realtà della malnutrizione infantile nella zona centrale dell'America Latina e nella Repubblica Dominicana.

I dati ufficiali del Programma Mondiale degli Alimenti (PMA) e della Commissione Economica per l’America Latina ed i Caraibi (CEPAL), puntualizzano che solo in questa area esistono 880 mila bambini minori di cinque anni sotto peso, denutriti ed affamati.

Questo significa che il 14% dei minori residenti nel continente latino americano è un gran potenziale, e che aumenterà in breve tempo la statistica dei minori morti alla nascita, triste espressione del panorama di miseria ed abbandono nell’America Latina.

L'analisi, oltre all'urgenza umana, è stata portata a termine partendo dal significato economico del tema, poiché è stato pianificato un costo di 6,7 mila milioni di dollari annuali per ostacolare questa penuria d’alimentazione  collettiva.

Il 90% dei costi derivano dalle perdite economiche dovute all'alta incidenza della mortalità dei bambini ed al mantenimento di una bassa produttività, oltre che dalle crisi nei settori della salute e dell’educazione.

Il direttore regionale del PMA per l'America Latina, Pedro Medrano, ha ricordato a questo proposito che l'America Latina produce il triplo degli alimenti necessari alla sua popolazione.

Queste statistiche, già note e diffuse, mettono in evidenza il fatto che i bambini denutriti ed affamati dell'America Centrale e del resto dell'Emisfero sono derubati  di una gran parte di questi alimenti, che sono destinati a coprire la voracità energetica delle grandi potenze.

 

L’informazione è stata offerta a Granma Internacional dal dott. José Antonio-Díaz Duque, vicetitolare del Ministero della Scienza, Tecnologia e Ambiente (CITMA), il quale ha puntualizzato che rispetto a questo indice il paese ha mantenuto una crescita sostenuta. Nel 1958 solo il 14% del territorio cubano era coperto da boschi.

 

Il Viceministro ha segnalato che sono stati ottenuti buoni risultati anche in altri importanti indicatori dello stato di salute dell’ambiente, come nel caso della diminuzione del grado di contaminazione organica, che viene analizzata in tre ecosistemi: massicci montuosi, principali bacini idrografici e baie.

 

A Cuba la VI Convenzione Internazionale su Medio Ambiente e Sviluppo

 

• Con cinque Congressi Paralleli

su temi relazionati

 

 

RHC-AIN – La VI Convenzione Internazionale su Medio Ambiente e Sviluppo si svolgerà nel Palazzo delle Convenzioni dell’Avana dal 2 al 6 luglio prossimi.

L’incontro riunirà investigatori, professionisti, educatori, specialisti, gestori, imprenditori e interessati alla materia ambientale.

Con lo slogan: “Per un futuro sostenibile, integrazione solidale e umanista” questa edizione proseguirà l’obiettivo di approfondire sempre più temi già abbordati in precedenti convenzioni, ampliando il dibattito anche su altri nuovi.

Si parlerà dell’effetto della crisi ambientale che sta soffrendo il pianeta e della forma più sostenibile di maneggiare e gestire le risorse naturali.

L’incontro è organizzato in un gruppo di attività scientifiche generali, con conferenze magistrali, tavole rotonde, una fiera espositiva associata di tecnologie, progetti ed esperienze ambientali.

Parallelamente di svilupperanno cinque Congressi sui seguenti temi: Aree protette; Educazione ambientale; Gestione ambientale; Maneggio degli ecosistemi; Biodiversità  e maneggio integrato delle risorse idriche, nei quali si svolgeranno simposi, seminari e tavole rotonde.

 

Nei massicci montuosi la diminuzione è stata in media del 17%, come risultato dell’opera svolta nelle spolpatrici di caffé e nelle fattorie integrali dove vengono allevati i suini, per ottenere un miglior uso (mediante il riciclaggio) degli scarti da queste generate, evitando così il loro scarico in fiumi e ruscelli, secondo quanto ha spiegato.

 

Nel caso dei bacini idrografici la riduzione è stata del 3,8% e nelle baie del 3%. In queste ultime grazie ai lavori nelle reti di drenaggio pluviale, al trattamento delle acque delle fonti tributarie e dei residui delle industrie situate nelle vicinanze.

 

 

RECUPERATI PIÙ DI MEZZO MILIONE

DI ETTARI DI TERRENI AGRICOLI

 

 

Díaz-Duque ha messo in risalto il recupero di 515.000 ettari di terreni agricoli. Il 70% dell’area agricola cubana è deteriorata.

 

Ha indicato che si sta lavorando per riabilitare annualmente mezzo milione di ettari di questi suoli, danneggiati soprattutto dall’erosione, dalla salinizzazione e dalla mancanza di materia organica, oltre che da altri fattori.

 

Durante la 5º Convenzione Internazionale su Ambiente e Sviluppo, svoltasi a L’Avana nel 2005 con la partecipazione di rappresentanti di 25 paesi, il Viceministro ha ammesso che il degrado dei suoli e la carenza d’acqua rappresentano i principali problemi ambientali nell’Isola.

 

 

IL 96% DELLA POPOLAZIONE HA

ACCESSO ALL’ACQUA POTABILE

 

 

Ha riferito che attualmente il 96% della popolazione ha accesso al servizio d’acqua potabile ed il 95% ai sistemi di trattamento d’acque nere o residuali.

 

Per quanto riguarda la cura della diversità biologica, il Viceministro ha informato che si stanno completando e attualizzando gli studi su flora e fauna, che permetteranno di individuare nuove specie, endemiche e in pericolo d’estinzione, così come di asserire che qualcuna di queste è già scomparsa dal paese.

 

Cuba conta su una strategia nazionale per la protezione della diversità biologica, effettuata in situ ed ex situ. La protezione in situ avviene attraverso il sistema delle aree protette, mentre quella ex situ nei dodici giardini botanici di cui dispone l’Isola.

 

Ha messo in risalto che il 22% della superficie nazionale viene protetta in situ.

 

 

L’USO DEL GAS NELLA CO-GENERAZIONE ELETTRICA:

UN ESEMPIO DI PRODUZIONE PIÙ PULITA

 

 

Díaz-Duque ha assicurato anche che ci si sta sistematicamente impegnando ad applicare strategie di Produzione Più Pulita, vale a dire ad impiegare tecnologie che permettano un maggior utilizzo delle materie prime e del minimo delle risorse, oltre al trattamento e riutilizzo effettivo dei residui che vengono generati per evitare la contaminazione dell’ambiente.

 

L’impiego di buona parte del gas naturale per la co-generazione elettrica, la sostituzione dei frigoriferi nelle case con altri più efficienti (che consumano meno elettricità ed i cui gas refrigeranti utilizzati non danneggiano la cappa dell’ozono) e l’uso per cucinare, fatto da alcuni contadini nelle zone montagnose, dei residui suini per la produzione di biogas, rappresentano alcuni esempi messi in pratica nel paese nell’ambito della detta strategia.

 

 

CONTINUARE AD EDUCARE ALLA

CURA DELL’AMBIENTE

 

 

Anche l’educazione ambientale della popolazione, che si deve continuare ad incoraggiare, ha contribuito al raggiungimento dei suddetti risultati. La strategia del paese in questo campo si realizza in due maniere: formale e non formale.

 

L’educazione formale viene impartita nelle scuole dove il programma prevede l’investigazione sui principali problemi che affliggono il pianeta e la specie umana, oltre a quelli specifici di Cuba. Partecipano anche a concorsi relativi alla cura del loro ambiente di vita ed al risparmio d’energia.

 

La non formale viene impartita attraverso campagne ed il lavoro in comunità e industrie, che promuovono l’amore per la natura in generale e la necessità della sua cura da parte dell’essere umano, considerato il suo principale depredatore. Qui intervengono ministeri, istituzioni scientifiche, mezzi di comunicazione, organizzazioni di massa e la comunità stessa.

 

 

LA PROVINCIA GRANMA È

LA SEDE PER IL 5 GIUGNO

 

 

Il funzionario ha elogiato l’opera alacre di vari anni sviluppata dalla provincia Granma, che le ha permesso di venire dichiarata sede della Giornata Mondiale dell’Ambiente a Cuba.

 

I miglioramenti socio-economici per la popolazione che vive in zone di difficile accesso e l’opera svolta nelle aree non protette hanno favorito lo sviluppo sostenibile nelle montagne, uno degli aspetti dove si sono maggiormente manifestati.

 

Secondo quanto ha spiegato è stata ridotta anche la contaminazione del Río Cauto, è stato ri-forestato il suo bacino (uno degli otto priorizzati nel paese) e sono state create tenute forestali lungo i suoi argini; sono stati recuperati terreni agricoli danneggiati ed è stato riabilitato il servizio meteorologico (radar di Pilón).

 

 

PER L’EQUILIBRIO TRA CRESCITA ECONOMICA,

SVILUPPO SOCIALE E PROTEZIONE DELLA NATURA

 

 

Il vicetitolare del CITMA ha definito positivo il lavoro svolto in campo ambientale dal 2001 ad oggi. Nonostante ciò ha messo in risalto la necessità di continuare ad impegnarsi per ottenere un equilibrio tra la crescita economica, lo sviluppo sociale e la protezione della natura.

 

L’organizzazione ambientalista mondiale WWF ha affermato quest’anno che Cuba è l’unico paese che progredisce nel campo dello sviluppo sostenibile. Nel 2001 l’Isola ha meritato la sede per la Giornata Mondiale dell’Ambiente ed è divenuta la prima nazione dei Caraibi e la terza in America Latina (le altre erano Brasile e Messico) a ricevere questa distinzione, concessa dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUMA è la sigla in spagnolo).

 

 

LA NUOVA STRATEGIA AMBIENTALE NAZIONALE:

UNA NECESSITÀ

 

 

Durante l’intervista, GI ha indagato anche sulla promulgazione di una nuova Strategia Ambientale Nazionale, in vigore dal 18 aprile scorso, dopo due anni di consultazioni per conoscere i nuovi problemi ed i nuovi scenari.

 

Díaz Duque ha commentato al rispetto che in dieci anni i problemi ambientali erano cambiati e si rendeva necessaria la creazione di uno strumento che permettesse nuove forme di lavoro. La strategia precedente venne elaborata nel 1997, prima della promulgazione della Legge sull’Ambiente.

 

Tra gli aspetti che la contraddistinguono ha menzionato il fatto che è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e che dev’essere annualmente valutata dallo stesso; ha un periodo di vigenza che va dal 2007 al 2010; stabilisce misure concrete, oltre al fatto che gli organismi preposti a metterla in pratica devono garantire la realizzazione degli obiettivi proposti con l’assegnazione di risorse finanziarie, materiali e umane.

 

Il vicetitolare del CITMA ha messo in risalto che la nuova Strategia Ambientale Nazionale, oltre ad assumere le principali problematiche contenute nella precedente, ne comprende altre di vitale importanza per il paese, come la disponibilità delle risorse idriche, che non sono infinite e che rendono quindi necessarie azioni per la loro gestione e conservazione, oltre a studi sui pericoli, la vulnerabilità e i rischi in disastri, come quelli legati ai cambiamenti climatici, ai terremoti, agli incendi forestali ed ai fenomeni idrometeorologici (siccità, uragani, penetrazioni del mare).